Ciao
e bentrovati anche questo sabato! Quello di oggi non è un vero e
proprio articolo su uno specifico argomento ma una "spiegazione"
di qualcosa: in questo caso vi propongo una semplice cronologia,
abbastanza scarna, di alcuni dei movimenti culturali più importanti
nella storia del pensiero (una cosetta da nulla, insomma). Ma non
spaventatevi, che già vi vedo trascinare stancamente il cursore del
mouse sulla X! Quello che vi
voglio offrire è un semplice quadro MOLTO generale e SOLO
introduttivo per permettervi di orientare più o meno nel tempo e
nello spazio quando parlo di qualcosa. Quel che vi dico sono cose
Molto scontate, banali e ovvie che un qualunque ragazzino del liceo
potrebbe riproporvi in maniera anche più approfondita: qui cerco
volutamente l'accenno superficiale, giusto per dare un quadro
generale. Perché? In futuro mi piacerebbe parlarvi di Tante cose, di
argomenti anche molto diversi tra di loro e, in alcuni casi, mi
piacerebbe prendere un autore come può essere Aristofane o Luciano e
sviscerarli completamente, proponendovi TUTTO quello che so dei loro
scritti. Ma per fare questo dovrete pur sapere in che periodo sono
più o meno vissuti e a quale corrente appartengono almeno in modo
generale: nessuno vive isolato ma ci sono continue influenze e
ispirazioni. E per dare a tutti questa possibilità in modo agevole
ho pensato a questo sistema: una piccola serie di tre articoli per
una consultazione rapida! Se leggerete tutto buon divertimento (e
fortuna) altrimenti l'articolo non scappa, potrete recuperarlo quando
vorrete! Per motivi di spazio l'ho diviso, a sua volta, in due: la
prima parte sui Greci esce oggi mentre per quella su Roma cliccate QUA!
Tutto
cominciò tanto tempo fa, tra il 900 e l'800 a.C, nell'antica Grecia
e in Medio oriente dove vi erano dei sovrani con le loro corti. Vari
cantastorie, meglio noti come aedi, giravano in questi posti
raccontando una serie di leggende riguardanti eroi antichi: fra
questi vi era, forse, un uomo di nome Omero. "Forse" perché
non si sa nemmeno se sia mai effettivamente esistito
|
Per vari motivi si pensava che fosse cieco |
ma fatto sta
che, sotto suo nome, ci sono stati tramandati due scritti, l'
"Iliade" e l' "Odissea", le opere più famose
della storia della letteratura. Che sia esistito o meno un uomo solo
con questo nome, che siano opere "uniche" o che si siano
generate dall'unione di più racconti, è un dato di fatto che
servirono come base per TUTTE le opere successive, da lì fino ai
tempi moderni, accavallandosi in una serie infinita di influenze su
influenze (giusto per chiarire la loro importanza). L'atro poeta
Greco antichissimo di cui si sa poco è Esiodo che scrisse la celebre
"Teogonia", un poema in cui canta l'origine delle divinità
e alcuni miti che li vedono protagonisti: un'opera che sta alla base
della religione politeista Greca che aveva ricevuto influssi
dall'Egitto e
|
Viene raccontato lo scontro tra Zeus e il mostro Tifone |
dall'oriente. Da questo punto in avanti la letteratura
Greca si divide in 3 branche principali che ora distinguo per
comodità ma ricordatevi che convivono nello stesso sfondo culturale
e si intrecciano l'una con l'altra: Storiografia, Commedia e
Tragedia, Pensiero Filosofico e Retorica.
La
storiografia nasce, sostanzialmente, nel 484 a.C. con Erodoto, il
primo a fondare nelle sue "Storie" un metodo storiografico
più o meno rigoroso: si basa, infatti, solo su quello che ha "visto"
e "sentito" selezionando le informazioni credibili e
quelle che lo sono decisamente meno. Infatti prima spopolavano i
racconti di viaggio dei famosi logografi (una sorta di avventurieri) che, spesso, si inventavano
storie piene di assurdità per sorprendere il pubblico. Dovete
sapere, infatti, che la Grecia ha, da sempre, avuto uno strano
rapporto con la scrittura: Omero ha tramandato tutto oralmente e così
fa Erodoto il quale trascrive queste "Storie" solo
successivamente, in un secondo tempo, dopo
|
Erodoto ci parla della battaglia delle Termopoli d "300" (mio articolo) |
averle raccontate a voce. Scopo principale della storiografia Greca è quello di voler
raccontare dei rapporti con i loro nemici per eccellenza: i Persiani.
