giovedì 31 luglio 2014

"Sosteniamoci" (01): Bastogi e l'indipendenza letteraria: lotta al monopolio


Orbetello, per chi non lo sapesse, si trova in Toscana (che, anche senza essere dei geni della geografia, immagino possiate intuire che si tratti di una regione italiana. No, non è che penso che siate scemi ma non si sa mai nella vita, fidatevi...) in provincia di Grosseto. Nella parte vecchia del paese si snoda una lunga strada pedonale centrale, Corso Italia, meglio conosciuta dai locali col semplice nome di "corso" (non sempre la fantasia è alleata delle consuetudini). Se si percorre questa via partendo dalle lagune, lasciandosi alle spalle il verde Monte Argentario, e procedendo verso le vecchie porte Spagnole del XVI secolo, ricordo dell'antico Regno dei Presidi, dopo un po' che si è superata piazza Eroe dei Due Mondi che, con un piccolo busto di Garibaldi ricorda il comandante risorgimentale che da queste parti approdò coi suoi mille a far rifornimento di armi, si scorge, finalmente, un'insegna rossa verticale.

BASTOGI
Maledizione al fotografo che ha tagliato la scritta


Un'ampia vetrina piena di libri dai titoli più vari, dai più commerciali ai meno comuni (meno di una settimana fa vi vidi un'edizione integrale della Bompiani con su tutti i saggi della scuola critica di Bachtin, così, per dire), ci introduce in un mondo fatto di carta e inchiostro tra i più mirabili visti dal sottoscritto in Italia in tutta la mia, fin'ora breve, vita (anche se questo parere è condiviso pure da gente che di anni, in più dei miei, ne ha non pochi). Il locale è piccolo, su questo non si discute: la mia Feltrinelli di paese sarà grande circa il doppio ma, come avrete modo di osservare anche dalle immagini (scattate dal peggior fotografo ever, cioè io), le dimensioni contano veramente poco.




 No, su, dai, sul serio, quante volte vi è capitato di entrare in una catena di librerie tra le più commerciali con spazi ampissimi occupati da pochi scarni scaffali in cui si susseguono INTERMINABILI fila di libri tutti uguali. E non dico quel "tutti uguali" nel senso di "simili" ma letteralmente e fottutamente TUTTI UGUALI! 7 copie del "Frankenstein" della Mondadori di qui, 10 de "I Viaggi di Gulliver" della Bur di là e valanghe di "Oliver Twist" che fanno capolino tra le copertine multicolore della Feltrinelli. Non è un atteggiamento questo, per qualunque lettore anche solo minimamente consapevole della scelta che gli si pone davanti, accettabile. Ma, fortunatamente, allo stesso tempo, Librerie come quella di Bastogi esistono in cui non solo non si trova un solo volume identico all'altro ma, al contrario, sono presenti tutte le edizioni di cui avrete bisogno con un'ottimizzazione dello spazio più che efficiente. E questo, badate bene, non vuole essere uno smodato elogio a questo negozio gestito da Giorgio e Alessandro ma una vera e propria presa di posizione verso determinati gestori di librerie in Italia. Quante volte, quante, mi sono recato al bancone della Feltrinelli per ordinare qualcosa e non c'era nemmeno in catalogo. E, badate bene, non avevo chiesto "L'Orlandino" di Teofilo Folengo (introvabile, casomai qualcuno si stesse chiedendo di che sto parlando) ma le "Storie di Canterbury" di Chaucer edito dalla Oscar Mondadori e trovabile OVUNQUE e "I Masnadieri" di Schiller per cui vale lo stesso dell'opera precedente (anche se non le conoscete sappiate che sono l'ABC della letteratura Mondiale, altro che Europea!). Perché non solo queste opere stracomuni non c'erano sugli scaffali (cosa, perché no, comprensibile) ma la commessa non me le sapeva nemmeno trovare al computer: secondo lei non solo tali opere non esistevano, ma era lo stesso autore a non esser mai nato. Ora, non ti chiedo, cara commessa qualunque, una laurea in lettere moderne con 110 e lode e specializzazione in filologia romanza con tesi sulle differenze tra l'edizione del manoscritto Oxfordiano e quella critica curata da Cesare Segre della "Canzone di Orlando ("Chanson de Rolad") ma, sai, quantomeno che tu sappia scrivere Schiller giusto sul computer, nient'altro. No no, cercate di capire, è come se tu entrassi in un negozio di scarpe e volessi che ne so, delle All Star blu alte (a caso) e chi sta dietro alla cassa ti dicesse che non solo lei non ce le ha, ma che nemmeno sono mai state fatte delle calzature del genere. Dico io, voi non vi incazzereste? Sono io tanto strano che, se entro in un negozio di un genere X mi aspetto di trovare, ad attendermi al bancone, un commesso che sa anche solo un minimo di questo genere X? Ma appunto, anche in questo caso, non si sta parlando di Bastogi. Qui troverete TUTTO quello che vi serve. Come? Non c'è in negozio l'edizione completa delle lettere di Lovrecraft? Basta chiedere e, senza dare un titolo preciso a quello che stai cercando ma chiedendo solo quello a cui, in generale, sei interessato, in pochi minuti sono in grado di ordinare una delle 2 copie rimaste in Italia che arriverà in una manciata di giorni soltanto (cosa sperimentata settimana scorsa, per dire).

