mercoledì 22 luglio 2015
Videorecensione + vlog #3: il "Romancero" Medievale Spagnolo e le prossime settimane
Ciao ragazzi, anche oggi vi port una nuova videorecensione che spero vi piaccia: il "Romancero" è una magnifica raccolta di testi medievali d'amore e non ottimi per approcciarsi alla letteratura di questo periodo. Ma ci tenevo a informarvi sul programma estivo del blog, della pagine e del canale. Io venerdì parto e vado a Madrid per una settimana, dunque nessun articolo ma solo post pre programmati sulla pagina Facebook. Al mio ritorno, il 2, sarò presente fisicamente in pagina ma non potrò pubblicare video o articoli che, però, scriverò nel frattempo. Quindi dal 9 si torna a un ritmo regolare con articoli, video e quant'altro. Detto ciò sto zitto, vi auguro buone vacanze, e vi lascio al video, sempre nella speranza che vi possa un minimo piacere!
martedì 14 luglio 2015
5 Cose Contronatura che ti circondano ogni giorno (e che non sospetteresti mai).
Ultimamente ho sentito parlare spesso di comportamenti "contronatura" (e sapete benissimo a che proposito) ma più veniva tirato in ballo questo termine, più capivo quanto fosse abusato da gente che nemmeno sospettava del suo significato. Ragionando tra me e me, tra un
paragrafo di diritto dell'Unione Europea e l'altro, mi sono reso conto che siamo circondati
quotidianamente da comportamenti contronatura che i più nemmeno sospettano.
Prima di iniziare, però, una piccola precisazione sul termine cultura. Questa, infatti, almeno a grandi
linee, la si può definire come "tutto ciò che circonda l'uomo
e che egli ha tratto e modificato dalla natura per i propri fini". Cultura e Natura ci appaiono, dunque, come due
mondi inconciliabili, l'uno frutto della distorsione dell'altro, e in
eterno conflitto. Ma non perdiamo altro tempo e buttiamoci sui nostri 5 punti!
Ebbene sì, avete
capito bene, la famiglia è contronatura. Anzi, si tratta della
costruzione più sociale (e quindi culturale) che sia mai esistita.
Il termine, innanzitutto, nasce nell'antica Roma e sta a
indicare non quel modello "tradizionale" di cui si sente
tanto parlare ma anche gli schiavi, i servi e quanti facevano parte
del "patrimonio". Prima, invece, si ragionava per stirpi (quella
che in greco viene definita "ghenos"): così, ad esempio,
io, essendo figlio di Paolo, mi sarei chiamato "Riccardo il
Paolinide", ad indicare il mio ceppo d'origine, non chi mi stava
attorno: questa è l'origine antica del nostro cognome! La stessa famiglia, ancora prima del boom degli anni '60, era una famiglia
allargata, in cui vivevano assieme molte generazioni e tanti rami
diversi ("Il Dolore Perfetto" di Ugo Riccarelli l'avete mai
letto?). In natura, tra gli animali, si ragiona a branco, le femmine
ruotano tra i maschi e non si creano veri e propri legami: dunque,
la "famiglia" è contronatura.
Lo
"stato" come lo conosciamo noi nasce nel 1815 col Congresso
di Vienna. Prima nulla che potesse definirsi veramente tale: niente
divisione dei poteri, niente democrazia, niente diritti senza contare la divisione originaria in città-stato, molto diversa da quella di oggi. Noi viviamo
in una gigantesca costruzione sociale imposta dall'alto come la sola
possibile ed immaginabile. E badate, non sto parlando di "nazione"
che invece presuppone una partecipazione emotiva comune a genti anche
distanti (prendete l'Italia del risorgimento, per dire, "unita"
dal Piemonte alla Sicilia). Gli animali non hanno nulla di nulla del
genere pur vivendo in comunità distinte: dunque, lo "stato",
è contronatura.
Su questo punto penso siamo tutti d'accordo. Modificare anche radicalmente il
proprio aspetto, corporatura e quant'altro va a modificare un corpo
che,
seppur imperfetto esteticamente, ci è stato donato dalla Natura
(o da Dio, come volete) per essere il più funzionale possibile.
Anche i tanto odiati peli, per dire, se ci sono è per un motivo:
rasarseli per questioni di bellezza è controproducente agli occhi
dell'efficienza del nostro organismo. Presso gli animali vi sono dei comportamenti che
privilegiano l'estetica a fini riproduttivi ma non mettono in
pericolo l'animale o, comunque, non modificano la sua funzionalità.
Se si va in discoteca a gennaio con la minigonna e la canottiera
(cosa accettabilissima d'estate, non prendete questa affermazione
come una dichiarazione di bigottismo) forse il rischio di prendersi
febbre e raffreddore c'è. Allo stesso modo infilare le labbra nel
collo delle bottiglie per gonfiarsele è molto dannoso per la saluta:
dunque, la moda è contronatura.