E di questo si occupa anche il suo successore spirituale, ovvero
Tucidide (460 a.C- 404 a.C.) che scrisse "La Guerra del
Peloponneso", una vera pietra miliare della "storia della
storiografia" e che però fu pensata, fin da subito, come opera
scritta. A seguire quest'ultimo storico fu Senofonte (430 a.C.- 355
a.C.) che raccontò della spedizione militare segreta da lui compiuta
in territorio Persiano e che finì in tragedia: a metà tra un
racconto d'avventura e una cronaca storica. Detto l'Essenziale su
questo argomento passiamo al teatro!
Tracciare
le Vere origini della tragedia e della commedia Greca penso sia una
delle cose più difficili e confuse al mondo e vi sono TANTE teorie
al riguardo tenuto conto che, oltretutto, si conoscono anche pochi nomi per entrambe le
discipline: ciò che gli Alessandrini prima e gli Arabi poi hanno
deciso di trascrivere e non cestinare, insomma. La commedia, in
particolare, è molto misteriosa: Aristotele, il famoso filosofo che
più tardi avremo modo di conoscere, avrebbe dovuto parlarne approfonditamente nel
secondo libro della "Poetica" che, però, è andato completamente
perduto (chi ha visto "Il Nome della Rosa" ne sa qualcosa).
Possiamo però dividere la produzione in tre periodi: la commedia
"antica" di Aristofane, la commedia "di mezzo" di
cui non sappiamo nulla, e la commedia "nuova" di Menandro
di cui parlerò dopo perché di epoca Alessandrina e va analizzata a
parte. Di Aristofane (450 a.C. - 385 a.C.) ci sono giunte diverse opere spesso in buone condizioni: la mia preferita è la
"Lisistrata" (di cui spero di potervi parlare
un giorno) ma
abbiamo anche capolavori come le "Rane" e le "Nuvole"
in cui il protagonista è il celebre Socrate che viene, però,
ridicolizzato. la comicità di queste opere è apparentemente molto
rozza (tipo cinepanettone di Boldi e de Sica) ma serve a nascondere
grandi temi di attualità politica e sociale: guerra, costumi e
metatragedia (il parlare del significato che sta dietro alla
rappresentazione scenica) sono solo alcuni degli aspetti toccati da
quest'arguto comico che, forse, aveva da dire molto di più di quello
che pensiamo. Parallelamente si sviluppa anche la tragedia e i tre
grandi nomi che tutti conoscono sono Eschilo, Sofocle e Euripide. Se
i primi due sono simili come stile, il terzo si differenzia
completamente: vissuto nel 400 come Sofocle riesce, al contrario di
questi che trae molto spunto dal suo maestro,
|
Parte fissa di questi spettacoli era il coro |
a rivoluzionare
Completamente gli elementi della tragedia classica e a portare dei
temi incredibilmente ricchi e complessi che venivano offerti a un
pubblico spesso inconsapevole della propria cultura con un linguaggio
leggero e comprensibile ai più. E chi mette in evidenza questa cosa
se non Aristofane nelle "Rane"? Ci avevano visto entrambi
molto lungo, credetemi! Fatto sta,
|
La grandezza del teatro di Epidauro ci fa capire quanto fosse importante il teatro |
però, non fu compreso dai suoi
contemporanei perché troppo moderno e vinse poche volte una gara di tragedie.
Durante questi agoni, così erano chiamate le competizioni, si doveva
presentare un ciclo di tre tragedie, più o meno legate tra di loro
(l'unico che ci è arrivato integro è quello dell' "Orestea"
di Eschilo) più un "dramma satiresco", una composizione
finale comica che doveva sollevare l'umore del pubblico afflitto dopo
lo spettacolo triste di violenze e passioni tormentose che venivano
proposte durante questi spettacoli. Sfortunatamente ce ne sono
arrivati molto pochi e in pessime condizioni: rassegnamoci ormai al
fatto che abbiamo perso gran parte del patrimonio culturale di un
popolo che, ancora oggi, risulta misterioso. Ma passiamo al pensiero
filosofico e alla retorica prima di parlare del periodo Alessandrino.
Il
punto cardine della storia della filosofia Greca fu Socrate (470 a.C.
