Ed
eccoci, anche oggi, a un nuovo articolo! Questo, per chi non lo
sapesse (se volete sapere, che è una cosa bella sempre, seguitemi
sulla pagina fb), sarà un articolo un po' particolare. Ho trascorso,
infatti, una decina di giorni a Parigi (l'originalità) in vacanza e,
come per ogni viaggio all'estero che faccio, volevo farvi una sorta
di resoconto (come quello della Serbia e della Bosnia ed Erzegovina di cui vi linko la prima di due parti,
casomai ve ne fregasse qualcosa). Solo che questa volta, invece di
scrivervi tutto quanto di getto, ho optato per qualcosa di più...
particolare. Parigi, diciamocela tutta, è una meta abbastanza comune
e ancora abbastanza accessibile date le mille offerte di voli che ci
intasano la mail. Però rimane pur sempre anche la capitale di uno
stato europeo e, quindi, fottutamente costosa, ragion per cui chi ci
va magari ha la possibilità di farlo solo per qualche giorno, nulla
di più. E allora, ho pensato, perchè raccontarvi di cosa ho visto
al Louvre che tanto ci andate tutti e non delle cose più particolari
viste che magari i più ignorano? Sia ben chiaro, non sono parigino
nè parlo francese: in questa città vi sono stato prima di questa
vacanza solo quando avevo 6 anni e, quindi, esperienza 0. I posti
particolari visitati li ho trovati su una banalissima Lonely Planet
monotematica sulla città e sono dunque ricercabili da tutti. Quello
che vi voglio dire è: non siate banali e scontati ma, al contrario,
visitate, scoprite e perdetevi tra le strade dove la gente di tutti i
giorni passeggia per respirare l'atmosfera tipica di un luogo.
Quindi,
per tornare all'articolo, sarà diviso in sezioni ad elenco puntato.
Non sono delle posizioni, quindi non dovete leggerle come dalla cosa
più bella in giù o viceversa: l'ordine è casuale, perchè dover
forzosamente fare delle preferenze tra le emozioni? Dato che
l'articolo si è fatto un bel po' lungo metto prima un breve indice
così che, se già sapete qualcosa o cercate robe specifiche, già
sapete che saltare e cosa no. Ma, detto questo, iniziamo con le cose
che più mi hanno sorpreso.
Le
5 sorprese: Catacombe; Museo Guimet; Museo del Medioevo; Museo
Quai Branly; le
"Ninfee" dell' Orangerie.
Le
3 delusioni: Pantheon; Museo Marmottan Monet; Versailles.
I
5 consigli: Gratis, Franprix; Metropolitana; Belleville; Cimiteri.
LE
5 SORPRESE PARIGINE
♠)
Le Catacombe di Parigi. Non ve lo negherò, ho un certo gusto
necrofilo-romantico per i cimiteri e tutto ciò che mi riporta
all'idea di morte (rovine di palazzi abbandonati, luoghi sperduti e
cripte poco illuminate). Quindi, quando ho sentito nominare queste
catacombe ero tutto un fremito ma le mie aspettative erano un
po'limitate (un po'come le capacità di comprensione della razza
umana, ma questo è un altro discorso...): qualche galleria poco
illuminata, delle vecchie tombe in cui riposavano tristi scheletri
anonimi e miriadi di bambini spaventati. Invece, quando arrivai alla
fermata della metro di Denfert-Rocherau (linee M4, M6 e RER B) e vidi
la fila di gente che aspettava di entrare dal piccolo cabinotto posto
in mezzo alla rotonda capii che qualcosa non tornava. L'attrazione,
infatti, aveva richiamato più visitatori di quelli previsti (in
fondo le mete classiche di Parigi sono altre) e, dopo """"sole"""
4 ore di coda abbondanti (recatevi sul posto ALL'ALBA perchè fanno
entrare solo 200 persone alla volta), capii il perchè di tanta
ressa. Scesi numerosi gradini, attraversati tunnel claustrofobici e
ignorate sculture di poca utilità, tutto il mio fremito necrofilo è
stato soddisfatto COMPLETAMENTE: dopo una piccola porta che recita
"ossarium" ho visto qualcosa di incredibile. In questa
sfilza interminabile di corridoietti le pareti sono LETTERALMENTE
coperte di cataste e cataste di ossa ammassate da cui escono i teschi
digrignanti di chi, un tempo, aveva conosciuto tempi migliori. Lo
spettacolo è incredibile e vale sia la lunga attesa sia i 10€ del
biglietto (8 se siete dei giovani ed attraenti studenti). Le
proporzioni di questa località turistica attiva fin dai primi anni
del 1800 sono indescrivibili e le poco foto da me scattate non
rendono giustizia a un luogo maestoso come questo (anche perchè sono
un pessimo fotografo). Quando poi si risale in superfice è come
passare da una dimensione all'altra. I resti, oltretutto, sono stati
trasportati lì dai vari cimiteri di Parigi 200 anni fa e, quindi,
risalgono tutti anche agli inizi del 1700. Che altro dire? ANDATECI!