Quindi, riassumendo, perché voglio qui pubblicizzarvi o, meglio, consigliarvi e supportare questa libreria? 1)propone un'ottima scelta di volumi non trovabili altrove 2)personale simpatico, disponibile ma, soprattutto, Competente 3)serietà lavorativa 4)capacità, nel 2014, di sapersi rendere indipendenti da super catene che rischiano di conquistare il monopolio delle librerie in Italia.

Oh, ma io già so cosa stanno pensando i più smaliziati di voi: -Quanto ti hanno pagato per questa pubblicità spudorata?-. La risposta è semplice, cari utenti medi di internet che non vedete l'ora di gettare cascate benzina su qualsiasi possibile fiammella: Nulla. Ma nulla non perchè siano dei braccini corti o peggio ma perché IO, in primis, non voglio NULLA per poter non solo pubblicizzare ma promuovere un progetto come questo. Ovvio poi, non sono nè S. Francesco d'Assisi nè Don Chisciotte, ma preferisco, sinceramente, portarvi gratuitamente materiale e informazioni di alta qualità piuttosto che scaricarvi in faccia schifezze immonde ricevendo, in cambio, monete di cioccolato (per di più al latte che mi fa pure schifo). Mi dispiace per voi, complottisti dell'ultim'ora, ma di gente disposta a sbattersi per le proprie passioni ce n'è ancora: io e i ragazzi di Bastogi ne siamo un esempio (e non l'unico, credetemi) ma voi sapete riconoscere, tra la valanga di informazioni e iniziative che ingurgitate ogni giorno, riconoscerci?

Sono contento di aver potuto scrivere quest'articolo anche per farvi capire il settore di cui, più o meno, mi occupo e i miei gusti. Questo del "Sosteniamoci" vuole essere una sorta di primo articolo di una serie in cui vi proporrò prodotti e servizi che, a mio parere, vanno valorizzati e supportati perchè, oggettivamente, meritano di essere pubblicizzati. Poi ovvio, pure io compro alla Feltrinelli, per carità, non è un crimine, tutt'altro, in fondo si tratta di una libreria, non può essere qualcosa di malvagio, ma preferisco comunque sempre chi ci mette la faccia e le proprie capacità: quindi aspettatevi altri interventi e proposte del genere! Bastogi su FB è presente sotto forma di persona fisica e penso siano contentissimi di accettare le vostre richieste di amicizia.


