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Il volto misterioso dello scorso articolo! |
Savinien
de Cyrano (che è il cognome, non il nome!) nasce a Parigi nel 1619.
La nobile famiglia poteva vantare, tra i suoi possedimenti, un feudo
a Bergerac da cui "Cyrano de Bergerac". Trasferitisi quasi
subito dopo la
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Questa la casetta dei Cyrano, da quel che ho trovato |
nascita di Savinien in campagna, questi viene inviato
a studiare da un curato dove conoscerà il suo più grande amico, l'unico a rimanergli fedele per tutta la vita: Henri le Bret. Finito il
collegio, dopo essersi dedicato un paio d'anni a una vita un po'
sregolata, il nostro autore si arruola nell'esercito nel 1639: di
questo periodo la testimonianza di Le Bret in cui si attesta la bravura dell'amico nell'arte della scherma :
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L'amico Le Bret |
"I
duelli, che in quel periodo gli erano sembrati il modo principe e
migliore per farsi conoscere, lo resero velocemente così famoso che
i Guasconi, di cui era essenzialmente composta questa Compagnia,
ebbero a considerarlo un fenomeno di bravura, avendo sostenuto
vittoriosamente altrettanti combattimenti quanti erano stati i giorni
del suo arruolamento."
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Un giovane Molière |
Tuttavia la vita militare,
così priva ormai di ideali cavallereschi, lo annoia e lo disgusta e
decide, perciò, di tornare a dedicarsi ai suoi studi filosofico-
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Gassendi se la ride sotto i baffi |
alchimisti sotto la guida del celebre filosofo-scienziato Pierre Gassendi che aveva, tra
l'altro, tra gli allievi, in quel periodo, pure Molière. Dal 1641
Savinien viaggia a destra e a sinistra per l'Europa e conosce
tantissimi filosofi dell'epoca, tra cui il nostrano Tommaso Campanella (1568-1639) autore de
"La Città del Sole", e ha tempo di approfondire molte
letture. I problemi, però, iniziano ad arrivare nel 1648 quando il
nostro inizia effettivamente a scrivere: egli non riesce a
trattenersi dal tirare frecciatine ai suoi rivali politici (che erano anche i potenti) spesso
rimettendoci: nel 1650 pubblica addirittura un libello satirico
contro il potentissimo cardinale Mazzarino! Non si risparmia nemmeno
polemiche e satire contro la chiesa in generale e, soprattutto,
contro l'inquisizione che in quel periodo era più
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E a Mazzarino non andava di scherzare... |
virulenta che mai:
non a caso nell'arco di poco tempo si ritrova senza una lira in tasca,
allontanato anche dai suoi amici (tranne Le Bret) che temevano per la loro vita.
Riesce però a farsi assumere come segretario per un certo periodo
dal duca di Arpajon ma, nel 1654, in seguito alla rappresentazione
della"Mort d'Agrippine" che pare fu parecchio scandalosa
(non chiedetemi il perché), venne licenziato. E, proprio mentre
usciva dalla casa del suo ex mecenate, venne colpito in testa da una
trave che "casualmente" in quel momento era caduta fuori da
una finestra. Il 28 luglio 1655 morirà nel Convento delle Figlie
della Croce dove sua zia Caterina, la badessa, si era presa cura del nipote ferito fino a quel momento.
Che Savinien Cyrano de
Bergerac fu vittima di un attentato organizzato da un misterioso gesuita facente
parte della santa inquisizione è cosa riportata da molti biografi
anche se, in ogni caso, molti erano al tempo i suoi nemici,
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Cyrano non fu la sola vittima, ricordiamocelo... |
non solo religiosi ma
anche politici. Molto misteriosa è anche la sua presunta conversione
in punto di morte: è opinione diffusa che egli non si sarebbe mai
redento e che le suore del convento si siano inventate tutto. Infatti
se, da un lato, "Stati e Imperi della Luna" (la sua opera più importante di cui parliamo a breve) era già uscito da molti
anni, "Stati e Imperi del Sole" (il seguito) era ancora quasi incompiuto
e "La Scintilla", ultimo capitolo della trilogia filosofica
Bergerachiana (che orribile parola ho appena inventato) venne
distrutto in circostanze misteriose. Solo grazie all'amico Le Bret
abbiamo oggi il secondo titolo che, come lui stesso afferma, già era
stato modificato da mano ignota quando egli iniziò a lavorarci per
concluderlo (quasi) definitivamente. Questo è uno di quei casi in cui la
chiesa ha intralciato il libero pensiero umano e in cui la santa
inquisizione si è dimostrata per quello che era: un organo di
repressione dell'intelletto.
Le opere di Savinien, come
potete immaginare, qua in Italia non sono quasi nemmeno considerate.
