Di
solito libri che
compro non sono scelti a caso: ho, quantomeno, una vaga idea dell'argomento o dell'autore.
Raramente,
quindi, mi
capita di rimanere talmente scioccato in negativo da un titolo da non
riuscire a finirlo. Ho
cercato per molto tempo "L'Anti
Justine" (1798) di Restif de la Bretonne e,
quando lo trovai alla Feltrinelli di Genova, ero fuori di me dalla
gioia. Ma la
sensazione durò poco, molto poco. Non sono riuscito né a finirlo né
a riprenderlo in mano a due anni di distanza e non ne ho la benché
minima intenzione al momento. Per rendervi partecipi del mio disagio
andiamo a vedere insieme la trama!
La
trama non
esiste. L'anonimo
protagonista dall'incredibile
sfilza di nomi imbarazzanti si limiterà a
riempire ogni concavità gli si pari davanti fin dalla tenerissima
età. Fine.
Parenti, animali, nobili, prostitute, paggi
o oggetti: nulla può dirsi al sicuro! Non
esiste una sottotrama di alcun tipo, neppure abbozzata, il che
collabora a rendere il tutto estremamente patetico e ridicolo. I
titoli dei vari capitoli, poi, sono un programma!
Passiamo da “Il
Bambino che Già Rizza” a
“La Madre Fottuta”
passando per “Il
Più Delizioso Degli Incesti” e uno
dei più divertenti: “Consigli
di un Padre Mentre Sta Chiavando la Figlia”.
Non aiutano la comprensione dell'opera anche
i nomi dei personaggi che diventano, man mano che si sposano, sempre
più lunghi e complessi, cambiando quasi di capitolo in capitolo. Per
stessa ammissione del traduttore, tra
l'altro, ci vien detto che non solo i nomi sono ininfluenti in
un’opera del genere, ma che lo stesso Restif sbaglia in più punti i vari rapporti di parentela!
Quello
che mi ha fatto decisamente sorridere sono tutte le esagerazioni
sessuali tipiche dei più ingenui e inesperti pornografi che pensano
che "più è, meglio è". Oltre ai classici giganteschi
peni mortali, al liquido seminale usato come colazione prima di
andare dal promesso sposo e le
prestazioni fisiche degne di un treno a vapore, quello che più mi ha
sconvolto è la TOTALE incoerenza delle azioni. Non sono esseri
umani, ma nemmeno animali, è un continuo susseguirsi di
atteggiamenti assolutamente irreali, di molto al di là della barriera
della plausibilità!
La differenza principale tra Restif e De Sade è che mentre il primo scrive quest' obbrobrio per stupire,per far vedere che anche lui non è da meno del suo rivale e che non servono tanti giochi per divertirsi o cose complicate, il secondo ha dato piena concretizzazione al pensiero
filosofico del libertinismo portandolo agli estremi, creando una
para-filosofia del peccato e aprendo di fronte all'uomo il baratro
del Male. La
differenza tra un pornografo e un filosofo.
Tirando
le somme:
un’opera nata dall’ invidia per il capolavoro del rivale
e destinata a morire ignorata dai più che,
invece, ammirano il capolavoro Sadiano.
Bisogna aggiungere altro?
L’edizione italiana
è, in
ogni caso, ottima
e molto ben curata della ES da €21,00. Manco a dirlo, vi sconsiglio
vivamente l’acquisto ma,
se siete curiosi, perché no?
L'originale
articolo di 6 pagine è stato tagliato a 2 eliminando volgarità
inutili e imbarazzanti ma non pensiate che abbia tagliato dei
contenuti, anzi! Sfortunatamente il libro è solo questo, un
imbarazzante ammasso di volgarità! Le prossime volte ci sposteremo
in estremo oriente e faremo un piccolo viaggio attraverso la cultura
giapponese per approdare tutti insieme al 31!
Per scoprire di che si tratta venitemi a trovare sulla pagina Facebook!
Grazie a tutti per l'attenzione, ci vediao martedì prossimo!
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