E...
sorpresa! Non ve l'aspettavate? Nemmeno io! In realtà l'articolo di oggi a caso non è poi così tanto a caso (bhè, un po' sì) ma, in realtà lo pubblico per un'occasione... speciale!
Infatti questa non è una semplice chiaccherata come sempre ma un
vero e proprio regalo di compleanno che la persona interessata,
forse (spero), non aveva previsto.
Tutto nacque quando, per gioco, portai a questa persona dalla Fiera del Libro di
Torino un libretto intitolato "La Cicciona", un
breve racconto di Guy De Maupassant (1850-1893) edito dalla casa editrice
"Editori Indipendenti". Questa volta l'articolo sarà MOLTO
particolare. Infatti non solo lo sto scrivendo di getto ma... non
avrò nemmeno modo di ricontrollarlo più di tanto e, quindi, sarà
anche PIENO di orrori grammaticali e quant'altro. Inoltre ci sono
vari fattori che potranno giustificare un tale scempio di accuratezza
e questi sono, nell'ordine: 1) non ho il libro con me e non posso
ricontrollare dettagli vari pur avendolo letto un mesetto fa 2) lo sto scrivendo la sera per il
mattino dopo, quindi manca poco poco tempo 3) oggi non è stata una giornata
impegnativa, DI PIÙ
(la storia dell'esame non era finta, tutt'altro! E anzi, anche se l'ho passato, se volete andarvi a vedere un breve riassunto di come sia andata digitate pure su google "big black dildo penetrates young boys' ass") 4) non conosco bene
l'autore (e, quindi, è come dire che non lo conosco affatto) 5) non
ho mai approfondito più di tanto la corrente che stiamo per
affrontare, ovvero il realismo di fine 1800 (anche se non è che non so un cazzo, eh...). E, quindi, se anche con
queste magnifiche premesse avrete voglia di mettervi a leggere,
bhè... tanto di cappello! Per chi capitasse qui per la prima volta (sì, dispiace anche a me...) non
si scandalizzi, non lavoro MAI così, questa è l'eccezione che
conferma la regola! Tanto che ci sono vi invito, tutti quanti, ancora una volta, a passare dalla mia pagina facebook a mettere mi piace e controllare le stronzate che posto ogni giorno, sia mai che vi divertano o incuriosiscano ogni tanto!
Ed ecco il nostro Guy de Maupassant di cui so solo il nome e le date di nascita e di morte perchè beceramente copiate da Wikipedia come se non ci fosse un domani |
Il
racconto è veramente facile e scorrevole nonchè corto in una
maniera quasi imbarazzante (cazzo Guy, potevi impegnarti un po' di più, no?) e, quindi, se lo trovate vi consiglio di
acquistarlo immediatamente, ne rimarrete soddisfatti! Tuttavia non
posso nemmeno pretendere che voi tutti compriate qualcosa che vi può
intrattenere solo per un pomeriggio scarso, è più che
comprensibile. Ed ecco che, quindi, a tal proposito, ho deciso di
raccontarvi la trama per sommi capi con tanto di finale: ovviamente il mio modo di
esprimermi non è nemmeno minimamente comparabile con quello
dell'autore originario che è un genio della letteratura mondiale. Quindi
anche se decideste di leggere qua quel che accade nell'opera... non
rimarrete affatto delusi dalla lucida e toccante penna di
uno dei più grandi autori della letteratura mondale se mai trovaste questo libro tra gli scaffali della vostra libreria di fiducia: a voi la scelta!
La
traduzione del titolo originale francese, sarebbe in realtà, "La
Palletta di Sego" a indicare l'aspetto (e l'atteggiamento)
esagerato di questa prostituta di una pacifica cittadina francese invasa dai
soldati prussiani: la Cicciona, appunto (chiamo ogni personaggio con
il loro tratto distintivo non potendo consultare il loro nome).
Ed è appunto, come accennato prima, in una sera d'inverno qualunque
del 1800 (non ricordo il periodo preciso) che le truppe prussiane
occupano una cittadina (maledizione non ricordo quale) francese non
troppo lontana dal confine (maledizione, come cazzo mi chiamavo...?).
