Orbetello,
per chi non lo sapesse, si trova in Toscana (che, anche senza essere
dei geni della geografia, immagino possiate intuire che si tratti di
una regione italiana. No, non è che penso che siate scemi ma non si
sa mai nella vita, fidatevi...) in provincia di Grosseto. Nella parte vecchia
del paese si snoda una lunga strada pedonale centrale, Corso Italia,
meglio conosciuta dai locali col semplice nome di "corso"
(non sempre la fantasia è alleata delle consuetudini). Se si
percorre questa via partendo dalle lagune, lasciandosi alle spalle il
verde Monte Argentario, e procedendo verso le vecchie porte Spagnole
del XVI secolo, ricordo dell'antico Regno dei Presidi, dopo un po'
che si è superata piazza Eroe dei Due Mondi che, con un piccolo
busto di Garibaldi ricorda il comandante risorgimentale che da queste
parti approdò coi suoi mille a far rifornimento di armi, si scorge,
finalmente, un'insegna rossa verticale.
BASTOGI
Maledizione al fotografo che ha tagliato la scritta |
Un'ampia
vetrina piena di libri dai titoli più vari, dai più commerciali ai
meno comuni (meno di una settimana fa vi vidi un'edizione integrale
della Bompiani con su tutti i saggi della scuola critica di Bachtin,
così, per dire), ci introduce in un mondo fatto di carta e
inchiostro tra i più mirabili visti dal sottoscritto in Italia in
tutta la mia, fin'ora breve, vita (anche se questo parere è condiviso
pure da gente che di anni, in più dei miei, ne ha non pochi). Il
locale è piccolo, su questo non si discute: la mia Feltrinelli di
paese sarà grande circa il doppio ma, come avrete modo di osservare
anche dalle immagini (scattate dal peggior fotografo ever, cioè io), le dimensioni contano veramente poco.
No, su,
dai, sul serio, quante volte vi è capitato di entrare in una catena
di librerie tra le più commerciali con spazi ampissimi occupati da
pochi scarni scaffali in cui si susseguono INTERMINABILI fila di
libri tutti uguali. E non dico quel "tutti uguali" nel
senso di "simili" ma letteralmente e fottutamente TUTTI
UGUALI! 7 copie del "Frankenstein" della Mondadori di qui,
10 de "I Viaggi di Gulliver" della Bur di là e valanghe di
"Oliver Twist" che fanno capolino tra le copertine
multicolore della Feltrinelli. Non è un atteggiamento questo, per
qualunque lettore anche solo minimamente consapevole della scelta che
gli si pone davanti, accettabile. Ma, fortunatamente, allo stesso
tempo, Librerie come quella di Bastogi esistono in cui non solo non
si trova un solo volume identico all'altro ma, al contrario, sono
presenti tutte le edizioni di cui avrete bisogno con
un'ottimizzazione dello spazio più che efficiente. E questo, badate
bene, non vuole essere uno smodato elogio a questo negozio gestito da Giorgio e Alessandro ma una vera e propria presa di posizione
verso determinati gestori di librerie in Italia. Quante volte,
quante, mi sono recato al bancone della Feltrinelli per ordinare
qualcosa e non c'era nemmeno in catalogo. E, badate bene, non avevo
chiesto "L'Orlandino" di Teofilo Folengo (introvabile,
casomai qualcuno si stesse chiedendo di che sto parlando) ma le
"Storie di Canterbury" di Chaucer edito dalla Oscar
Mondadori e trovabile OVUNQUE e "I Masnadieri" di Schiller
per cui vale lo stesso dell'opera precedente (anche se non le
conoscete sappiate che sono l'ABC della letteratura Mondiale, altro
che Europea!). Perché non solo queste opere stracomuni non c'erano
sugli scaffali (cosa, perché no, comprensibile) ma la commessa non
me le sapeva nemmeno trovare al computer: secondo lei non solo tali
opere non esistevano, ma era lo stesso autore a non esser mai nato.
Ora, non ti chiedo, cara commessa qualunque, una laurea in lettere
moderne con 110 e lode e specializzazione in filologia romanza con tesi sulle differenze tra l'edizione del manoscritto Oxfordiano e quella critica curata da Cesare Segre della "Canzone di Orlando ("Chanson de Rolad") ma,
sai, quantomeno che tu sappia scrivere Schiller giusto sul computer,
nient'altro. No no, cercate di capire, è come se tu entrassi in un
negozio di scarpe e volessi che ne so, delle All Star blu alte (a
caso) e chi sta dietro alla cassa ti dicesse che non solo lei non ce
le ha, ma che nemmeno sono mai state fatte delle calzature del
genere. Dico io, voi non vi incazzereste? Sono io tanto strano che,
se entro in un negozio di un genere X mi aspetto di trovare, ad
attendermi al bancone, un commesso che sa anche solo un minimo di
questo genere X? Ma appunto, anche in questo caso, non si sta
parlando di Bastogi. Qui troverete TUTTO quello che vi serve. Come?
