È
da quando sono andato ad Amsterdam per Pasqua che non ho fatto grandi
viaggi. La settimana passata però sono tornato dopo 2 anni in
Toscana, più precisamente a Orbetello, in Maremma. Non so se l'ho
mai detto qua,
ma affondo parte delle mie radici proprio in questa cittadina alla
base del Monte Argentario. Per molti anni ho passato vacanze e
festività qui, sviluppando
un certo senso di appartenenza con la zona.
Tuttavia non ho mai sentito l'esigenza di parlarne se non con qualche
post su Facebook e quindi, oggi, eccomi qua con qualcosa che non
vuole essere un racconto di viaggio e nemmeno la descrizione di un
paesaggio. Quando torno
in Maremma ci sono dei
punti fissi, delle piccole certezze, che mi fanno sentire a casa:
chiamatele emozioni, sensazioni o illusioni, per me rimangono
comunque importantissime. Non posso che parlare di Orbetello e del
Monte Argentario con Porto Ercole e Porto Santo Stefano in questo
modo. Non è una guida di viaggio ma, al tempo stesso, lo è.
Prendete questo racconto per
qualcosa di molto personale,
nella speranza vi piaccia.
La
prima cosa che si nota, soprattutto viaggiando in treno, è il cambio
repentino e fluido di paesaggio. La Pianura
Padana
con le sue verdi risaie scorre via, nella luce del primo pomeriggio,
e dopo qualche galleria,
intervallata da flebili respiri montani,
lascia il posto alla
scoscesa Liguria, piena di fiori lillà e palme da un lato,
dall'altro il mare, piatto come una tavola. Le montagne spariscono,
un ultimo tunnel e poi una pianura di erba verde puntellata di alberi
e canneti, inizio
di un cambiamento ben
più radicale. Più si scende più compaiono cespugli, rovi, arbusti
e poi lei,
la pianta più rappresentativa di tutte: il
pino
marittimo.
Larghi ombrelli verdi dal
caratteristico profumo, costeggiano le strade
d'asfalto grigie mentre il
caldo, secco e gradevole, accarezza la pelle. Il tappeto ramato di
aghi secchi, le piccole pigne come punti scuri, le radici che scavano
il terreno e spaccano il cemento. Ho imparato ad apprezzare i
mutamenti della flora solo col tempo, ma dopo 20 anni riesco,
finalmente, a percepire la poesia di un albero che muta aspetto.
Dalla
finestra del soggiorno si vede il Monte Argentario, massa di roccia
verde che si erge in mezzo al mare, collegata alla terraferma da due
strisce di sabbia. Le lagune che racchiude, enormi vasche di acqua
salata, ne rispecchiano la forma dolcemente declinante verso il mare.
Sopra Port'Ercole, tra i forti spagnoli che osservano la baia,
numerosi ulivi, coi loro riflessi, donano il nome alla zona mentre in
lontananza è possibile scorgere l'isola del Giglio. Il vento soffia
tra le strade del borgo Spagnolo .
Tutto tace. Nel porto sottostante, riparate dalla baia, le barche dei
pescatori ondeggiano vuote.
La
sera, le mura di Orbetello, si affacciano sullo specchio nero delle
lagune, rotto dai riflessi
infuocati dei lampioni
accesi. Il rimestio delle onde accarezza la dolcezza della sera e
l'odore salmastro dell'acqua salata solletica il naso. Intorno il
silenzio, qualcuno lontano passeggia chino, dietro niente
auto. Il mulino riposa.
poco distante, invisibile tra le acque.
Sulla
spiaggia calda di fine settembre si rompono le onde cristalline di un
mare quasi piatto. L'estate si allontana e con lei molte certezze:
tutto cambia, anche ciò che può sembrare eterno. Nel profumo della
pineta dietro di me ritrovo una sicurezza nelle cose di sempre a
lungo sottovalutata. Come ritornare a casa dopo tanto tempo,
guardarsi indietro e capire che fino a quel momento non si ha
sbagliato ma da ora in avanti non bisogna mai mollare.
Viaggiando si possono creare tante case se si sa apprezzare e
comprendere il valore di quello che ci circonda.
Postilla
Per
motivi personali ci ho
messo un po' a scrivere questo breve articolo e per me ha
completamente cambiato di significato.
Capita di affrontare momenti un po' particolari. Non per forza
confusi, quest'ultimo nello specifico non lo è stato,
ma è comunque stancante.
Tuttavia, come passa la
tempesta per lasciar posto alla luce del mattino,
così
con un sorriso sulle labbra affronto il futuro, finalmente
fiducioso e senza ansie.
Grazie a tutti voi che mi seguite e avete letto l'articolo.