Ed
eccoci al solito, abituale, appuntamento anche se in ritardo di un
giorno! L'ultimo, oltretutto, di questo scoppiettante (???) giugno.
Fra poco arriveranno le prime vere e proprie vacanze e, quindi, la
pubblicazione degli articoli avrà qualche sbalzo ma di questo ve ne
parlerò un'altra volta con più calma. Intanto, siete passati a
trovarmi su Facebook? No? Male, malissimo! Infatti è da una settimana circa che
ho aperto la mia pagina ufficiale in cui vi invito a passare per dare
un'occhiata (ma poi chiudete subito, eh, che se no mi diventate ciechi).
La dicitura, in alto, sotto il nome, recita "comunità" e,
vi posso assicurare, non è un caso. Quello che voglio infatti creare
è una vera e propria comunità di discussione e dibattito di
argomenti vari perché, come sempre vi dico e MAI vi stancherò di
ripetere, io non sono qua per indottrinarvi ma per crescere INSIEME:
voi con gli articoli e io coi commenti, con il feedback, positivo o
negativo che sia, non ha importanza. Quindi, se avete voglia o tempo
passate e, magari dopo aver lasciato un molto simbolico "mi
piace" (odio questa procedura, sul serio, e non mi premerebbe
nemmeno ricordarvela se non fosse per il fatto che così la pagina
acquista più visibilità da parte di un pubblico sempre maggiore
aumentando, di conseguenza, interattività), commentate, esprimete il
vostro parere e fatevi sentire senza esitazione! Quindi appunto, vi
aspetto numerosi!
E oggi
iniziamo pure una nuova rubrica! Come potete capire anche voi dal titolo
si tratta di piccole opere minori di grandi autori che, spesso e
volentieri, vengono trascurate e disdegnate. Se vogliamo già
l'"Apokolokyntosis" di Seneca può essere considerata tale
così come la "Matilda" di Mary Shelley (per fortuna in
questo caso). Quindi capirete anche voi perché questi articoli
potrebbero essere un po' più brevi del solito ma, non per questo,
meno affascinanti.
Oggi
si inizia con due opere di Voltaire (tutto quel che avete bisogno per
conoscere l'autore qualora vi fosse nuovo lo trovate qui) che spesso
vengono quasi volutamente ignorate (e presto capirete il perché). Ma
partiamo subito con la più importante, ovvero "L'Odalisca"
del 1779, anno in cui appare ancora anonima e in forma
semi-clandestina. Il nome di Voltaire apparirà solo nel 1796 dopo la
sua morte e i critici hanno spesso considerato l'opera spuria (ovvero
non scritta dalla persona da cui è firmata). Effettivamente, può
sembrare strano a prima vista che un vecchio filosofo di 81 anni
(Voltaire è del 1894 quindi fate un po' voi i conti) scriva
un'operetta erotica di scarso valore morale e contenutistico ma, se
si analizza un attimo il contesto, non ci sarà difficile convincerci
del contrario. Come sappiamo la produzione del filosofo è ampia e
quasi sterminata toccando più o meno tutti i generi e, quindi, è
plausibile che a maggior ragione si sia cimentato anche con questo
genere "basso" di moda al tempo. Infatti, come già ho
avuto modo di dire se non sbaglio, molte grandi menti hanno composto
operette erotiche come anche il famoso Diderot che, da giovane,
scrisse i "Gioielli Indiscreti", un romanzetto composto,
come vuole la molto poco credibile leggenda, in soli 15 giorni (e di
cui vi potrei parlare un giorno non appena avrò modo di approfondire
l'autore). Storiella stupida questa, vero, ma ci fa capire come
questi testi fossero composti quasi per scherzo e non volessero altro
intento se non rappresentare in modo satirico la società dei nobili
che se ne stava tra agi e lussi chiusa a Versailles. Infatti sia la
corte del re del Congo in Diderot che l'harem del sultano di Voltaire
sono una rappresentazione satirica di un ambiente odiato e
disprezzato da una nuova borghesia illuminata che discuteva nei caffè
(su tutte queste cose belle andate a rileggervi il mio primo articolo
su Voltaire che trovate sempre qui). Quindi, insomma, non deve stupirci che
lo stesso autore del "Candido" e di "Micromegas"
abbia potuto comporre un testo così spinto considerando anche che,
come critica alla religione cristiana, qualche anno prima aveva
composto "La Vergine di Orleans", una parodia dei poemi cavallereschi (che sto cercando di procurarmi in ogni modo) in cui
Giovanna d'Arco perde la verginità con un asino. Ovviamente Voltaire
cercò di aggiustare il tiro diffondendo una versione censurata ma,
ormai, l'originale era diventato virale e si diffondeva a macchia
d'olio in tutta Francia. Quindi, traendo le nostre conclusioni,
l'"Odalisca" potrebbe averla benissimo scritta lui,
ci sarebbero tutte le premesse e motivazioni. Anche lo stile, seppur
abbastanza comune in tutto il '700, pare essere il suo ma, in ogni
caso, di prove certe non se ne ha.