♠♠)
Il Museo Guimet. "Ecchè?" mi direte voi. Si tratta del più
grande e completo museo di arti asiatiche di Parigi
(e ampi dintorni presumo).
Ebbene sì, in una delle più grandi e magiche città europee vi
suggerisco di andare a spendere un paio di orette in un museo che
parla di arte
così lontana
nel tempo e nello spazio:
sono proprio uno stronzo!
Ci arrivai sabato 2, il mio primo giorno in città, dopo aver
visitato i Campi di Marte, essermi fatto a piedi la Torre Eiffel,
visitato un cimitero vicino al Trocadèro e essermi sorbito il Museo
Marmottan Monèt (il tutto
svegliandomi alle 4 del mattino): no, ma non ero stanco, figuratevi.
Tuttavia non appena io e la persona con cui ho viaggiato varcammo
l'ingresso rimanemmo allibiti, con la bocca spalancata, mentre
sentivamo il cuore (sì,
pure io ne ho uno) pulsare
fortissimo nella nostra cassa toracica: gigantesche statue di
divinità Buddiste provenienti dalla Cambogia ci accoglievano in
tutta la loro solenne magnificenza. Non sapevamo che dire, le parole
non ci uscivano ma, come bambini emozionati perchè viene loro
regalato un gioco nuovo, abbiamo iniziato a girare come dei matti per
il museo impossessati da un'energia che non credevamo possibile a
quel punto della giornata. Bellissime le sezioni su Cambogia, Vietnam
e Laos al piano terra e mirabili anche le decine di reperti tibetani
che, con i loro colori entusiasmanti e le espressioni colorite dei
vari demoni, scuotano sempre il turista anche più esperto e abituato
a certi spettacoli. Assolutamente un posto da visitare e che la
maggior parte dei turisti ignora.
Casomai non lo si fosse capito, questa statua è ABNORME |
♠♠♠)
Il Museo del Medioevo (museo Cluny). Sì, lo ammetto, in questo caso
sono un pochino di parte perchè, come sapete, l'argomento mi
interessa e affascina molto MA, in questo caso, il suggerimento va al
di là del gusto personale. Oltre alla ricchissima varietà di
oggetti presenti è la stessa struttura che merita una visita.