Ebbene sì,
i diritti non esistono in natura, mi dispiace: niente diritto allo
studio, di libertà d parola, di riunione ecc. Ve li sognate! Tra
animali intercorrono, invece, un fitta rete di doveri tra individuo ed individuo. Così il capobranco ha dei
doveri nei confronti dei più deboli e viceversa. E la cosa non è
poi così strana se ci pensate: il filosofo Cinese
Confucio ha basato tutta la sua teoria politica su questo principio
della rete di doveri. Se tutti li rispettassero, dice, si creerebbe
una società in perfetta armonia e concordia. Che fate, gli andate a
dire voi che ha sbagliato?
Dunque, i diritti sono
contronatura.
Se
il vostro mondo sta crollando a pezzi dopo i 4 punti precedenti ecco
la mazzata finale. In Natura niente amicizia ma solo collaborazione
per raggiungere uno scopo che avvantaggi
entrambi gli organismi. Un cagnetto e un gattino abbracciati non sono amici ma
hanno un fine comune (quello di mangiare) in un ambiente comune (la
casa del padrone) e sanno che devono collaborare per star meglio.
Così l'amicizia, che può comportare anche una perdita per un
individuo a favore dell'altro, è presente solo tra gli uomini e,
come tale, è una costruzione sociale: dunque, l'amicizia è
contronatura.
Ma
c'è un Ma! Quale valore bisogna attribuire a queste 5 cose contronatura? A
mio parere... nessuno. Nel 2015 la distinzione natura-cultura è
superata e non ha più senso di esistere in quanto la cultura è
diventata, in un certo senso, la nuova natura: è la Natura Umana.
Quindi, in conclusione, quando dovete dire cosa sia "giusto"
o "sbagliato", per favore, non tirate in ballo in concetto
di contronatura, retrogrado, superato e pure sbagliato ma, piuttosto,
portate delle motivazioni Serie.
Amandovi ogni giorno sempre
di più, anche per oggi l'articolo si conclude qua: mi piacerebbe aprire una piccola discussione al riguardo per cui potete lasciare o un commentino qui sotto o
scrivere sulla pagina Facebook. Noi ci vediamo settimana prossima
con una nuova video recensione e un piccolo aggiornamento per quello che
accadrà nelle prossime settimane: statemi bene e prendete il sole
anche per me!
giovedì 9 luglio 2015
Videorecensione (#2): "La Vita è Sogno" di Calderòn de la Barca.
Ciao a tutti! Anche questa settimana vi "delizio" con una nuova videorecensione: oggi parliamo di "La Vita è Sogno" di Calderòn de la Barca. Come la volta scorsa volta, anche in questo caso pareri, consigli e suggerimenti sono molto ben accetti. Avete mai letto questo libro? L'avete mai visto rappresentato a teatro? Avete intenzione di approfondirlo? Fatemi sapere sotto il video, con un commento qua o sulla pagina Facebook! Ci vediamo settimana prossima (forse) con un nuovo articolo.
martedì 7 luglio 2015
Collana "A Bordo di Libro" ep. 3: il viaggio a metà tra esperienza mistica e avventura: la "Navigazione di San Brandano"
La
"Navigazione di San Brandano" è un romanzo antico di mille
anni come non ve l'aspettereste (e come non me l'aspettavo neppure
io): un mix di avventura, misticismo e meraviglia ambientato nella
verde Irlanda alto Medievale. Tuffiamoci senza indugi alla scoperta
del più diffuso ed influente racconto di viaggi di tutto il
Medioevo!
Una
premessa: Brandano è esistito davvero. Fu abate di Clonfert, in
Irlanda, e visse tra il 460 e il 577. La leggenda narra che, insieme
alla sua ciurma di monaci, si sia imbarcato alla volta di una terra
divina dall'altra parte dell'oceano: non si tratta per forza
dell'America, è un viaggio principalmente simbolico e religioso, ma
l'idea che quest'uomo di chiesa abbia affrontato un mare fino ad
allora sconosciuto su una barchetta leggera fino a raggiungere il
nuovo continente ha stuzzicato (e stuzzica tutt'ora) diversi
studiosi.
In
realtà il viaggio di Brandano è molto metaforico e basato sulla
simbologia mistica cristiana: così dovranno annualmente tornare a
visitare certe isole per festeggiarvi la Pasqua, non si affideranno
ai venti ma alla volontà di Dio e raggiungeranno la meta finale solo
quando egli lo vorrà, dandoci l'idea che i nostri eroi, quasi, si
muovano continuamente in tondo aspettando un segno. E effettivamente
è così: la terra promessa si trova al di
là di un mare di nebbia e
per raggiungerla può volerci anche molto poco tempo, come testimonia
un monaco che riporta a Brandano della sua avventura mistica. Ma una
particolarità caratterizza il nostro protagonista: egli non ha una
visione, non riceve comandi divini né un qualunque segno di
autorizzazione dall'alto. Al contrario, vinto da curiosità e senso
di avventura decide di lanciarsi nell'impresa. Questa è una novità
assoluta nel panorama della letteratura medievale, soprattutto quella
sacra, in quanto nessuno avrebbe fatto nulla senza aver ricevuto un
qualche segnale divino. Anzi, chiunque avrebbe interpretato un gesto
del genere come un affronto e una sfida a Dio stesso: un peccato
gravissimo e imperdonabile. Anche questo senso di libertà è, a mio
parere, uno degli elementi chiave del successo dell'opera ai tempi,
oltre al suo profondo simbolismo.
