sabato 21 giugno 2014

Collana "Tra Cinema e Letteratura" (1): "300" di Sneyder-Miller e le "Storie" Erodoto: quando il film è attendibile ma non sembra.

E buongiorno a tutti quanti ancora una volta! Oggi, come già vi avevo accennato, voglio parlarvi di "300", il film del 2007 girato da Zack Snyder basato sull'omonima graphic novel di Miller il quale, a sua volta, ha tratto il racconto dalle "Storie" di Erodoto (484 a.C. - 425 a.C.), il primo vero storico greco che ha prima narrato e poi scritto le gesta di generazioni di uomini vissuti prima di lui. E sì, siamo solo all'inizio e già ci ho ficcato una bella frase di cinque righe: OTTIMO! Ma, prima di venire al dunque andando a vedere analogie e differenze tra la pellicola e i fatti come si sono svolti introducendo almeno un minimo il nostro storiografo, vi devo comunicare una piccola cosa. L'altro giorno, giovedì, in preda a convulsioni causate da una massiccia dose di gelato ho deciso di creare una pagina facebook del blog. La verità è che da un mese a questa parte sto assistendo ad una crescita esponenziale delle visualizzazioni: figuratevi che il giorno in cui ne ho avute di meno erano comunque una decina il 6 di questo mese che sì, dette così non sembrano tante, ma rispetto alle 2 o 3 che ricevevo prima sono molte di più e la cosa non può che farmi un enorme piacere considerando che siamo arrivati a una ventina abbondante ogni giorno. Ed è così che, anche per festeggiare il post n.30, vi invito a farci un salto e a farvi sentire: commentate, esprimete un'opinione libera perché il mio è un lavoro di CONDIVISIONE e non di indottrinamento, cresciamo insieme io e voi! Ed è per questo appunto che più che il classico "mi piace" canonico (che comunque vi invito ad apporre qualora ne abbiate voglia) vi chiedo un pensiero, una riflessione o anche solo un consiglio tecnico, stilistico o pratico: TUTTO è ben accetto, TUTTO è letto integralmente da me, TUTTO è apprezzato, anche gli insulti (quelli magari un po' meno...)! Questo richiede un piccolo sforzo da parte vostra, ma genera una GRANDE soddisfazione per me! vi lascio subito qui il link e ve lo metto pure a fondo pagina, così non potete sbagliare! E ora iniziamo!

Già in numerosi articoli ho accennato a chi fossero i logografi come Ecateo di Mileto e, qualora voleste approfondire, non dovete far altro che andare a fine articolo e cliccare il tag "logografo" e vi uscirà tutta una serie di brani al riguardo. Altrimenti, per semplificare, vi basti sapere che erano uomini vissuti nell'antica Grecia che prendevano, andavano in luoghi lontani, tornavano, raccontavano alla gente quello che avevano visto di bello e poi lo scrivevano. Il problema è che molti le cose straordinarie di cui dicevano di essere stati testimoni se le inventavano di sana pianta standosene seduti a casa e non si conta il numero straordinario di stronzate sparate da certi autori (uomini senza testa e con la faccia sul busto, per intenderci).
E comunque sì, c'era gente che ci credeva
Però, in tutto questo marasma generale, qualcuno iniziò a usare un po' di metodo e a darsi degli obbiettivi. Tra questi vi fu, appunto, Ecateo di Mileto il quale cercò per primo di dare una spiegazione razionale e sensata dei vari miti (ma quanto non era avanti quest'uomo così tanti secoli fa quando, ancora adesso, c'è gente che crede ciecamente a ogni stronzata religiosa che gli viene detta? E non mi sto riferendo tanto, anche se in parte, alla religione cristiana quanto alle opere di certi santoni che speculano sui difetti e le debolezze della povera gente. Ma anche di questo i Greci, e Luciano in particolare, hanno parlato e a noi non resta che approfondire un'altra volta il tema che sta parentesi tonda si sta facendo un po' tanto troppo ampia) anche se, qualche stronzata, diciamo che pure lui l'ha detta. Ecco, un po' più innovativo ancora di Ecateo è stato proprio il nostro Erodoto che è si è sbattuto per andare in giro per l'Asia di persona personalmente dandoci le varie informazioni dividendole in cose che aveva sentito dire o aveva visto (cosa non fatta dagli altri) e dicendoci cosa, anche secondo lui, erano puttanate e cosa, invece, era attendibile. In particolare egli ci narra dell'impero Persiano per 4 generazioni (non nel senso che ci mette tanto, era riferito alla famiglia reale) e, condendo il tutto con racconti di popoli lontani, delle due "Guerre Persiane" che si svolsero appena prima che egli nascesse (no, nella seconda nessun re coi baffetti casomai vi sembrasse di averla già sentita sta storia dei due conflitti uno vicino all'altro di portata mondiale). In particolare la battaglia delle Termopili in cui Leonida perse la vita si è svolta durante la seconda nel 480 a.C. ed è stato il primo dei tre grandi scontri che videro a confronto Greci e barbari guidati da quella drag queen di Serse (le altre sono la battaglia navale di Salamina con Temistocle prima e quella di Platea dopo). Questo basti per introdurre, così in via proprio generale generale, l'autore.