L'esposizione si articola in due costruzioni diverse: da una parte l'
Hotel du Cluny, un ricco palazzotto medievale che, grazie a un ottimo
lavoro di restauro, si è conservato benissimo e dall'altra i resti
delle antiche terme romane di cui il "frigidarium" (la zona
dove ci si immergeva nell'acqua fredda), che ospita alcuni oggetti
esposti, rimane la più grande ed evidente testimonianza a Parigi del
vecchio impero che con Giulio Cesare si spinse fin nell'attuale
Inghilterra più di 2000 anni fa. Ma il meglio del museo ve lo devo
ancora dire pur premettendo una cosina: a me non piacciono per nulla
gli arazzi (quella sorta di tappetoni a parete con pochi colori
sbiaditi) e ho lo schifo quando ne vedo uno. Però qui, al museo del
Medioevo di Parigi, si trovano gli unici che, sinceramente, sono
riusciti quasi a commuovermi. 6 sono le composizioni che formano il
ciclo della "Dama e l'Unicorno" rappresentanti i 5 sensi
più un'altra enigmatica raffigurazione. Il colore rosso, raro nel
Medioevo, mette in risalto le forme di mille fiori e animali che, con
un'attenzione degna del miglior Botticelli ne "La Primavera",
formano un insieme enciclopedico e armonioso che mi ha lasciato di
stucco. Un'esperienza di cui preferisco non dire altro per non
rovinarvi nulla. Andateci. Ora.
♠♠♠♠)
Il Museo Quai Branly. Ai piedi della Tour Eiffel riposa un grande e
lungo edificio rosso che, come un animale che riposa, si estende su
un giardino pieno di erbe selvatiche provenienti anche da posti molto
lontani. Dentro, saliti per una passerella che ricorda un fiume, si
arriva in uno spazio roccioso in cui una statua esotica di un
androgino ci saluta: è l'ingresso del museo Quai Branly delle arti
extraeruropee. "Ma come- direte- hai già parlato del Guimet,
che bisogno c'è di questo?" e non avreste tutti i torti se si
trattasse, questo, di un museo come gli altri. Infatti sì, ho
parlato di "arti" extraeuropee ma, forse, sarebbe meglio
dire "culture e popolazioni". A essere messo in luce è,
infatti, per ciascun continente, il modo di abbigliarsi, atteggiarsi
e le usanze così lontane geograficamente ma vicinissime nelle
origini. In particolare ad avermi stupito è stata tutta la sezione
relativa alla popolazione autoctona dell'Oceania che, troppo spesso,
riconduciamo tutti (me compreso) alla mera Australia (e Nuova Zelanda
quando capita) mentre, in realtà, vi sono miriadi di popolazioni che
fino ai tempi più recenti si sono mantenute a uno stato quasi
primordiale. Notare come le forme delle loro maschere tribali, i riti
e le decorazioni confermino e ribadiscano le scoperte degli
antropologi mi ha dato un enorme senso di soddisfazione, come chi
vede confermate le proprie ricerche che compie da tempo (e così è,
in parte). Anche le altre sezioni mi sono piaciute, in particolar
modo è stato interessante notare come l'arte in Africa sia, a tutti
gli effetti, molto più varia di quello che si può credere. Giovane,
moderno e interattivo: mi ha decisamente conquistato!
♠♠♠♠♠)
Le Ninfee de "L'Orangerie". Di fronte al Louvre si estende,
lungo Rue de Rivoli, il magnifico parco delle Tuileries che porta,
seguendo la Senna, fino a Place de la Concorde (e poi, da lì,
sorpassati il Petit e il Grand Palais, continuando per gli Champse
d'Elisè, si arriva fino all'Arco di Trionfo). In questo parco, oltre
alle celebri giostre, si trova un piccolo ma rinomato museo: quello
de "l'Orangerie". Premetto che non sono proprio un grande
fan degli impressionisti (che non vuol nemmeno dire che vomito quando
vedo un loro quadro però) e, infatti, ho solo discretamente
apprezzato la mostra permanente
del museo che sì, ha
tante opere di autori famosi come Modigliani e Cezanne,
ma non mi ha fatto impazzire. E perchè, allora, ve lo consiglio? In
questo spazio, al piano terra, vi è una
delle
opere
più impressionanti viste
in questa settimana (e ho avuto modo di vederne parecchie,
credetemi): le "Ninfee" di Monet. Fino a quel momento avevo
avuto modo di osservare, dal vivo, solo degli studi o copie sempre
sue ma "più in piccolo"
(il secondo punto delle "delusioni" sarà più chiaro).