"L'Odalisca" ha pure delle sue stampe ma, pare, su Google queste non sono ancora state importate e dunque ciccia, non le vedrete nemmeno per l'opera dopo. MAI UNA GIOIA |
Ah,
e la trama dite? In realtà non è quel granchè, parla di questa
ragazza che, tra un intrigo amoroso con qualche eunuco e simili e
l'altro, entra a far parte dell' harem del sultano in persona che la
inizia alle arti erotiche. Già, nulla di che, però è un FOTTUTO
RACCONTO EROTICO SCRITTO DA VOLTAIRE, solo per questo è un "must
have" della vostra libreria! Senza contare che, comunque, è scritto molto bene.
L'altra
opera di cui vi voglio parlare si intitola "Il Cavaliere di
Aigremont" ovvero "Storia Dell'Anello che fa Indurire e
Allungare il C..." (e la censura non è mia ma è proprio il
titolo così). Sì, avete capito bene, ci troviamo di fronte a una di
quelle opere fini e dagli alti contenuti morali tipiche del 1700
proprio. Questo breve e divertentissimo CAPOLAVORO non è mai stato
pubblicato mentre Voltaire era in vita ma fu, solo successivamente,
ritrovato tra le carte dell'autore con la firma di Abbè Bazin, uno
pseudonimo da lui già usato (come, del resto, era lo stesso
"Voltaire"). Per vostra fortuna il racconto rientra in uno
di quei rari casi di "opera talmente bella e divertente che, se
raccontata, non vale la pena di leggere" e, quindi, non mi starò
a dilungare troppo sulla trama che, del resto, è molto simile a
quella di un qualunque gioco di Super Mario: un eroe prende, va,
salva la principessa e fine. Ovviamente tutte le
avventure/disavventure comiche del personaggio ruotano intorno a
questo anello magico che, se indossato, ogni volta che vien fatto il
segno della croce aggiunge un tot di centimetri al cazzo (tanto per
usare la stessa espressione di Voltaire così se è volgare lui non
vi potete lamentare): immaginatevi che succede quando l'oggetto
magico capita tra le mani di un prete che, passando per un villaggio,
benedice i passanti! Quindi, appunto, LEGGETE questo racconto che,
nella mia edizione, dura solo 19 pagine compresi i disegni vari: il
vostro cervello potrà reggere mai a cotanto sforzo?
La copertina dell'edizione italiana che ho letto io ma non per questo, l'unica |
Sia
l' "Odalisca" sia "Il Cavaliere di Aigremont" li
potete trovare in una simpatica (perché sorride sempre ciao)
edizione della Coniglio Editore a soli 12€ che, vi posso
assicurare, sono spesi benissimo! Come accennato, quest'articolo è
venuto un po' corto anche perché, come già vi ho detto, sono opere
da leggere e non da raccontare e la loro contestualizzazione l'ho già
fatta anche altre volte. So anche che come articolo è un po' "mhe"
ma, insomma, di appigli non è che ce ne fossero tantissimi e,
quindi, niente per questa travagliata settimana è andata così!
Quindi,
dato che ci avanza tempo, vi pongo una piccola questione. Non
settimana prossima ma quella ancora dopo avrò un esame (il 10 per la
precisione) e, quindi, in quel periodo sarò un po' stanco/impegnato
e non mi potrò dedicare a chissà quali profondi progetti. Pertanto
non sabato prossimo ma quello dopo pensavo di pubblicare un articolo
su un film, primo di una trilogia che voglio affrontare, di cui ho
già pronta una scaletta generale e che, pertanto, non mi richiede
troppo sforzo. Quindi, che fare invece questo sabato? Come sempre, di
cose da dirvi ce ne sono e pure tante ma voglio sentire la vostra
opinione: voi proponetemi QUALUNQUE COSA e, se fattibile e
soprattutto se mi stuzzicherà, avrete il vostro articolo! Quindi,
per chiudere, aspetto i vostri commenti sia qua sotto (dove CHIUNQUE
può scrivere, lo ricordo) oppure sulla mia pagina Facebook dove, vi
ricordo, vi invito a mettere mi piace così da avere continui
aggiornamenti e materiale extra che pubblico quotidianamente! Per il
resto, per chi di voi parte, buone vacanze!
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