sabato 10 gennaio 2015

Sciascia e il suo "Affaire Moro": breve storia di un Uomo.

Ammetto che, quando la mia ormai ex professoressa del liceo mi regalò "L'Affaire Moro" di Sciascia, rimasi un po' perplesso e dubbioso di fronte all'opera. Non che non mi fidassi di chi me l'aveva dato oppure della nobiltà del tema o del valore dell'autore ma, per una serie di motivi, non sapevo come avrei potuto reagire di fronte a un libro del genere: ci avrei capito qualcosa? Sarei stato in grado di tener testa a un periodo storico che, per motivi anagrafici, non conosco quasi per nulla (la prima edizione del libro ha la mia età, per intenderci) ? Sciascia, al contrario del suo "Candido", mi avrebbe catturato, stavolta? Aprii il libro una sera di inizio marzo e, dopo un paio di giorni scarsi, lo richiusi: l'avevo divorato in sole due serate di lettura.


"L'Affaire Moro" è, sicuramente, un libro molto particolare: l'autore stesso l'ha sempre definita "opera di verità" e non "opera letteraria" e, sinceramente, non posso che dargli ragione! Non è un bel libro perché scritto bene (anche se lo è, a conti fatti) ma perché il suo intento è quello di riportare la verità. Anzi, più precisamente, l'autenticità e umanità di sentimenti di un essere umano come tutti: l'Aldo Moro di Sciascia non è un politico ma un Uomo. Un Uomo disperato di fronte a una morte feroce e spietata, un Uomo disperato di fronte a chi gli ha voltato le spalle. E, in quanto Uomo, egli è il protagonista, insieme all'Italia intera, della Storia che fa più che altro da sfondo alla vicenda. La tragedia umana recita da sola sul palcoscenico della vita.


E quindi, proprio per questo motivo, sullo svolgersi delle vicende, non ho intenzione di fare alcun riassunto: non è l'argomento veramente centrale nell'opera e, sinceramente, non mi sento di sintetizzare, cosa spesso Molto pericolosa, fatti o avvenimenti di cui non mi sento sicuro. Però, in breve, le cose si sono svolte così: il 16 marzo 1978 il politico Aldo Moro viene rapito dalle Brigate Rosse, un gruppo si estremisti terroristi di estrema sinistra, ed è tenuto in ostaggio fino al 9 maggio, quando fu ritrovato il suo corpo. I sequestratori avevano chiesto un riscatto che i colleghi della vittima, appartenenti alla Democrazia Cristiana, capeggiata da Giulio Andreotti, non hanno voluto mai consegnare nella "speranza" (sincera o meno che essa fosse, emerge chiaramente il fatto che il nostro protagonista stesse diventando un personaggio scomodo) di ritrovare il loro compagno che, nel frattempo, scongiurava che si scendesse a patti coi criminali: a quale dei due gruppi essi appartenessero dovete deciderlo voi.

9 maggio 1978


E non è che, a dire il vero, abbia tanto da aggiungere: il mio vuole essere l'invito alla lettura di un'opera che dev'essere affrontata e non raccontata dal momento che esprime dei sentimenti e delle emozioni. Più che ordinarvi consigliarvi caldamente di comprarlo che posso fare? Mi dispiace non aver potuto dire di più ma aspetto,a tal proposito, le Vostre opinioni su questo libro: che ne pensate? Mi scuso ancora per la brevità scandalosa e
imbarazzante di questo articolo dovuta sia alla sua natura (è proprio uno di quei libri da leggere e gustarsi appieno) sia a problemi di organizzazione interna (chi mi conosce lo sa) ma mi farò perdonare: ho in mente, per sabato prossimo, qualcosa di MOLTO speciale: non so come uscirà, se singolo o in più parti, e quanto sarà lungo ma vi assicuro che è qualcosa di Monumentale! Nel frattempo vi invito anche a venirmi a trovare su Facebook perché in settimana annuncerò delle importanti novità! A sabato prossimo!

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