I cittadini, loro malgrado, sono costretti a convivere con gli
invasori e devono subire anche le loro prepotenze senza poter
fiatare. In tutto questo 10 persone chiedono alle autorità militari
prussiane di poter fare un piccolo viaggio di due giorni verso una
cittadina non troppo distante per svariati motivi loro.
Abbiamo, nel gruppo, 3 famiglie di Nobili-Borghesi,
un Rivoluzionario Democratico, due Suore e la nostra Cicciona,
prostituta di professione.
Tutti i personaggi di questa buffa compagnia sono caratterizzati in ogni
loro aspetto, fisico e morale, in maniera caricaturale mettendo in
evidenza i difetti, sia fisici sia morali, di ciascuna classe
sociale: così i Nobili-Borghesi saranno o grassi e antipatici o
magri, grigi, tristi e bigotti, il Rivoluzionario dalla rossa barba
appuntita avrà sempre in bocca belle parole di pace e fratellanza ma
non perde occasione per lodarsi, le Suore eccessivamente consumate se
ne staranno sempre sulle loro e non parleranno se non per criticare i
comportamenti inadeguati alla morale di qualche malcapitato e la
prostituta Cicciona, così espansiva fisicamente, lo sarà anche
moralmente e sentimentalmente, pronta a far esplodere i suoi pensieri
in faccia alla gente (e presto capirete quello che intendo). Tutte le
classi sociali sono messe alla berlina, tutte sono dileggiate, tutte
ridicolizzate: bersaglio della satira non sono le classificazioni
sociali in sè ma l'umanità tutta, così imperfetta ma, allo stesso
tempo, così superba. Non
vi è, nell'opera, a conti fatti, un solo personaggio positivo e
questa è, secondo me, la grande, GRANDISSIMA forza di questo
racconto. Ma torniamo a dove eravamo rimasti!
Avevamo
lasciato i nostri 10 protagonisti tutti sulla stessa carrozza in
viaggio verso questa località a cui tenevano giungere il prima
possibile. La strana
compagnia partì in piena notte per la campagna ricoperta di neve e
ghiacci. Ovviamente tutti, a parte il Rivoluzionario, sono
indispettiti e guardano male la Cicciona in quanto, come già detto, è una nota prostituta. Il viaggio, però, si rivela più difficoltoso del
previsto e il mezzo di trasporto procede a rilento e con grandi
sforzi: così la compagnia, che sperava di arrivare presto al paese
che si doveva trovare in mezzo per poter metter qualcosa sotto i
denti, si ritrova a bocca asciutta.
Vi è mai capitato tipo di partire in mezzo alla notte e di sentire,
nello stomaco, quel vuoto cosmico quasi doloroso che, come un buco
nero, cerca di divorare le vostre stesse budella?
Quella fame atavica tanto che vi stronca che quasi non riuscite a muovervi?
Bene, questo è quello che provavano tutti quando videro un evento
straordinario svolgersi davanti a loro: la Cicciona, come se nulla
fosse, sfilò via un cesto pieno zeppo di cibi succulenti da ogni
tipo da sotto al suo sedile. La prostituta, dopo aver condiviso parte del
suo cibo con le Suore, iniziò a rimpinzarsi come se nulla fosse.
Tutti, dopo aver fatto un'espressione simile a quella del gatto con
gli stivali nel secondo film di Shrek (evito di mettervi l'immagine, la conoscete, dai!), abbassarono la testa e
chiesero umilmente un po' di cibo che la Cicciona, per nulla
scandalizzata, subito condivise: e fu così che una povera
prostituta, nell'arco di poche ore, divenne l'anima del gruppo e
subito strinse amicizia con tutti quanti, Nobili compresi (a quanto
può arrivare l'ipocrisia umana!). Dopo qualche ora di felici
chiacchere la carrozza arrivò, finalmente, al paese di mezzo prima
della loro destinazione finale.
Ed è qui, che dopo un
così piacevole viaggio, iniziarono ad arrivare le prime grane:
infatti il generale Prussiano che faceva la posta non voleva
assolutamente farli proseguire. Mentre i 10 alloggiavano nella
taverna dove anche costui risiedeva cercarono di convincerlo in ogni
modo, ma niente, non si riusciva ad avere il suo ok! Un sera, finalmente, dopo cena, fece chiamare nella
sua camera la Cicciona che, dopo non troppo tempo, tornò in lacrime dall'incazzatura.