Dunque, premetto che io ho visto solo il film di "300" e non ho letto la graphic novel di Miller (ma presumo che le due opere siano abbastanza affini facendo conto che lui stesso ha dato una mano nella regia per la creazione di questa pellicola). Quindi, io qui parlo del film come se tutti lo aveste visto, non sto a ripetervi la trama che, in ogni caso, non è delle più complesse e, per quello, ci sta già Wikipedia che è sicuramente scritta meglio di questo articolo. Il film, anche se può non sembrare, è particolarmente fedele alla storia originale, molto più di quanto non mi aspettassi! Innanzitutto il regime di guerra che vigeva perennemente a Sparta è reso assai bene: se si guarda anche alla storia della letteratura o del pensiero in generale nessuno, o quasi, è mai venuto da Sparta se non guerrieri famosi. Qui tutti gli uomini che erano considerati cittadini svolgevano l'attività di guerrieri e, se alla nascita sembravi troppo debole e smunto (poi in base a quali criteri non si sa), allora per davvero, come nel film, ti buttavano giù da una rupe a marcire coi cadaveri di quelli che, prima di te, avevano incontrato la stessa sorte. Anche l'addestramento dei ragazzi era molto duro e, sotto certi aspetti, è stato ripreso dalla società di Roma soprattutto durante il periodo arcaico ma anche successivamente: il cittadino Romano doveva essere fiero di essere un guerriero, puro di spirito e pronto a battersi fino all'ultimo! Anche le donne, come a Sparta così a Roma, erano partecipi di questo patriottismo esasperato e loro stesse, convinte dall'atmosfera che le circondava, credevano sì di essere inferiori all'uomo ma, proprio per questo, avevano qualche minima libertà in più inculcando questo concetto anche ai figli. Sul versante omosessualità la pederastia era ampiamente praticata ma, per un approfondimento ulteriore, vi rimando al mio articolo sull'omosessualità nell'antica Grecia in cui espongo bene i meccanismi con cui accadeva l'inchiappettamento la cosa. Ed è assolutamente vero il rituale di abbandono nelle campagne del ragazzino affinchè, imparando a sopravvivere da solo, diventasse un vero uomo. Non solo, ma ho accennato prima al fatto che i soli cittadini del centro urbano di Sparta dovessero seguire questo destino. Dovete sapere, infatti, che essi si consideravano superiori a tutti gli altri abitanti della loro regione perchè discendenti dei Dori, una popolazione nomade che abitava un tempo a nord della Grecia e che, in seguito, era scesa e aveva conquistato un po' di città tra cui Micene che cedette il titolo di "capitale della regione" a Sparta. Quindi, non è difficile capire perchè gli Spartani, anche se a distanza di secoli, si sentissero superiori agli altri contadini (detti Iloti) che vivevano nelle campagne circostanti da molto più tempo.
Allora siete mejo voi!
Infatti i ragazzini, appunto lasciati a sopravvivere all'aperto, avevano il diritto e il potere di assalire questi Iloti uccidendoli e depredandoli dei loro averi: ah, che mondo tranquillo e pacifico quello dell'antica Grecia, veramente una meraviglia!

