Gli
animali passano sempre in secondo piano quando si analizza la storia
e la società. Invece, a dispetto di quanto si possa credere, sono
stati Fondamentali in moltissimi ambiti: medicina, diritto, scienze,
letteratura e arte. E di tutti gli animali quelli più affascinanti,
soprattutto per i Medievali che avevano, spesso, una limitata
capacità di movimento a causa di situazioni politiche poco propense
agli spostamenti, sono di certo le creature che provengono
dall'estremo oriente, terra mitica in cui i vari viaggiatori
testimoniavano di aver incontrato dei veri e propri prodigi. Basti
pensare a quello che ci racconta Marco Polo: formiche giganti, uomini
con la testa di
cane o acefali col viso sul petto e galline lanose
grandi come cammelli! Di fronte queste descrizioni la fantasia
dell'artista Medievale esplodeva e esigeva assolutamente di rappresentare l'animale in una bellissima e raffinatissima miniatura
per decorare il manoscritto che stava copiando. Ma come fare? Le
descrizioni non sono ricche di dettagli, lasciano troppo spazio alla
fantasia e spesso si rischia di incappare in grossolani errori come
nel caso del camaleonte, spesso scambiato per un grosso mammifero! Ma
ecco che, ogni tanto, animali misteriosi riuscivano ad approdare sul
continente Europeo e a essere studiati e osservati. Quella che vi
racconterò oggi è la travagliata storia dell'elefante Abul-Abbas e
della sua vita avventurosa!
Tutto
inizia nella notte di Natale dell'800, quando Carlo Magno viene
incoronato imperatore del Sacro Romano Impero da Papa Leone III nella
basilica di S. Pietro. Dopo questa sfarzosa investitura il califfo di
Baghdad Harun al-Rashid volle farsi amico il neo imperatore per
marciare con lui contro Bisanzio. A tal proposito gli inviò numerosissimi e preziosissimi doni provenienti dall'estremo oriente
tra cui animali esotici e bizzarri quasi mai visti in occidente. Però
tra tutte le schiere di scimmie, cammelli e leopardi a noi
interessano, in particolare, due bellissimi elefanti africani, il
fiore
all'occhiello di tutto il serraglio! Sfortunatamente uno di questi
annegò poco dopo essere partito da Alessandria d'Egitto ma, per
fortuna, il più bello e grosso dei due si salvò e sbarcò
felicemente a Pisa nell'801: si trattava proprio del nostro
Abul-Abbas! Da lì venne portato su fino a Pavia dove Carlo Magno
l'aspettava con gioia. Però il felice incontro durò molto poco:
l'imperatore se ne tornò subito ad Aquisgrana mentre l'elefante
venne portato in Liguria, imbarcato per la Marsilia e da lì risalì
per tutta la Francia attraverso la valle del Rodano, la Saona e la
Lorena fino a ricongiungersi col suo proprietario, dopo un'ultima
sosta a Metz, solo nell'803. Lì divenne, da quel giorno, una vera e
propria star: la gente veniva da ogni dove per poter vedere questo
prodigio orientale che, tuttavia, durò pochi anni. Ci sono due
versioni discordanti circa la sua morte: lo si vuole o morto durante
una spedizione militare contro i Sassoni nell'810 o annegato nel
Reno e il cadavere trascinato via dalla corrente. Forse, però, ci
rimane un "piccolo" ricordo di Abul-Abbas: la tradizione
vuole, infatti, che da una sua zanna venne realizzato un olifante per
Carlo Magno, come quello che nella "Canzone di Orlando"
l'eroe suona durante la battaglia di Roncisvalle! Quale sia, se ci sia effettivamente arrivato o se sia stato realizzato rimane, ancora oggi, un mistero...Elefante slogato nella Città Proibita di Pechino |
In
ogni caso questa vicenda dell'elefante ebbe un'importanza grandissima
proprio per gli artisti che lo poterono studiare e rappresentare in
maniera un po' più veritiera, anche se di certo non era questo
l'intento del miniaturista Medievale. Inoltre quest'animale è
Fondamentale nel sistema simbolico delineato dei bestiari e
rappresenta, fin dagli antichi Greci, uno dei migliori animali che si
possano trovare in Natura! Il problema della rappresentazione
dell'elefante, senza entrare troppo nel dettaglio, ha riguardato
curiosamente paesi anche molto distanti come Cina e Giappone: sarebbe
curioso uno studio comparatistico in questo senso, non trovate?
Elefante Giapponese a Nikko, Giappone |
In
futuro avremo modo di analizzare l'importanza anche di altri animali
ma, per oggi, mi limito solo a questo. L'articolo è stato breve ma
mi ha fatto un piacere incredibile realizzarlo, forse proprio per la
sua leggerezza. In ogni caso l'appuntamento che vi do è per
mercoledì e giovedì rispettivamente a Pavia alla libreria il
Delfino e a Vigevano alla Feltrinelli per la presentazione/dialogo,
in collaborazione con Arcigay Coming-Aut Pavia, del libro "Tutta
un'Altra Storia: storia dell'omosessualità dall'antichità al
secondo dopoguerra" con l'autore Giovanni Dall'Orto (di cui vi
parlai QUI). Si tratta per me di un evento molto importante e vi
aspetto numerosi se no... appuntamento a martedì prossimo con un
nuovo articolo!
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