Tutti le chiesero che cosa non andasse, se avesse scoperto qualcosa,
ma NULLA, la prostituta non volle parlare anche se, dopo non troppo
tempo, il motivo di tanto disagio fu chiaro: il generale Prussiano
non li avrebbe fatti andar via finchè la Cicciona, che strenuamente
resisteva trattandosi di un nemico di guerra, non si fosse concessa a
lui. Se all'inizio tutti
ammirarono il suo comportamento valoroso poco dopo il sentimento si
trasformò dapprima in risentimento per poi sfociare in odio. Tutti
e 9, dalle Suore al Rivoluzionario, biasimavano la troppa
testardaggine della Cicciona che si infuriava, dando in estreme
manifestazioni di escandescenza, ogni volta che la stessa scena della
chiamata si ripeteva ogni sera.
Anche lo stesso Rivoluzionario la odiava, se non con maggior impeto
degli altri: infatti la nostra eroina si era rifiutata di concedersi
a lui dal momento che si trovavano in uno stato di guerra e la sua
stanza si trovava proprio accanto a quella dell'ufficiale Prussiano
(che smacco per il giovane troppo convinto del suo fascino da
ribelle). Alla fine, dopo
numerosi discorsi su nobili eroine che si erano sacrificate ed
imprecazioni, la Cicciona fu costretta a concedersi e, mentre l'atto
si stava consumando tristemente, tutti festeggiarono come se non ci fosse un
domani bevendo più del dovuto, sbeffeggiando l'assente e, infine,
imitandola ciascuno nelle proprie camere da letto con la propria consorte.
Il mattino dopo, al momento della tanta agognata partenza, nessuno le
rivolse la parola nemmeno per un saluto, considerandola "sporca"
per quel che aveva fatto la sera precedente. Il racconto si chiude
con una delle scene più commoventi per come la crudeltà degli
uomini è messa in risalto: si presenta, infatti, una situazione
molto simile a quella dell'andata ma al rovescio; tutti hanno
qualcosa da mangiare per il viaggio tranne la Cicciona che,
piangendo, guarda gli altri rimpinzarsi alla faccia sua senza
offrirle niente. Tristi? No? Siete delle persone orribili!
Questo
racconto appartiene al genere del realismo, una corrente che
soprattutto nella seconda metà del 1800 si radicò con successo. Non
si volevano raccontare banali avvenimenti di tutti i giorni ma
l'intento era di mettere in risalto le reazioni dei personaggi.
Nessuno può dire che quello de "La Cicciona" sia un
racconto REALISTICO in senso stretto ma, per via della precisione con
cui sono raffigurate le relazioni tra i vari personaggi, è
REALISTA. Quindi, stando a questa definizione, anche un racconto
fantasy può essere realista in quanto il fulcro di tutto non è la
vicenda in sè. D'altra parte quelli sono anche anni in cui si
sviluppa un nuovo approccio alla scienza tutto basato
sull'osservazione e in cui si crede che tutto possa essere
analizzato, anche l'uomo e le sue emozioni: era la nascita della
sociologia, della psicologia e, più avanti, della psicanalisi resa
famosa grazie alla figura di Freud.
E
quindi, per stavolta è tutto. So che non è il miglior pezzo mai
scritto (alla fine è quasi tutto un gigantesco riassunto) ma i tratti
fondamentali li sapete, non c'è da perdersi troppo in dettagli
inutili, siamo sinceri! Il vero motivo di queste righe è per fare
non solo tanti auguri per i 19 anni di una persona a me cara (LA più
cara) ma, anche, per ricordare un avvenimento che cambiò le nostre
vite ormai più di 3 anni e un mese fa (che cos'è? Mha, chissà...)!Spero ti sia piaciuto questo
"biglietto di auguri" (inteso in ogni senso) e ti lascio
con questa canzone secondo me... significativa! Per tutti gli altri buona estate e, per chi mi segue su facebook, ci vediamo ogni giorno per curiosità sempre nuove, dipinti mozzafiato e altre amenità!
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