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<<Inizialmente mi ero
riproposto di scrivere dell’ “Anti-Justine”(1798) di Restif De La Bretonne
(1734-1806) solo dopo aver dato l’esame martedì. Ma qualche sera fa, sotto una
calda doccia meditativa post karate, ho cominciato a pensare a come mettere giù
il pezzo e al libro letto quest’estate. Al che mi è saltata la scintilla d’ira
funesta. I libri che compro di solito non sono mai scelti a caso: so di cosa
parleranno più o meno o, quantomeno, già conosco l’autore anche se non ho mai
letto nulla di suo. Poche le volte in cui mi sono lanciato nel vuoto non
sapendo nulla. Raramente quindi mi capita di imbattermi in veri obbrobri, come
questo, che non riesco nemmeno a finire. E, per rientrare nella categoria,
bisogna non solo che sia scritto male, ma anche che non mi trasmetta o dica
nulla e che i temi trattati siano praticamente inesistenti. E così è stato per
questo libro. Il mio fine parere critico sull’opera?
UNAMMERDA!!!
Partiamo
dalla complicatissima trama: c’è un tipo dalla sfilza di nomi impronunciabili
che si scopa qualunque essere di sesso anche ignoto che passi dalle sue parti.
E quando dico qualunque, intendo veramente QUALUNQUE! Fine. Cioè veramente
questo nobile francese, fin da bambino, salta addosso alle sorelle, alla madre
e a tutto ciò che ha un buco: più che una famiglia sembra un bordello (e non
sto scherzando)! Prendiamo la “Justine” della volta scorsa: trama poverissima
(va di qua, stuprata, si sposta di là, stuprata, si risposta da un’altra parte
e così via) ma c’è uno schema generale su cui poi incastrare le scene di sesso.
Qui no. No assolutamente. I fatti che si susseguono non sono nient’altro che un
susseguirsi quasi convulso di scopate su
scopate a cazzo (letteralmente). Non mi credete? Pensate siano esagerazioni?
Allora vi riporto il titolo di qualche capitolo così, giusto per farvi un’idea!
E subito incontriamo “Il Bambino che Già Rizza”, titolo che ci lascia
quantomeno perplessi e poi, capitolo terzo “La Madre Fottuta”, in cui si inizia
a intuire l’andazzo dell’opera per passare al dodicesimo “Il Più Delizioso Degli Incesti”, e chiudiamo
questa magnifica raccolta in bellezza con: “Consigli di un Padre Mentre Sta
Chiavando la Figlia”. Oh, ma che titoli profondi e ricchi di struggente
significato! Inoltre, magari (e dico magari eh, senza troppe pretese), un
qualche sprovveduto lettore vorrebbe anche cercare di capire chi sono i
personaggi o anche solo intuire il loro grado di parentela, tipo, ma giusto
così per dire, ma no, non chiamiamo in
modo normale questi nobili francesi, sarebbe fin troppo semplice, diamogli
invece mille mila doppi nomi che mutano ogni
volta che si sposano, così uno non capisce nemmeno da che parte è girato. E le
cose sono difficili non perché siamo noi a essere scemi, per carità, ma, per
stessa ammissione del traduttore, in una delle note, ci vien detto che non solo
i nomi sono ininfluenti in un’opera del genere, ma che lo stesso Restif sbaglia
in più punti: nemmeno degli errori di stampa, ecchecazzo! Nemmeno lui sapeva
cosa stava scrivendo! Solo a parlarne mi sento bollire il sangue! Ma parliamo
della cosa principale: la visione della sessualità per il nostro caro Restif
che, a mio parere, è giusto un pochino confusa. Passiamo quindi a:
La Sessualità Secondo
Restif De La Bretonne
· Gli organi sessuali maschili. Il mondo,
si sa, è bello perché vario. Ma non tutti la pensano così. Secondo il nostro
autore infatti esistono dei tipi ben precisi di peni e questi si ripetono
all’infinito, come se fossero fatti in fabbrica o avessero un carattere predeterminato.