- 399 a.C.). Chi venne prima d lui, i Presocratici, appunto, avevano
tutti ricercato quali potessero essere le origini del mondo: tra i
nomi più importanti vi sono Talete, membro dei "Sette
Sapienti", Eraclito, Pitagora e Democrito.
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Le fonti dicono che Socrate era molto brutto! |
Di Socrate, primo
indagatore della psiche umana, non abbiamo nulla perché non scrisse
mai un'opera: egli, come Erodoto e il suo allievo Platone, erano
diffidenti verso la scrittura perché era vista come un mezzo per
diffondere alle masse una cultura che volevano tenere privata ed
elitaria. All'opposto si collocano i Sofisti, un gruppo di filosofi
ribelli ed eccentrici, che si divertivano a dire tutto e il contrario
di tutto, che per denaro accettavano di insegnare ad altri le loro
conoscenze, spesso fin troppo a buon mercato (questo veniva
contestato loro, principalmente). Tuttavia Platone (428 a.C. - 348 a.C.) scrisse numerosi
dialoghi filosofici in cui il maestro fa da protagonista, dei quali il
più famoso è "Il Simposio" sul tema dell'amore. Socrate
venne condannato a morte e il suo allievo fondò il Ginnasio, una
scuola dove insegnava la sua dottrina. Si rifiutò,
tuttavia, di trascrivere i contenuti più importanti sempre per il concetto
visto prima: meno male che il suo successore, Aristotele (384 a.C. - 322 a.C.), ci
|
La mappa dell'universo di Aristotele rimarrà invariata fino a Galileo |
ha
spifferato tutto quello che non ha scritto (così impari, Platone).
Questi, infatti, aveva idee completamente diverse dal suo
predecessore: se Platone era tutto preso dal pensare a un mondo
superiore perfetto di cui questo, quello in cui viviamo tutti i
giorni, non è che le brutta copia, Aristotele sta più con i piedi
per terra e pensa, oltre che alla filosofia, anche alla biologia e
cosmografia.
La
retorica è strettamente collegata con la filosofia in quanto ha
origine con i sofisti (tra i quali Gorgia spunta come nome sopra
tutti gli altri), così bravi a dimostrare qualunque cosa: i nomi più
importanti e celebri sono Isocrate e Demostene che vede,
inesorabile, la salita di quello che fu il personaggio più
importante dell'antichità: Alessandro Magno (356 a.C. - 323 a.C.).
Allievo
del già citato Aristotele, questo principe
Macedone riuscì ad assoggettare ed unire sotto di sé non solo tutta
la Grecia, da sempre abituata ad avere diverse città indipendenti in
guerra tra di loro, ma anche buona parte dell'impero Persiano
spingendosi, con le sue conquiste, fino alle porte dell'India e
assumendo tutti quei tratti da imperatore che saranno poi riproposti
a Roma e da lì portati avanti fino alla rivoluzione Francese come,
|
L'impero di Alessandro Magno |
ad esempio, il
concetto di "predestinazione divina". Alla sua morte il
vastissimo regno, che aveva pure adottato una sorta di lingua greca
comune adattata in base ai vari popoli, si divide in tanti regni di
cui il più famoso è quello che aveva sede ad Alessandria d'Egitto
che divenne, sotto la dinastia dei Tolomei, capitale della cultura
per tutto il 300 a.C. : era il periodo Alessandrino. Dei tanti
personaggi che popolarono la famosa biblioteca i più famosi furono
il poeta lirico Callimaco (310 a.C - 240 a.C.) e Apollonio Rodio,
(295 a.C. - 215 a.C.) famoso per il poema "Le Argonautiche"
(di cui parlerò in futuro): si tratta di un tipo di letteratura ormai soltanto
scritta da fruire in privato, leggendo nella mente, qualcosa di totalmente diverso rispetto a Erodoto o Socrate. Anche la commedia
cambiò molto e assunse toni più leggeri e pacati, borghesi quasi,
con Menandro di cui, però, si sa poco e nulla. Cosa certa è,
invece, l'influenza che ebbe sulla letteratura romana che intanto era
nata e si era andata sviluppandosi.
La
parte Greca è venuta po' lunghina e ho deciso, quindi, di staccarla
fisicamente da quella romana anche se pensate per essere pubblicate
assieme! Lunedì 19 arrivano i Romani, troverete il link qui poi oppure per rimanere in contatto venite a trovarmi su Facebook!
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