Ultimamente ho sentito parlare spesso di comportamenti "contronatura" (e sapete benissimo a che proposito) ma più veniva tirato in ballo questo termine, più capivo quanto fosse abusato da gente che nemmeno sospettava del suo significato. Ragionando tra me e me, tra un
paragrafo di diritto dell'Unione Europea e l'altro, mi sono reso conto che siamo circondati
quotidianamente da comportamenti contronatura che i più nemmeno sospettano.
Prima di iniziare, però, una piccola precisazione sul termine cultura. Questa, infatti, almeno a grandi
linee, la si può definire come "tutto ciò che circonda l'uomo
e che egli ha tratto e modificato dalla natura per i propri fini". Cultura e Natura ci appaiono, dunque, come due
mondi inconciliabili, l'uno frutto della distorsione dell'altro, e in
eterno conflitto. Ma non perdiamo altro tempo e buttiamoci sui nostri 5 punti!
Ebbene sì, avete
capito bene, la famiglia è contronatura. Anzi, si tratta della
costruzione più sociale (e quindi culturale) che sia mai esistita.
Il termine, innanzitutto, nasce nell'antica Roma e sta a
indicare non quel modello "tradizionale" di cui si sente
tanto parlare ma anche gli schiavi, i servi e quanti facevano parte
del "patrimonio". Prima, invece, si ragionava per stirpi (quella
che in greco viene definita "ghenos"): così, ad esempio,
io, essendo figlio di Paolo, mi sarei chiamato "Riccardo il
Paolinide", ad indicare il mio ceppo d'origine, non chi mi stava
attorno: questa è l'origine antica del nostro cognome! La stessa famiglia, ancora prima del boom degli anni '60, era una famiglia
allargata, in cui vivevano assieme molte generazioni e tanti rami
diversi ("Il Dolore Perfetto" di Ugo Riccarelli l'avete mai
letto?). In natura, tra gli animali, si ragiona a branco, le femmine
ruotano tra i maschi e non si creano veri e propri legami: dunque,
la "famiglia" è contronatura.
Lo
"stato" come lo conosciamo noi nasce nel 1815 col Congresso
di Vienna. Prima nulla che potesse definirsi veramente tale: niente
divisione dei poteri, niente democrazia, niente diritti senza contare la divisione originaria in città-stato, molto diversa da quella di oggi. Noi viviamo
in una gigantesca costruzione sociale imposta dall'alto come la sola
possibile ed immaginabile. E badate, non sto parlando di "nazione"
che invece presuppone una partecipazione emotiva comune a genti anche
distanti (prendete l'Italia del risorgimento, per dire, "unita"
dal Piemonte alla Sicilia). Gli animali non hanno nulla di nulla del
genere pur vivendo in comunità distinte: dunque, lo "stato",
è contronatura.
Su questo punto penso siamo tutti d'accordo. Modificare anche radicalmente il
proprio aspetto, corporatura e quant'altro va a modificare un corpo
che,
seppur imperfetto esteticamente, ci è stato donato dalla Natura
(o da Dio, come volete) per essere il più funzionale possibile.
Anche i tanto odiati peli, per dire, se ci sono è per un motivo:
rasarseli per questioni di bellezza è controproducente agli occhi
dell'efficienza del nostro organismo. Presso gli animali vi sono dei comportamenti che
privilegiano l'estetica a fini riproduttivi ma non mettono in
pericolo l'animale o, comunque, non modificano la sua funzionalità.
Se si va in discoteca a gennaio con la minigonna e la canottiera
(cosa accettabilissima d'estate, non prendete questa affermazione
come una dichiarazione di bigottismo) forse il rischio di prendersi
febbre e raffreddore c'è. Allo stesso modo infilare le labbra nel
collo delle bottiglie per gonfiarsele è molto dannoso per la saluta:
dunque, la moda è contronatura.
Ebbene sì,
i diritti non esistono in natura, mi dispiace: niente diritto allo
studio, di libertà d parola, di riunione ecc. Ve li sognate! Tra
animali intercorrono, invece, un fitta rete di doveri tra individuo ed individuo. Così il capobranco ha dei
doveri nei confronti dei più deboli e viceversa. E la cosa non è
poi così strana se ci pensate: il filosofo Cinese
Confucio ha basato tutta la sua teoria politica su questo principio
della rete di doveri. Se tutti li rispettassero, dice, si creerebbe
una società in perfetta armonia e concordia. Che fate, gli andate a
dire voi che ha sbagliato?
Dunque, i diritti sono
contronatura.
Se
il vostro mondo sta crollando a pezzi dopo i 4 punti precedenti ecco
la mazzata finale. In Natura niente amicizia ma solo collaborazione
per raggiungere uno scopo che avvantaggi
entrambi gli organismi. Un cagnetto e un gattino abbracciati non sono amici ma
hanno un fine comune (quello di mangiare) in un ambiente comune (la
casa del padrone) e sanno che devono collaborare per star meglio.
Così l'amicizia, che può comportare anche una perdita per un
individuo a favore dell'altro, è presente solo tra gli uomini e,
come tale, è una costruzione sociale: dunque, l'amicizia è
contronatura.
Ma
c'è un Ma! Quale valore bisogna attribuire a queste 5 cose contronatura? A
mio parere... nessuno. Nel 2015 la distinzione natura-cultura è
superata e non ha più senso di esistere in quanto la cultura è
diventata, in un certo senso, la nuova natura: è la Natura Umana.
Quindi, in conclusione, quando dovete dire cosa sia "giusto"
o "sbagliato", per favore, non tirate in ballo in concetto
di contronatura, retrogrado, superato e pure sbagliato ma, piuttosto,
portate delle motivazioni Serie.
Amandovi ogni giorno sempre
di più, anche per oggi l'articolo si conclude qua: mi piacerebbe aprire una piccola discussione al riguardo per cui potete lasciare o un commentino qui sotto o
scrivere sulla pagina Facebook. Noi ci vediamo settimana prossima
con una nuova video recensione e un piccolo aggiornamento per quello che
accadrà nelle prossime settimane: statemi bene e prendete il sole
anche per me!
Nessun commento:
Posta un commento