Nel mentre invito, se vuole, la stessa libreria ad aggiungere qualcosa se vuole qui sotto in commento o sulla pagina FB (a cui ricordo di iscriversi subito) voglio fare un attimo il punto della situazione su cosa ci aspetta in questo agosto ricco di novità (tipo quando a fine messa i preti ricordano delle feste della parrocchia a cui nessuno va). In realtà molto poco per più motivi: io sono via e voi siete via. In particolare sabato parto e per due settimane ciccia (ma non sulla pagina), poi vedo come va la situazione: se vedo che questo pezzo, seppur breve, un po' vi ha preso qualcosa lo pubblico altrimenti ci si rivede poi a settembre inoltrato (ma dato il tempo così dilatato sicuramente qualcosina, anche se leggero, uscirà). Per il momento buone vacanze e... #cisentiamopoi!

venerdì 11 luglio 2014

Articolo a Sorpresa! Tanti auguri, buon anniversario e "La Cicciona" di Guy de Maupassant (per non parlare dell'esame...)

E... sorpresa! Non ve l'aspettavate? Nemmeno io! In realtà l'articolo di oggi a caso non è poi così tanto a caso (bhè, un po' sì) ma, in realtà lo pubblico per un'occasione... speciale! Infatti questa non è una semplice chiaccherata come sempre ma un vero e proprio regalo di compleanno che la persona interessata, forse (spero), non aveva previsto.

Tutto nacque quando, per gioco, portai a questa persona dalla Fiera del Libro di Torino un libretto intitolato "La Cicciona", un breve racconto di Guy De Maupassant (1850-1893) edito dalla casa editrice "Editori Indipendenti". Questa volta l'articolo sarà MOLTO particolare. Infatti non solo lo sto scrivendo di getto ma... non avrò nemmeno modo di ricontrollarlo più di tanto e, quindi, sarà anche PIENO di orrori grammaticali e quant'altro. Inoltre ci sono vari fattori che potranno giustificare un tale scempio di accuratezza e questi sono, nell'ordine: 1) non ho il libro con me e non posso ricontrollare dettagli vari pur avendolo letto un mesetto fa 2) lo sto scrivendo la sera per il mattino dopo, quindi manca poco poco tempo 3) oggi non è stata una giornata impegnativa, DI PIÙ (la storia dell'esame non era finta, tutt'altro! E anzi, anche se l'ho passato, se volete andarvi a vedere un breve riassunto di come sia andata digitate pure su google "big black dildo penetrates young boys' ass") 4) non conosco bene l'autore (e, quindi, è come dire che non lo conosco affatto) 5) non ho mai approfondito più di tanto la corrente che stiamo per affrontare, ovvero il realismo di fine 1800 (anche se non è che non so un cazzo, eh...). E, quindi, se anche con queste magnifiche premesse avrete voglia di mettervi a leggere, bhè... tanto di cappello! Per chi capitasse qui per la prima volta (sì, dispiace anche a me...) non si scandalizzi, non lavoro MAI così, questa è l'eccezione che conferma la regola! Tanto che ci sono vi invito, tutti quanti, ancora una volta, a passare dalla mia pagina facebook a mettere mi piace e controllare le stronzate che posto ogni giorno, sia mai che vi divertano o incuriosiscano ogni tanto!
Ed ecco il nostro Guy de Maupassant di cui so solo il nome e le date di nascita e di morte perchè beceramente copiate da Wikipedia come se non ci fosse un domani


Il racconto è veramente facile e scorrevole nonchè corto in una maniera quasi imbarazzante (cazzo Guy, potevi impegnarti un po' di più, no?) e, quindi, se lo trovate vi consiglio di acquistarlo immediatamente, ne rimarrete soddisfatti! Tuttavia non posso nemmeno pretendere che voi tutti compriate qualcosa che vi può intrattenere solo per un pomeriggio scarso, è più che comprensibile. Ed ecco che, quindi, a tal proposito, ho deciso di raccontarvi la trama per sommi capi con tanto di finale: ovviamente il mio modo di esprimermi non è nemmeno minimamente comparabile con quello dell'autore originario che è un genio della letteratura mondiale. Quindi anche se decideste di leggere qua quel che accade nell'opera... non rimarrete affatto delusi dalla lucida e toccante penna di uno dei più grandi autori della letteratura mondale se mai trovaste questo libro tra gli scaffali della vostra libreria di fiducia: a voi la scelta!