Qui, invece, in queste due ampie stanze ovali si confondono un
insieme di colori così perfetto e toccante da trasportarti
immediatamente al tramonto, in riva a uno
stagno, con il vento che
ti accarezza i capelli. La gente non è un problema, ti sembra di
essere solo tu e il
paesaggio: un vero e
proprio angolo di natura
artificiale tra le più convincenti mai viste fin'ora. Che aspettate
a tuffarvi in queste sale?
LE
3 DELUSIONI DI PARIGI
♦)
Il Pantheon. Questa gigantesca torta ricoperta da un sovrabbondante
strato di glassa bianca è, attualmente, in restauro. Il cupolone non
si vede, sembra ricoperto da un enorme preservativo bianco e, dentro,
fino al 2016, il celebre "Pendolo di Foucault" sarà
assente. In realtà, come appare abbastanza evidente, questa grande
dimostrazione scientifica che la Terra ruota su sè stessa altro non
è se non un mero riempitivo di uno spazio vuoto di significati e,
sostanzialmente, spoglio. Vi è una statua che ricorda la rivoluzione
francese ormai inutile nella nostra era (non fraintendetemi, non è
che non apprezzi il valore storico della cosa, solo artisticamente ho
visto cose più dense di significato) e poche altre scritte alla
memoria di illustri morti lì non seppelliti (sì, avete letto bene)
frammiste a quadri ben poco stupefacenti. Sotto vi è una cripta dove
riposano i resti di grandi personalità come Rousseau, Voltaire,
Zola, Hugo e i radioattivissimi signori Curie per non contare il
signor Braile: tutti, chi più chi meno, rinchiusi in anonimi
sarcofagi di pietra. Alla faccia dei due grandi pensatori
illuministi, il primo che disse "Non sarò mai abbastanza
lontano da Parigi" e l'altro sepolto in una (ormai ex) chiesa:
OTTIMO!
Vista del mega preservativo dalle torri di Notre Dame |
♦♦)
Museo Marmottan Monet. Come già detto non sono un grande fan
dell'impressionismo anche se posti come il Museo d'Orsay e
l'Orangerie non mi hanno di certo deluso. Questo museo invece lo
ritengo una perdita di tempo. L'unica opera veramente importante
contenuta al suo interno è "L'Impressione sul Sole Nascente"
di Manet (che ha comunque dato il via al movimento artistico più
importante della seconda metà del 1800) e nient'altro. Tantissime le
opere di Monet tra cui molte "Ninfee" che elogio parlando
dell' "Orangerie" se non fosse che... Sono tutti studi. Sì,
dei MALEDETTISSIMI studi tutti uguali se non con qualche variazione
di colore. Non trasmettono nessun significato, non sono particolari,
non sono splendidi ma, al contrario, rappresentano un chiaro esempio
di come un artista continui a riprodurre sempre la stessa opera
quando capisce che il genere piace alla gente (prova ne è anche un
quadro di Cezanne viso in 3 musei diversi): ah, vil denaro! Volete
evitare di buttar via 2 ore della vostra vita? Andate a visitare il
museo del sesso a Montmatre (oltretutto abbastanza carino), questo
lasciatevelo abbondantemente indietro.
♦♦♦)
Versailles. Sì, proprio il palazzo reale che dalla seconda metà del
1600 ha ospitato la famiglia reale Francese e, con lei, buona parte
dei nobili. I giardini per carità, bellissimi, anche se delle tanto
agognate fontane musicali ne funzionava solo una mentre le altre non
spruzzavano che un piccolo getto d'acqua (se andava bene) e niente
musica. Al che potete darmi del pretenzioso, del cagacazzo e del
rompiballe e avreste del tutto ragione almeno in atri contesti MA
stiamo pur sempre parlando di Versailles, cazzo, non del parco giochi
dietro casa mia! I giochi d'acqua di per sè sono carini più che
altro perchè sfruttano un meccanismo antichissimo però... dai, eh!