Infatti,
come già accennato, il racconto è da leggersi in chiave mistica.
Tutto, dal numero dei monaci che accompagna Brandano agli anni di
navigazione, presenta precisi riferimenti ai testi sacri: ogni
eccedenza dev'essere regolata per volere di Dio. Per questo Brandano
predice fin da subito una terribile fine per i tre monaci "extra"
rispetto al numero previsto di passeggeri che si sono imbucati
all'ultimo. La stessa meta è chiaramente simbolo divino e tutti gli
uccelli parlanti, giganteschi mostri marini grossi come isole e
pastori non sono da meno.
Questi
elementi del fantastico, però, si intrecciano anche col folklore
locale e con la tradizione letteraria medievale Irlandese, tutta
fondata sul concetto di viaggio. Esistevano già, infatti, sia gli
"immrama" sia gli "echtrai", rispettivamente
"racconti avventurosi di esplorazioni di terre lontane" e
"viaggi mistici nell'aldilà". Così molti elementi sono
tratti dal primo genere e fusi, assimilati e intrecciati allo stile e
al valore del secondo. Nasce così un'opera che è stata in grado di
amalgamare sapientemente tradizione pagana e misticismo cristiano,
sacro e profano. Molti i temi, in primis quello della balena-isola,
che si ritrovano in tantissime opere di quel periodo appartenenti a
culture anche molto distanti, come ad esempio nelle avventure di
Sinbad ne "Le Mille e una Notte".
Quindi
fonti incredibili, innovazione e il giusto mix tra religione (che
piaceva sempre ai Medievali) e avventura per uno dei santi più
intraprendenti di tutto il cattolicesimo. Ma questo viaggio è mai
avvenuto realmente? Brandano è effettivamente esistito e negli anni
70 si è cercato di
ricreare l'impresa per valutare se fosse
realizzabile ed è stata un (semi)successo. Ma da qui a dire che
effettivamente il monaco sia arrivato in America c'è una grossa
differenza. In molti hanno cercato nell'opera indizi che potessero
rimandare a luoghi reali (l'isola delle pecore con le Far Oer, la
cattedrale di ghiaccio fluttuante con un iceberg, le officine
demoniache con i vulcani islandesi) ma quelli che potrebbero essere
riferimenti al paesaggio provengono, in realtà, come abbiamo visto,
da una tradizione millenaria. La stessa terra promessa in cui il
tempo non scorre è figlia di racconti precedenti. Alla fine la
questione "viaggio reale o no" è di infima importanza,
certe opere andrebbero lette e studiate, a mio parere, per il valore
che rappresentano in modo originale e spontaneo, senza voler trovare
il riferimento avventuroso ad ogni costo.
L'edizione
italiana edita da "Il Cerchio" e curata dalla
preparatissima Elena Percivaldi è basata su uno dei numerosissimi
manoscritti che possediamo, tutti però di molto posteriori a quando
è vissuto il santo. Introduzione e note sono molto ben fatte e
completissime, su questo non si può dire assolutamente nulla, anche
se devo ammettere che qua e là ci sono un po' di
refusi e a volte l'impaginazione è poco curata. In ogni caso, se decideste di comprarlo/ordinarlo, vi posso assicurare che sono 20€ veramente ben spesi e non rimpiangerete l'acquisto.
refusi e a volte l'impaginazione è poco curata. In ogni caso, se decideste di comprarlo/ordinarlo, vi posso assicurare che sono 20€ veramente ben spesi e non rimpiangerete l'acquisto.
Detto
ciò vi do l'appuntamento a giovedì con una nuova video recensione e
a venerdì per una live in cui si parlerà del processo di creazione
di un CD: per maggiori informazioni e rimanere aggiornati con gli
sviluppi successivi vi lascio il link della pagina Facebook dove
spero verrete a trovarmi! Altrimenti... ci vediamo giovedì!
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giovedì 2 luglio 2015
Videorecensione (#1): "Il Simposio" di Luciano di Samosata.
Ciao a tutti! Giusto qualche breve riga introduttiva al video che trovate qua sotto. In questo periodo sto leggendo parecchio e quindi, di conseguenza, anche le recensioni si moltiplicano. Per fare in modo di non intasare il blog con queste ma lasciandomi la possibilità dis crivere anche articoli di altro tipo ho provato a registrare una prima video recensione. Il libro in questione è lo stra consigliatissimo "Simposio" di Luciano di Samosata per "La Vita Felice"! Fatemi sapere che ne pensate con un commentino qua sotto, sul video o nella pagina facebook! A martedì con un nuovo articolo!
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