La traduzione del titolo originale francese, sarebbe in realtà, "La Palletta di Sego" a indicare l'aspetto (e l'atteggiamento) esagerato di questa prostituta di una pacifica cittadina francese invasa dai soldati prussiani: la Cicciona, appunto (chiamo ogni personaggio con il loro tratto distintivo non potendo consultare il loro nome). Ed è appunto, come accennato prima, in una sera d'inverno qualunque del 1800 (non ricordo il periodo preciso) che le truppe prussiane occupano una cittadina (maledizione non ricordo quale) francese non troppo lontana dal confine (maledizione, come cazzo mi chiamavo...?). I cittadini, loro malgrado, sono costretti a convivere con gli invasori e devono subire anche le loro prepotenze senza poter fiatare. In tutto questo 10 persone chiedono alle autorità militari prussiane di poter fare un piccolo viaggio di due giorni verso una cittadina non troppo distante per svariati motivi loro. Abbiamo, nel gruppo, 3 famiglie di Nobili-Borghesi, un Rivoluzionario Democratico, due Suore e la nostra Cicciona, prostituta di professione. Tutti i personaggi di questa buffa compagnia sono caratterizzati in ogni loro aspetto, fisico e morale, in maniera caricaturale mettendo in evidenza i difetti, sia fisici sia morali, di ciascuna classe sociale: così i Nobili-Borghesi saranno o grassi e antipatici o magri, grigi, tristi e bigotti, il Rivoluzionario dalla rossa barba appuntita avrà sempre in bocca belle parole di pace e fratellanza ma non perde occasione per lodarsi, le Suore eccessivamente consumate se ne staranno sempre sulle loro e non parleranno se non per criticare i comportamenti inadeguati alla morale di qualche malcapitato e la prostituta Cicciona, così espansiva fisicamente, lo sarà anche moralmente e sentimentalmente, pronta a far esplodere i suoi pensieri in faccia alla gente (e presto capirete quello che intendo). Tutte le classi sociali sono messe alla berlina, tutte sono dileggiate, tutte ridicolizzate: bersaglio della satira non sono le classificazioni sociali in sè ma l'umanità tutta, così imperfetta ma, allo stesso tempo, così superba. Non vi è, nell'opera, a conti fatti, un solo personaggio positivo e questa è, secondo me, la grande, GRANDISSIMA forza di questo racconto. Ma torniamo a dove eravamo rimasti!