Abbiamo: peni piccoli mal funzionanti, peni grandi che fanno il loro mestiere,
peni giganti che sono troppo abbondanti per entrare in qualunque orifizio e
peni giganti che invece si incastrano alla perfezione. Ora. Quando? Quando?
QUANDO, CAZZO?? Non funziona così, mi dispiace Restif, ma ce ne possono essere
di tutte le taglie e misure, funzionanti e non, e, per fortuna, ci sono anche
delle sane vie di mezzo, gli estremi sono contemplati ma qua sono ingigantiti.
Giusto qualche sporadica eccezione la troviamo tra le pagine, ma per il resto
le categorie sono queste: ma si può?
· Sperma. Questo termine, ancora tabù
per molti, nell’opera non è solamente del banalissimo liquido seminale che
serve a sfornare bambini, ma un abbondante condimento (e sappiamo bene di che
pasto), come che ne so, l’olio o l’aceto, se non addirittura una zuppa tipica
dei paesi nordici, di quelle belle calde da servire nelle gelate serate
invernali. Anche qui: esagero? Direi di no, se una delle protagoniste (credo,
almeno) tutte le mattine va dal promesso sposo a farsi una scorpacciata di
bianco liquame per colazione. D’altra parte, come soddisfarlo altrimenti? È
talmente iperdotato che la spaccherebbe a metà! Ma per favore, su dai!
· La quantità e la frequenza. Come
tutti noi ometti sappiamo ci sono dei tempi di recupero tra un’ eiaculazione e
l’altra e non possiamo pretendere che, dopo averci dato dentro 3 volte in un
pomeriggio, alla quarta esca una fontana tale da ricoprire una persona intera.
Inutile dire che qui no, nulla di tutto questo accade! I tempi di recupero tra
un’erezione e l’altra sono ridicolamente inesistenti e il ciclo rigenerativo
dello sperma infinito e super veloce: basta aspettare due minuti e i testicoli
sono già lì che tirano, come le mammelle delle mucche di primo mattino. Io non
ti ho conosciuto, caro Restif, ma di sicuro il tuo corpo non funzionava così,
no no.
· La morale. Ciascuno ha i propri
limiti, le cose che non farebbe mai nemmeno sotto tortura e che rimangono
sepolte in zone inesplorate della nostra mente . Anche i più libertini e
sregolati tra di noi a un certo punto, anche se non se ne rendono conto, sono
costretti a fermarsi o, quantomeno, a pensare a quello che stanno facendo. Qui
no, tutte le azioni meno corrette per la morale sono PAF!, spiattellate sulla pagina, come un toast imburrato
che cade per terra, con una velocità assurda e senza il minimo ripensamento da
parte dei protagonisti. È una cosa pazzesca come nessuno abbia nemmeno un
briciolo di freni inibitori! Ma nemmeno in un cartone animato si ha una
leggerezza nel vivere del genere! Mi riferisco soprattutto agli incesti,
ma non solo! Ci sono dei brani, anche
abbastanza frequenti, come quello già citato della colazione proteica, in cui
la realtà viene appallottolata come un foglio di carta e buttata nel caminetto.
· La realtà delle cose. La società che
viene descritta è completamente sballata. Cioè, non soltanto dal punto di vista
prettamente delle pratiche sessuali, di cui ho appena parlato nel punto sopra,
ma anche del modo in cui ci si comporta. I mariti, per farvi un esempio molto
semplice, non sono scelti dal padre della sposa per la condizione sociale o il
reddito ma, ovviamente, e come dargli torto d’altra parte, in base alla
grossezza del pene. Ma quando? Dove? E soprattutto: perché? Ma non solo, può capitare
pure che un uomo non riesca a soddisfare la moglie per via delle sue dimensioni
o perché non gli si rizza. E allora cosa fa? Chiede a un amico o, ancora
meglio, a un perfetto sconosciuto, di riempirla al posto suo! E magari si
fermasse qui la cosa, no, si deve pure sdraiare accanto alla coppia che scopa!
