"Sir
Gawain e il Cavaliere Verde", "Perla" e "sir Orfeo" non sono stati composti dalla stessa
persona ma sono stati ritrovati su uno stesso manoscritto, nella
stessa lingua (e quindi il copista è uno) e tradotti in inglese
moderno dalla stessa persona: J. R. R. Tolkien (sì, proprio QUEL Tolkien). Stiamo parlando di
tre poemi medievali composti in gallese
antico,
un idioma praticamente incomprensibile, che fanno parte di una
tradizione orale molto corposa ma sono particolari in quanto si
discostano molto, per stile e contenuti, dai più classici "Romanzi
della Tavola Rotonda". Tolkien non ha mai pubblicato le sue
traduzioni ma sono postume, edite dal figlio che ha recuperato tutta
una serie di lavori che il padre non aveva finito di rifinire. Ma vediamo un attimo di che stiamo parlando.
Proprio QUESTO Tolkien! |
Sir
Gawain e il Cavaliere Verde
La storia inizia alla corte di
Artù: tutti sono felici perché si sta festeggiando il capodanno (che corrispondeva al Natale di oggi) quando si apre il portone della sala del banchetto ed entra uno
strano personaggio: un gigantesco cavaliere verde con una lunghissima
barba verde, a cavallo di un infernale destriero verde, che impugna
un enorme ascia verde e un ramo di agrifoglio (verde). Cotanta verdosità è
alla ricerca di qualcuno con cui fare un gioco dal momento che si sta
annoiando perché sempre solo: un prode e valoroso guerriero avrebbe
dovuto dargli un colpo con la sua ascia e non si sarebbe difeso a patto che, esattamente dopo un anno e un giorno, quella stessa persona
avrebbe dovuto ricevere un fendente d'ascia da parte del verde
cavaliere nella sua dimora. Tutti si guardano imbarazzati la punta
dei piedi perché non vogliono partecipare, ma Artù accetta la sfida. L'ascia sta per calare sul collo del
Verdissimo quando Sir Gawain (che poi nella tradizione più classica
è Messer Galvano) ferma il suo re e decide di partecipare al posto
suo. Questi accetta e presto la testa del verde cavaliere rotola per
terra in mezzo alla sala: a questo punto il corpo senza capo
raccoglie la parte che gli manca, sale a cavallo e sfreccia via a
galoppo ricordando a Gawain della promessa. Il nostro eroe dovrà
mettersi a cercare la Verde Cappella, dimora del nemico, per portare
a termine il folle gioco: riuscirà a resistere all'accettata del
gigante verde?
Il poema è molto diverso da
quelli più classici soprattutto per un discorso di morale. Senza
rovinare alcuna sorpresa, Gawain si rifà completamente a rigidi
ideali cattolici, cosa che soprattutto in ambito cavalleresco era
abbastanza inusuale. Se non ci siete arrivati già voi, ve lo dico in
modo un po' più esplicito: la castità è la virtù che il cavaliere
cerca in ogni modo di difendere da... attacchi MOLTO espliciti e vigorosi! Verrà tentato in ogni modo da ragazze che vorranno
constatare... con mano il valore dei cavalieri. Il poema, a tratti
comico e ironico, è anche condito con una fitta simbologia che lo
rende unico e particolare: da leggere!
Perla
"Perla" è
sicuramente il poema più particolare del libro. Si tratta di
un'opera allegorica che mescola un compianto per la figlia persa a un
saggio di dottrina cristiana per poi trasformarsi in una visione
mistica della città di Dio. Il poema, come già detto, presenta una
serie complessa di sfaccettature allegoriche e offre il fianco a tante
letture diverse: difficilmente leggerete in modo così accessibile
qualcosa di così particolare e unico.
Sir
Orfeo
Avete presente la leggenda
classica di Orfeo e Euridice? Quella in cui lui, abile suonatore di
cetra, scende all'Inferno per salvare Euridice, la sua amata, ma la
perde girandosi all'ultimo sulle scale prima di uscire dagli inferi,
cosa che non avrebbe assolutamente dovuto fare. Che la conosciate o
meno, questa è la trasposizione Medievale del mito con l'aggiunta di
qualche elemento mistico cristiano. Non è affatto male e la leggenda
non è esattamente come quella di cui vi ho fatto il riassunto,
quindi non vi ho affatto rovinato il finale!
Ovviamente uno dei punti di
forza, la traduzione di Tolkien, essendo il libro in italiano, si
perde ma dell'autore rimangono comunque le introduzioni dei poemi,
ben curate e interessanti. L'edizione è della "Mediterranee"
e non penso costi troppo (è un regalo, non posso guardare il
prezzo) e creso lo troverete facilmente se non in tutte le librerie
sicuramente online. Da quel che so è la migliore edizione per
quest'opera che presenta caratteri molto particolari.
Detto ciò, venerdì o lunedì esce un articolo un po' polemico ma che mi piacerebbe portasse a una bella discussione con voi: spero apprezzerete!
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