Non c'è in negozio l'edizione completa delle lettere di Lovrecraft?
Basta chiedere e, senza dare un titolo preciso a quello che stai
cercando ma chiedendo solo quello a cui, in generale, sei
interessato, in pochi minuti sono in grado di ordinare una delle 2
copie rimaste in Italia che arriverà in una manciata di giorni soltanto (cosa
sperimentata settimana scorsa, per dire).
Quindi,
riassumendo, perché voglio qui pubblicizzarvi o, meglio,
consigliarvi e supportare questa libreria? 1)propone un'ottima
scelta di volumi non trovabili altrove 2)personale simpatico,
disponibile ma, soprattutto, Competente 3)serietà lavorativa 4)capacità, nel 2014, di sapersi rendere indipendenti da super catene
che rischiano di conquistare il monopolio delle librerie in Italia.
Oh, ma
io già so cosa stanno pensando i più smaliziati di voi: -Quanto ti
hanno pagato per questa pubblicità spudorata?-. La risposta è
semplice, cari utenti medi di internet che non vedete l'ora di
gettare cascate benzina su qualsiasi possibile fiammella: Nulla. Ma
nulla non perchè siano dei braccini corti o peggio ma perché IO, in
primis, non voglio NULLA per poter non solo pubblicizzare ma
promuovere un progetto come questo. Ovvio poi, non sono nè S.
Francesco d'Assisi nè Don Chisciotte, ma preferisco, sinceramente,
portarvi gratuitamente materiale e informazioni di alta qualità
piuttosto che scaricarvi in faccia schifezze immonde ricevendo, in cambio,
monete di cioccolato (per di più al latte che mi fa pure schifo). Mi
dispiace per voi, complottisti dell'ultim'ora, ma di gente disposta a
sbattersi per le proprie passioni ce n'è ancora: io e i ragazzi di
Bastogi ne siamo un esempio (e non l'unico, credetemi) ma voi sapete
riconoscere, tra la valanga di informazioni e iniziative che
ingurgitate ogni giorno, riconoscerci?
Sono
contento di aver potuto scrivere quest'articolo anche per farvi
capire il settore di cui, più o meno, mi occupo e i miei gusti. Questo del "Sosteniamoci" vuole essere una sorta di primo articolo di una serie in cui vi proporrò prodotti e servizi che, a mio parere, vanno valorizzati e supportati perchè, oggettivamente, meritano di essere pubblicizzati. Poi
ovvio, pure io compro alla Feltrinelli, per carità, non è un
crimine, tutt'altro, in fondo si tratta di una libreria, non può
essere qualcosa di malvagio, ma preferisco comunque sempre chi ci
mette la faccia e le proprie capacità: quindi aspettatevi altri interventi e proposte del genere! Bastogi su FB è presente
sotto forma di persona fisica e penso siano contentissimi di accettare
le vostre richieste di amicizia.
Nel
mentre invito, se vuole, la stessa libreria ad aggiungere qualcosa se
vuole qui sotto in commento o sulla pagina FB (a cui ricordo di
iscriversi subito) voglio fare un attimo il punto della situazione su
cosa ci aspetta in questo agosto ricco di novità (tipo quando a fine messa i preti ricordano delle feste della parrocchia a cui nessuno
va). In realtà molto poco per più motivi: io sono via e voi siete
via. In particolare sabato parto e per due settimane ciccia (ma non
sulla pagina), poi vedo come va la situazione: se vedo che questo
pezzo, seppur breve, un po' vi ha preso qualcosa lo pubblico
altrimenti ci si rivede poi a settembre inoltrato (ma dato il tempo
così dilatato sicuramente qualcosina, anche se leggero, uscirà).
Per il momento buone vacanze e... #cisentiamopoi!
Ciao Riccardo, grazie per gli elogi e speriamo di r - esistere a lungo, per noi, ovvio,per chi ama quello che fa ma soprattutto perche' Lovecraft, Schiller e gli altri non vengano sepolti da "sfumature" di vario genere.
RispondiEliminaGrazie ancora e a presto.
Giorgio.
Conosco di persona la Libreria Bastogi. E' l'unica da cui ancora acquisti libri di carta (e io sono di Modena, no di Orbetello), per i motivi descritti in questo post. Penso che sia il modello della "libreria indipendente" che spesso siamo esortati a conservare/supportare - peccato che, per ora, in Italia ne abbia trovata solo una. Questa.
RispondiEliminaIo spero, Alessandro, dentro di me che da qualche parte in qualche luogo si possano ricreare situazioni simili. Nella mia zona ce ne sono un paio valide ma devo ancora "studiarmele" bene anche se penso possano (una in particolare) corrispondere agli ideali d Bastogi (spero di non sbagliarmi). Tutto quel che possiamo fare è sostenerle e pubblicizzarle, loro come anche le case editrici indipendenti... ma questo sarà presto motivo di discussione! (scusa la risposta tardiva, non potevo accedere al mio profilo fin'ora)
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