Ma vi pare? E poi come non parlare di chi fa prostituire la moglie solo per vedersela
scopata da dei cazzi talmente grossi che finiscono per uccidere la poveretta?
<<Ma come, scusa, queste cose
ci sono pure in De Sade eppure lui ti piace,
di che ti lamenti che sei pure tu un pervertito?>> potrebbe chiedere
qualcuno tra i più simpatici tra voi. Ma il problema qui sta nel fatto che il
nostro Restif de la Bretonne non perde tempo a dare una giustificazione della
sua filosofia, no, lui è troppo figo, non ne ha bisogno! Mica come quello
sfigato di De Sade che si è scritto pagine e pagine di teorie filosofiche
scervellandosi per trovare una giustificazione allo stupro e all’omicidio e a
tutte le perversioni che abbondano nelle sue opere. Restif scrive quest’obbrobrio
per stupire, per far vedere che anche lui non è da meno del suo rivale, che ci
si può divertire anche con delle semplici scarpette (infatti il termine
“retifismo” viene da lui, ovvero il feticismo per le calzature), per far capire
che chiunque può scrivere porcate, mica ci vuole De Sade! Peccato che oltre
all’invidia, dietro a quest’opera, non ci sia praticamente nient’altro.
Ah già, ma perché il nome di “Anti-Justine”? Questo titolo, frutto dello
sfacciato desiderio di opporsi al marchese rivale, sottintende l’unico abbozzo
(aborto) di teoria sessuale: nel sesso bisogna godere entrambi, mica farsi male
con mille torture come avviene nella “Jusine”. Tutto qua. Fine. Questo il complicatissimo
concetto alla base dell’opera oltretutto non corretto perché non tiene conto
della componente perversa degli atti sessuali.
Dunque tiriamo le somme: un’opera nata dall’invidia per il capolavoro del
rivale che risulta essere una gran bella merda senza trama, senza motivazioni
ma anzi, avulsa da qualunque realtà e normalità di pensiero e azione.
L’edizione in cui ho trovato questo merdalavoro è quella in ogni caso
ottima e molto ben curata della ES da €21,00. Manco a dirlo, vi sconsiglio
vivamente l’acquisto perché non fa nemmeno sorridere che dici: <<La compro per farmici due risate.>>
NO! Fa, solo schifo, nemmeno lontanamente farà comparire una smorfia sul vostro
volto se non di disgusto.
Spero che il pezzo vi sia piaciuto! Scusate la volgarità sia per questo
brano che per quello scorso ma, visto l’argomento, potevo forse trattenermi? Non
vorrei che però questo mio modo di esprimermi lasciasse intendere una
leggerezza di contenuti o un modo superficiale di affrontare le cose: solo
voglio far capire tutti in breve quello
che ci ho messo mesi e mesi a rielaborare! Inoltre vorrei ricordarvi pure che
queste sono miei personali punti di vista, non verità assolute scese in terra. Oltretutto non condanno in toto l'autore ma solo il libro dato che ha scritto anche opere più interessanti e degne. Ovviamente
lasciate un commento o scrivetemi per qualunque cosa legata o meno all’argomento
trattato, non fatevi scrupoli, sarò felice di seguirvi ciascuno! Dedico questo
brano al comitato “Peni Che Non si Riconoscono Nelle Opere Di Restif De La
Bretonne” che combatte da diversi anni contro quest’opera e a cui pure il mio
aderisce ormai da tempo.
Con il prossimo appuntamento cambiamo radicalmente genere ma non stile!
Aspettatevi un’opera stravolgente da un autore che non vi saresti aspettati su
un blog come questo! Ciao!>>
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