Ma è dentro al palazzo che veramente non mi è piaciuto. A parte la
folla che ha provato a soffocarmi un paio di volte ma, soprattutto,
la maggior parte delle stanze era chiusa e, a parte le poche più
famose mostrate, trovo che altri palazzi reali siano tenuti molto
meglio (da quello asburgico a Vienna alla torinese Venaria Reale).
Poi, per carità, di sicuro di per sè non sono brutte, non dico
questo, ma le condizioni di visita sono se non precarie quantomeno
molto poco efficienti!
I
5 CONSIGLI SU PARIGI
♣)
Gratis. Se siete degli studenti di meno di 25/26 anni ANDATE SUBITO a
Parigi. Il perchè? Semplice: la maggior parte dei musei se non è
gratis (e ripeto GRATIS) adopera delle forti riduzioni per questa
fascia di persone. Stesso discorso vale anche per la metro che, nei
weekend, mette a disposizione dei biglietti giornalieri
CONVENIENTISSIMI. E non datemi del taccagno a caso perchè vi posso
assicurare che come città è costosa come il fuoco e risparmiare
qualche soldo in questi casi non è mai un male!
♣♣)
Franprix. Parigi è cara e, dovunque voi andrete, vi troverete male
per i prezzi eccessivamente elevati. Se poi a pranzo ti vuoi sedere
da qualunque parte a mangiare in un bar all'angolo qualcosina è la
fine! Il mio consiglio è quello, quando sentite un certo languorino
allo stomaco, di allontanarvi a piedi di pochi passi dai grandi
centri turistici, fermare un indigeno a caso e chiedergli gentilmente
dove potete trovare un Franprix che è la loro catena di supermercati
(da pronunciare "supermarscè Franprix"). Dentro troverete
numerosi panini già fatti e succhi di frutta e altre bevande
fresche: con 6€ vi fate pranzo, bibita e pure merenda (magari con
delle particolari patatine al gusto di formaggio di capra che
troverete solo in Francia!). Per sedervi cercate pure in giro i
numerosi parchetti pubblici in cui la gente ama, nei momenti di
pausa, mettersi su una panchina a prendere un po' di sole!
♣♣♣)
Metropolitana. La metro di Parigi è tra le più incasinate in Europa
e, quindi, con questo punto volevo spiegarvi una piccola cosa che per
un bel po' non ho capito io stesso. Le linee sono 2: la M e la RER.
Quest'ultima, in particolare, è quella che vi porterà anche agli
aereoporti e, più che una vera propria metro, è più un treno. Ma
per questo non fate come me, non cascateci come dei polli! In realtà
se fate un biglietto giornaliero questo varrà ANCHE per questa RER
nelle aree prestabilite, non solo per la M: fate attenzione però
che, essendo treni, passano un po' più raramente.
♣♣♣♣)
Belleville. La topaia in cui si stava noi era nel quartiere di
Belleville, quello descritto da Pennac nel suo ciclo della famiglia
Maloussen (che troverete edita da Feltrinelli) e che è storicamente
sede di svariati gruppi di immigrati. Ebbene, vi dirò la verità: è
il quartiere in cui mi sono sentito più a casa di tutta Parigi!
Ormai è ben lontano dall'essere un posto brutto e magari anche poco
sicuro e, al contrario, è frequentato da una moltitudine di giovani
tranquilli che trascorrono la serata ad un bar davanti ad un buon
bicchiere di vino. Che aspettate ad immergervi in quest'area così
VERAMENTE parigina?