Non so quale genio benigno mi ha fatto trovare per puro caso "L'Altro
Mondo" della "Il Leone Verde" a Torino. E oggi sono
qua a parlarvi di quest'opera per farvi risparmiare 15,50€! Già,
avete capito bene, gli "Stati ed Imperi della Luna" e "Gli
Stati ed Imperi del Sole" non meritano affatto i vostri soldi se
non come supporto a questa casa editrice che ha curato magnificamente
l'opera. Non fraintendete però, non è che siano dei merdalavori, ma
letti nel 1600 di Cyrano hanno un senso, ora come ora no: e adesso
vi spiego il perché.
Come abbiamo visto il nostro
autore fu uno studioso di scienze, filosofia e
fisica e, a quei
tempi, la chimica era chiamata alchimia, materia che lo appassionò
moltissimo. Entrambi i libri, infatti, sono pieni zeppi di complesse
allegorie alchemiche che le stesse note al testo difficilmente
riescono a spiegare dando motivazioni convincenti e evitando buchi
teorici che lasciano molto molto perplessi (che la Luna derivi da LUx
NAturae, luce della natura, sembra
alquanto improbabile). Un'opera
che solo lui e pochi altri potevano, probabilmente, leggere
comprendendola appieno. E per gli altri che cos'è? Una roba strana e
a tratti molto noiosa. Egli trova un modo, nel primo libro, di
arrivare sulla Luna dove abitano degli spiriti che vivono in maniera
bizzarra. Lui incontra quello che sulla Terra era stato il genio
protettore di Socrate, il famoso filosofo Greco, con cui fa delle
chiacchierate di filosofia, incontrano altra gente, chiacchierano di
filosofia, poi altra gente, ancora filosofia e così via finché Savinien non si imbatte nel Diavolo che lo
prende e lo porta sulla
Terra nel tentativo di trascinarlo all'Inferno: se per voi tutto ciò
ha senso... (ovviamente evito di riportarvi qualsivoglia argomentazione filosofica altrimenti per rendere l'articolo accessibile dovrei fare un articolo a parte e non ne sarei, in ogni caso, minimamente in grado)
Ne "Gli Stati ed Imperi
del Sole" sta per essere processato dall'Inquisizione per
quello che ha scritto nel primo libro (cosa che si può ipotizzare
sia realmente accaduta) quando riesce a fuggire sul Sole dove, pure
lì, accadono cose sempre a sfondo alchemico e filosofico ma
veramente non degne di nota.
Ah già, quasi dimenticavo, ci sono pure
un paio di dissertazioni sul pene, casomai vi interessasse. Questi
riassunti sono un casino, lo so, ma... perché farli? Non ha senso
che mi metta a spiegarvi ogni singolo passaggio di un'opera pedante e
noiosa priva di senso e, quasi, valore se non storico. I personaggi,
manco a dirlo, sono bidimensionali, dei manichini che devono
riportare dei ragionamenti filosofici. Ma perché proporre delle
stranezze tali in un libro di filosofia? Anche a questo un perché c'è!
Il 1600 è il secolo degli
eccessi in ogni ambito, specialmente artistico e letterario: si cerca
di stupire sempre il nobile di turno con effetti speciali che
nascondano una vuotezza di contenuto. E così anche il "viaggio"
verso la
Luna rientra in questa categoria: a parte il valore di
ascesa verso un mondo superiore tramite strane pratiche
alchemico-fisiche raggiungendo grandi conoscenze, non vi è alcun
valore aggiunto al viaggio in quanto tale: invece del satellite
avrebbe potuto benissimo scrivere la Cina come il Paradiso ma sarebbe comunque rimasto solo uno sfondo vuoto in cui muovere delle sagome
di cartone. Vi sono vari riferimenti ad esempio all'opera di Luciano
"La Storia Vera" (vi ricordate il mio doppio articolo? No?
Male!) o ad altri testi che non starò qui a citare ma, seriamente,
non vale la pena di approfondire ciò che non è stato ideato per farlo.
Savinien non fu, quindi, un
romantico poeta dal lungo naso (pur essendo
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Il VERO Savinien |
testimoniato che esso
fosse, in qualche maniera, importante) ma un alchimista e filosofo
che ebbe una vita più simile a quella tratteggiata, ancora una
volta, da Guccini che da Rostand: non che una sia meglio e l'altra
peggio, l'importante è sapere quanti volti hanno i nostri eroi!
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Il Savinien idealizzato |
L'articolo mi rendo conto che
è un po' "GNE" ma principalmente per via delle opere: per
assurdo la biografia dell'autore è molto più avvincente e
coinvolgente. I riferimenti per trovare "L'Altro Mondo" già
ve li ho detti: un suggerimento? Evitate. Sono veramente abbastanza
deludenti, se non sapete un po' di alchimia sono tanto complicati e
ostici da affrontare. Spero, come al solito, che l'articolo vi sia
piaciuto! Ricordatevi di venirmi a trovare sulla mia pagina fb e, per
chi non mi conoscesse, anche sul canale Youtube! Sabato prossimo si
parla... di nostro cugino! Chi di voi riesce a indovinare
l'argomento?
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