Avevamo lasciato i nostri 10 protagonisti tutti sulla stessa carrozza in viaggio verso questa località a cui tenevano giungere il prima possibile. La strana compagnia partì in piena notte per la campagna ricoperta di neve e ghiacci. Ovviamente tutti, a parte il Rivoluzionario, sono indispettiti e guardano male la Cicciona in quanto, come già detto, è una nota prostituta. Il viaggio, però, si rivela più difficoltoso del previsto e il mezzo di trasporto procede a rilento e con grandi sforzi: così la compagnia, che sperava di arrivare presto al paese che si doveva trovare in mezzo per poter metter qualcosa sotto i denti, si ritrova a bocca asciutta. Vi è mai capitato tipo di partire in mezzo alla notte e di sentire, nello stomaco, quel vuoto cosmico quasi doloroso che, come un buco nero, cerca di divorare le vostre stesse budella? Quella fame atavica tanto che vi stronca che quasi non riuscite a muovervi? Bene, questo è quello che provavano tutti quando videro un evento straordinario svolgersi davanti a loro: la Cicciona, come se nulla fosse, sfilò via un cesto pieno zeppo di cibi succulenti da ogni tipo da sotto al suo sedile. La prostituta, dopo aver condiviso parte del suo cibo con le Suore, iniziò a rimpinzarsi come se nulla fosse. Tutti, dopo aver fatto un'espressione simile a quella del gatto con gli stivali nel secondo film di Shrek (evito di mettervi l'immagine, la conoscete, dai!), abbassarono la testa e chiesero umilmente un po' di cibo che la Cicciona, per nulla scandalizzata, subito condivise: e fu così che una povera prostituta, nell'arco di poche ore, divenne l'anima del gruppo e subito strinse amicizia con tutti quanti, Nobili compresi (a quanto può arrivare l'ipocrisia umana!). Dopo qualche ora di felici chiacchere la carrozza arrivò, finalmente, al paese di mezzo prima della loro destinazione finale. Ed è qui, che dopo un così piacevole viaggio, iniziarono ad arrivare le prime grane: infatti il generale Prussiano che faceva la posta non voleva assolutamente farli proseguire. Mentre i 10 alloggiavano nella taverna dove anche costui risiedeva cercarono di convincerlo in ogni modo, ma niente, non si riusciva ad avere il suo ok! Un sera, finalmente, dopo cena, fece chiamare nella sua camera la Cicciona che, dopo non troppo tempo, tornò in lacrime dall'incazzatura. Tutti le chiesero che cosa non andasse, se avesse scoperto qualcosa, ma NULLA, la prostituta non volle parlare anche se, dopo non troppo tempo, il motivo di tanto disagio fu chiaro: il generale Prussiano non li avrebbe fatti andar via finchè la Cicciona, che strenuamente resisteva trattandosi di un nemico di guerra, non si fosse concessa a lui. Se all'inizio tutti ammirarono il suo comportamento valoroso poco dopo il sentimento si trasformò dapprima in risentimento per poi sfociare in odio. Tutti e 9, dalle Suore al Rivoluzionario, biasimavano la troppa testardaggine della Cicciona che si infuriava, dando in estreme manifestazioni di escandescenza, ogni volta che la stessa scena della chiamata si ripeteva ogni sera. Anche lo stesso Rivoluzionario la odiava, se non con maggior impeto degli altri: infatti la nostra eroina si era rifiutata di concedersi a lui dal momento che si trovavano in uno stato di guerra e la sua stanza si trovava proprio accanto a quella dell'ufficiale Prussiano (che smacco per il giovane troppo convinto del suo fascino da ribelle). Alla fine, dopo numerosi discorsi su nobili eroine che si erano sacrificate ed imprecazioni, la Cicciona fu costretta a concedersi e, mentre l'atto si stava consumando tristemente, tutti festeggiarono come se non ci fosse un domani bevendo più del dovuto, sbeffeggiando l'assente e, infine, imitandola ciascuno nelle proprie camere da letto con la propria consorte. Il mattino dopo, al momento della tanta agognata partenza, nessuno le rivolse la parola nemmeno per un saluto, considerandola "sporca" per quel che aveva fatto la sera precedente. Il racconto si chiude con una delle scene più commoventi per come la crudeltà degli uomini è messa in risalto: si presenta, infatti, una situazione molto simile a quella dell'andata ma al rovescio; tutti hanno qualcosa da mangiare per il viaggio tranne la Cicciona che, piangendo, guarda gli altri rimpinzarsi alla faccia sua senza offrirle niente. Tristi? No? Siete delle persone orribili!