Quindi, insomma, l'atmosfera ci sta tutta! Ma ora veniamo all'arrivo degli ambasciatori persiani. Essi, tutti agghindati alla moda genericamente orientaleggiante (più o meno accurata questa, non so dirvi nel dettaglio se non che i copricapi tipo di tessuto morbido chiamate tiare erano effettivamente assegnate ai veri generali come si vedrà anche per Efialte in seguito) vengono a chiedere "terra e acqua" per il loro re. Può sembrare una stronzata ma, in realtà, questo accadeva realmente in ogni città in cui essi arrivavano a chiedere alleati: l'acqua e la terra erano simboli di sottomissione totale, sia civile che militare. E poi, LA SCENA, quella più famosa, epica e presa in giro di tutto il film: il famoso calcio agli ambasciatori nel vuoto all'urlo di "Questa è SPARTA!" (che non so perchè ma Blogger non me la fa mettere qui e quindi sta sopra e niente, ce la facciamo andare bene così). Ebbene, Erodoto ci dice che questa scena si è veramente svolta (magari l'urlo non è stato proprio quello, eh, ma ci siamo capiti)! Infatti pare che sia a Sparta sia a Tebe (se non sbaglio o comunque era un'altra città simile) gli ambasciatori siano stati veramente scaraventati giù da un pozzo molto profondo proprio come nel film. Questa è stata, in assoluto, la somiglianza che mi ha lasciato più sconcertato: uno pensa che sia la solita cagata hollywoodiana e invece il film ti stupisce proponendoti un evento realmente accaduto con tratti epici che caricano ancor più di significato la scena. Ed è questo uno dei motivi, se non il principale, del mio articolo di oggi: volendo un film o anche un fumetto POSSONO riprodurre fedelmente la storia/trama di un libro anche senza stravolgerla come è successo ormai fin TROPPO spesso.

Ma passiamo a parlare del nostro protagonista: Leonida lo Spartano. Questo re (erano due che comandavano insieme a un'assemblea di anziani a Sparta) viene descritto molto sommariamente da Erodoto per quanto riguarda l'aspetto ma, in compenso, ci cita tutta la serie di suoi antenati, in puro stile Aldo Giovanni e Giacomo, fino ad arrivare al mitico Eracle per far vedere che lui è bravo:

<<[204] Ognuno di costoro aveva poi altri comandanti, città per città, ma quello che era più ammirato e che guidava tutto l'esercito era lo spartano Leonida, figlio di Anassandrida figlio di Leone figlio di Euricratide figlio di Anassandro figlio di Euricrate figlio di Polidoro figlio di Alcamene figlio di Telecle figlio di Archelao figlio di Egesilao figlio di Dorisso figlio di Leobote figlio di Echestrato figlio di Egis figlio di Euristene figlio di Aristodemo figlio di Aristomaco figlio di Cleodeo figlio di Eracle.>>

Comunque è Leonida che, appunto, decide di marciare fino alle Termopili con 300 uomini. Ma aspetta aspetta, perchè solo 300 uomini? E 'ste Termopili dove stanno? Allora, qua bisogna fare un paio di precisazioni. Gli uomini Spartani presenti alle Termopili erano effettivamente soli 300 (ma in tre righe quante volte non ho detto "300", "Termopili" e "uomini"? Benvenuto itagliano...)  perchè questi erano detti "cavalieri" e facevano parte di un gruppo a numero fisso che seguiva uno dei due re quando questi si spostava. In realtà in città rimanevano ancora 8000 soldati, quindi era ben protetta. Poi, ci sono dei problemi al livello di spazi ma, soprattutto, di tempi.

Vedete nella cartina le Termopili dove sono? Sparta non è indicata perchè si trova a sud, fuori cartina, in quella specie di penisola grande grande di cui si vede solo la testa diciamo. No, perchè nel film sembra quasi che vedano le Termopili dalla finestra e che la battaglia si sia svolta nel giardino sul retro sotto casa! E quindi, come potete immaginare, non è che il giorno dopo l'arrivo dei Persiani siano andati a combattere ma, anzi, se non sbaglio, è passato come MINIMO un mese.