♣♣♣♣♣)
Cimiteri. Tanti sono i cimiteri di Parigi che accolgono le salme di
gente morta da ormai tanti anni. In ogni caso hanno tutti un'unica
caratteristica comune: sono grandi e incasinatissimi. Quindi, se
state cercando il luogo di sepoltura di qualche personaggio famoso
non dimenticatevi di procurarvi una mappa dei siti con su segnate le
posizioni delle varie tombe perchè se no potreste anche passarci le
giornate senza venirne a capo! In particolare al Perè Lachaise non
se ne trovano nei week end (ufficio del turismo interno chiuso) ma
potrete trovare tutto quello che vi serve all'edicola appena fuori
dall'uscita della metro: senza rinunciate ad addentrarvi in questo
fitto reticolo di tombe che non si fanno trovare, a volte, manco con
le cartine (non è vero Chopin? Nè Modigliani?)!
Bho,
detto ciò mi sembra che possa bastare. Ovvio poi, questa non è mica
una guida dettagliata e completa, ma una raccolta di consigli e cose
varie che, se mi avessero detto prima, magari sarei stato anche più
felice. Se volete sapere altro non esitate a commentare qua sotto
oppure a mandarmi un messaggio privato sulla pagina fb del blog a cui
risponderò più che volentieri. E mentre vi saluto per un po' con il
blog (la pagina fb continua la sua attività tranquilla) vi rimando
al prossimo appuntamento che sarà... verso fine settembre quando,
tornato dal mio viaggio in Georgia e Armenia di un paio di settimane,
avrete un altro resoconto di questa mia nuova avventura.
Vorrei
concludere il tutto copincollandovi un post, con annessa foto, che ho
pubblicato sulla mia pagina fb e che, spero, vi faccia riflettere.
Ciao!
"Il
Cavaliere dei Fiori" (1894)- Georges Rochegrosse
(1859-1938).
Questo grande quadro mi ha colpito subito quando l'ho visto. Si trova in una stanza mezza abbandonata del Museo d'Orsay, quella dedicata ai pittori simbolisti stranieri (e sì che lui è francese!). A contemplatre questa meraviglia eravamo in due mentre la folla, come mosche sul miele, succhiava linfa vitale dai capolavori che tutti conoscono e che vengono considerati "belli" perchè qualcun'altro, prima di loro, li aveva giudicati tali. Non fermatevi mai di fronte alle apparenze, non pensate che quello che vi viene sempre proposto sia il meglio: esplorate voi stessi, cercate opere bellissime nascoste agli occhi della massa, non fatevi fottere dalle illusioni poste lì da qualcun altro. Questo per i quadri, per i libri, per la musica e qualunque altra cosa. Siate critici e spietati, non accontentatevi mai di ciò che avete: tutti, insieme, cercate (e cerchiamo) di migliorare noi stessi per star meglio con chi ci circonda. E, tanto che ci siete, ammirate, estasiati, con me questa bellissima e coloratissima tela!
Questo grande quadro mi ha colpito subito quando l'ho visto. Si trova in una stanza mezza abbandonata del Museo d'Orsay, quella dedicata ai pittori simbolisti stranieri (e sì che lui è francese!). A contemplatre questa meraviglia eravamo in due mentre la folla, come mosche sul miele, succhiava linfa vitale dai capolavori che tutti conoscono e che vengono considerati "belli" perchè qualcun'altro, prima di loro, li aveva giudicati tali. Non fermatevi mai di fronte alle apparenze, non pensate che quello che vi viene sempre proposto sia il meglio: esplorate voi stessi, cercate opere bellissime nascoste agli occhi della massa, non fatevi fottere dalle illusioni poste lì da qualcun altro. Questo per i quadri, per i libri, per la musica e qualunque altra cosa. Siate critici e spietati, non accontentatevi mai di ciò che avete: tutti, insieme, cercate (e cerchiamo) di migliorare noi stessi per star meglio con chi ci circonda. E, tanto che ci siete, ammirate, estasiati, con me questa bellissima e coloratissima tela!
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