Questo racconto appartiene al genere del realismo, una corrente che soprattutto nella seconda metà del 1800 si radicò con successo. Non si volevano raccontare banali avvenimenti di tutti i giorni ma l'intento era di mettere in risalto le reazioni dei personaggi. Nessuno può dire che quello de "La Cicciona" sia un racconto REALISTICO in senso stretto ma, per via della precisione con cui sono raffigurate le relazioni tra i vari personaggi, è REALISTA. Quindi, stando a questa definizione, anche un racconto fantasy può essere realista in quanto il fulcro di tutto non è la vicenda in sè. D'altra parte quelli sono anche anni in cui si sviluppa un nuovo approccio alla scienza tutto basato sull'osservazione e in cui si crede che tutto possa essere analizzato, anche l'uomo e le sue emozioni: era la nascita della sociologia, della psicologia e, più avanti, della psicanalisi resa famosa grazie alla figura di Freud.


E quindi, per stavolta è tutto. So che non è il miglior pezzo mai scritto (alla fine è quasi tutto un gigantesco riassunto) ma i tratti fondamentali li sapete, non c'è da perdersi troppo in dettagli inutili, siamo sinceri! Il vero motivo di queste righe è per fare non solo tanti auguri per i 19 anni di una persona a me cara (LA più cara) ma, anche, per ricordare un avvenimento che cambiò le nostre vite ormai più di 3 anni e un mese fa (che cos'è? Mha, chissà...)!Spero ti sia piaciuto questo "biglietto di auguri" (inteso in ogni senso) e ti lascio con questa canzone secondo me... significativa! Per tutti gli altri buona estate e, per chi mi segue su facebook, ci vediamo ogni giorno per curiosità sempre nuove, dipinti mozzafiato e altre amenità!



venerdì 4 luglio 2014

Comunicazioni di servizio: Vlog, Vacanze e Collaborazioni

E ciao a tutti quanti e benvenuti a queste informazioni di servizio molto improvvisate (quindi mi scuso in anticipo per possibili orrori e ripetizioni). Perchè fare questo vlog così molto casuale (ed anche un po' casuario) in questo venerdì pomeriggio?
Tutto ciò è molto casuario
Innanzitutto la prima, triste, novità: domani niente articolo! Eggià, vi immagino proprio abbattuti! Comuqnue la ragione di questa mancanza è presto spiegata e, spero, giustificata. Sta per iniziare, qua sul blog, una serie di articoli che potrebbero vedere la collaborazione di terzi che devono prestare un loro piccolo lavoro. Il fatto è che questi "terzi" sono dei "grandi terzi" ovvero persone (o associazioni) che hanno moli impegni sicuramente più importanti di una collaborazione qua sopra e, quindi, bisogna aspettare prima che mi rispondano. Che fare quindi? Niente, nel frattempo non ci rimane che aspettare una risposta ma, vi assicuro, ne varrà assolutamente la pena! Quindi, non appena arriva questa risposta pubblicherò l'articolo e niente, vedremo!

Poi, discorso vacanze! Io sarò via prima da sabato 19 a domenica 27 per ripartire poi il 2 e tornare il 10 ma senza aver sottomano il pc per una o due settimane. Questo vuol dire che, a parte magari qualche cosa di breve e, sicuramente, un resoconto di viaggio all'estero, per gli articoli dovrete aspettare il 23 di agosto! Tristi? No? Vi capisco! In ogni caso non temete, qualcosa nel mezzo penso di pubblicarlo comunque e sabato prossimo voglio far uscire qualcosa. In ogni caso, anche se non pubblicherò niente al livello di articoli, la mia pagina facebook rimane aperta e attiva: ricordatevi infatti di  fare un salto e a iscriversi per rimanere aggiornati dato che, ogni giorno, pubblico qualche cosa (da curiosità su varie robe a altro materiale di avria natura). Quindi, venite a trovarmi là dove saprete anche gli sviluppi di questa collaborazione, aspettatevi un articolo appena possibile e... BUONE VACANZE A  TUTTI!