Ma vabbè, arriviamo al momento della battaglia proprio. C'è da dire che a difendere il passato non erano solo gli Spartani ma anche altri numerosi guerrieri (e no, non solo quelli con a capo il pelato, ce n'erano molti di più). Però bisogna dire la verità, cioè che a un certo punto, quando la situazione si era fatta critica, Leonida che era a capo di tutti congedò le altre truppe e rimase là a combattere da solo con i suoi e quindi sì, diciamo che un qualcosa in più l'ha fatto rispetto agli altri. I Persiani, quanti erano in realtà? Erodoto la spara grande arrivando a calcolare cinque milioncini di persone raddoppiando il calcolo già errato che aveva fatto (non vale contare le gambe). In realtà gli storici moderni parlano di un numero imprecisato tra i 300mila e i 500mila che, comunque, pochi non sono. Tra i barbari vi era effettivamente un gruppo scelto di soldati chiamati gli "immortali" come nel film perchè, un po' come i 300 cavalieri di Sparta, facevano parte di un gruppo a numero fisso in cui morto uno veniva subito sostituito (e no, non dovevano essere per forza sfigurati per entrare a far parte del gruppo). Certo, nel film vi sono uomini giganteschi bruttissimi, cosi ciccionerrimi con delle lame al posto delle mani (che tipo penso siano eunuchi ma non so) e tipi che lanciano bombe e queste sì, sono evidenti esagerazioni, però bisogna anche tenere conto che l'impero Persiano era grandissimo, tipo tutto l'Egitto, la Turchia, la Siria, la Giordania, il Libano, Israele, l'Iraq e l'Iran più altre regioni quindi hai detto nulla.
Di certo non stavano stretti!
E dunque è possibile che, in un territorio così vasto e con un esercito così folto, ci fossero dei fenomeni da baraccone che possono aver stupito i Greci ma, sicuramente, non del calibro di quelli visti nel film. Dei soldati Spartani qualcuno è ricordato da Erodoto e sembra coincidere con quelli che si vedono anche nel film ma non sono ancora così malato da controllare che i nomi coincidano. Invece è confermata la figura di Efialte che, in Erodoto, non è uno storpio dallo sguardo cattivo ma un semplice pastore corrotto, senza storie di onori o altro. Il buon Serse, oltretutto, non era considerato una vera e propria divinità immortale come nel film in quanto la religione Persiana, basata sulle conoscenze di Zoroastro (Zarathrusta per tutti gli amanti di Nietzche) prevedeva divinità immateriali che rappresentassero dei concetti presenti anche in natura, non divinità assolute scese in Terra (ma non per questo l'ammirazione per il regnante era minore di quella mostrata nel film). Lo stesso carro/baldacchino tipo di oro portato sul groppone dagli schiavi pare esistesse e fosse dedicato a Zeus e nemmeno lo stesso Serse osò mai salirvici anche se se lo portò dietro tutto il tempo (l'utilità? bhe, di certo faceva scena): venne poi abbandonato quando i Persiani, dopo le varie sconfitte, se ne tornarono con la coda tra le gambe a casa. Anche la morte di Leonida è stata resa bene, così sepolto tra le frecce anche se, a dire il vero, il nemico non lo trattò poi tanto bene dopo la morte: il re barbaro ordinò infatti che il suo cadavere, dopo essere stato decapitato, fosse pure crocifisso in bella mostra (e una pisciatina sopra tanto che c'eri non ce la potevi fare?). Finita la battagli poi Serse, per dare coraggio alle truppe che dovevano raggiungerli, fece seppellire tutti i suoi uomini nascondendo i cadaveri accuratamente tranne pochi e lasciando ben esposti quelli dei Greci così che tutti credessero che le perdite del suo esercito fossero veramente poche: peccato che la gente non sia scema e nessuno ci credette ma fece finta di nulla (non volevano dare un dispiacere troppo grande a Serse che se no poi ci rimaneva male).


Bene, pensavo di avere molto più tempo per parlare del confronto in generale tra film e letteratura ma vedo che il tempo e lo spazio sono finiti e, quindi, ci tocca rimandare! Ho saltato qua e là qualche dettaglio (tipo Leonida che dice <<Stasera ceneremo all'Inferno>> sia nel film sia in un passo di Erodoto) ma, appunto, questa pellicola non me la sono studiata prendendo appunti e confrontandola passo per passo con l'originale. In ogni caso, come avrete capito, il film è molto valido e, per quanto riguarda le inesattezze storiche, state attenti a certi critici pronti a svenarsi se non è stato riprodotto tutto fedelmente più che alla virgola che, ad essere troppo pignoli, poi si pecca di pedanteria e noiosità. Spero abbiate apprezzato questo mio riferimento al mondo del cinema e, vi posso assicurare, non sarà l'ultimo soprattutto se riceverò da voi un certo feedback. Ed è appunto questo che vi chiedo ancora una volta! Fatemi sapere cosa ne pensate qua sotto o, ancora meglio, nella mia nuova pagina facebook: un mi piace, un insulto o un complimento generico fanno veramente TANTO per chi sta dall'altra parte dello schermo, fidatevi! Per quanto riguarda me, ho dei progetti molto interessanti sul cinema (non a caso ho deciso di iniziare una nuova rubrica) e pensavo di proporvi una specie di "analisi" di tre titoli, tutti collegati tra di loro, che meriterebbero una certa attenzione! Ma anche altri confronti libro-film o libro-qualunquealtracosa sono fattibili, fatemi sapere voi! Intanto vi saluto e vi do appuntamento alla settimana prossima! Ricordatevi di passare dalla mia pagina facebook e buon fine settimana! 

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