Oggi,
tanto per cambiare un po', vi dico la mia su un fatto di cronaca
avvenuto di recente: le dichiarazioni sulla famiglia fatte dai
famosissimi stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana e della
risposta polemica di Elton John. Perché se questo è un blog
letterario vi trovate di fronte un articolo del genere? Più che
lecito chiederselo ma, prima di chiudere la pagina, aspettate che vi
risponda un attimo. Non sono un grigio giornalista ma un blogger e
un essere umano con una personalità, delle idee e opinioni: amo discutere di fatti di attualità e confrontarmi anche con persone che la pensano diversamente da me. Per questo ho deciso di chiamare quest'angolo "Bar Sport" in onore al mitico (e mitologico) Stefano Benni: quasi a ricreare un posto di ritrovo, anche se virtuale, in cui io e voi possiamo discutere in pace e allegria di questioni anche leggere e non per forza di libri. Quindi, se vi va, sedetevi pure al tavolino che, intanto, ordino qualche caffè da berci tutti assieme, d'accordo?
Ricapitoliamo
brevemente che è successo. I due stilisti hanno detto, in poche
parole, che la famiglia "cristiana" (padre+madre+bambini
vari ed eventuali) è l'unica modello che dovrebbe essere permesso e
che i gay,
quindi, non dovrebbero poter adottare e crescere dei
bambini. Oltretutto hanno condannato anche la fecondazione assistita
e in vitro che porterebbe alla nascita di "bambini sintetici". Hanno dunque espresso un loro punto di vista, cosa c'è di strano?
Niente, se non per il fatto che sono una notissima coppia gay, in parte simbolo di
una comunità LGBT che, invece, si batte da anni per cercare di
ottenere la possibilità di adottare dei bambini anche per le coppie
di fatto. Anzi, in generale la notizia è stata presa così
negativamente che il celebre cantante gay sir Elton John, seguito da
una serie di personaggi più o meno famosi (da Madonna a Heather Parisi,
tanto per intenderci), ha invitato tutti quanti a boicottare i prodotti dei due stilisti. Dopo non troppo tempo, comunque, sono
arrivate le scuse da parte dell'artista che, ha ammesso, è stato un
po' troppo precipitoso nel suo giudizio. Detto ciò, come la penso?
Non chiedetemi chi sia Dolce e chi Gabbana, non ne ho idea! |
I simboli rappresentativi delle coppie di fatto |
Per
quanto non sia in sintonia con determinati punti di vista, sono contento che Dolce e Gabbana
abbiano espresso liberamente la loro opinione. Infatti, è la riprova che ormai, nel
2015, l'Individuo è sempre più indipendente da obsolete schematizzazioni riguardanti il sesso di appartenenza o
l'orientamento sessuale. Non si può, e non si Deve, parlare di una
comunità gay unita perché composta da tante, tantissime, persone
che la pensano in modo anche diverso l'una dall'altra. Diciamo forse
"comunità etero"? No, perché non siamo tutti sulla stessa
linea d'onda e abbiamo visioni differenti. Allo stesso modo è quasi
doveroso che emergano punti di vista diversi in un gruppo di
persone che, per ignoranza e scarso interesse, viene definito tutto
unito e indistinto. Tuttavia questo tipo di dichiarazioni mi sembra, a volte, un po' costruito solo per far parlare di sé quando non si è più interessanti per il grande pubblico. Ma non entriamo nel merito della questione.
Che poi, volendo Ironizzare, la famiglia Cristiana in teoria è composta da madre vergine+ divinità trina+ bimbo speciale+ vecchio marito che sta a guardare |
Ma si può, effettivamente, parlare ancora di "famiglia cristiana" nel 2015? A mio parere la famiglia tradizionale, infatti, non esiste più!
Da quando abbiamo istituti come il matrimonio civile, l'adozione e
l'aborto è materialmente impossibile pensare che la famiglia come veniva concepita anche solo cent'anni fa esista ancora. Ormai da una
settantina d' anni siamo pienamente "investiti" da una globalizzazione così forte e violenta che è stata in grado di modificare profondamente ogni rapporto umano come l'abbiamo sempre conosciuto. Vi sono tantissime situazione sempre diverse che esulano ormai
dalla concezione classica di famiglia: pensiamo anche solamente al
caso di una ragazza madre o di una vedova diventata tale durante la
gravidanza o, piuttosto, al contrario, un uomo che alleva suo figlio
piccolissimo perché la moglie è morta per delle complicazioni
durante il parto, per citare solo alcuni esempi. In questi casi, e in tantissimi altri, la persona
può essere costretta ad allevare il proprio figlio da solo: chi
direbbe che una cosa del genere è "sbagliata"? Poter
rimanere accanto al proprio bambino, nonostante le disgrazie che ci
possono accadere, penso sia un diritto che nessuno si vorrebbe vedere
negato. Poi sulla questione "coppia gay che alleva un bambino"
e possibili conseguenze non mi voglio esprimere ora, sarebbe troppo
lungo, ma se leggete neanche troppo attentamente le righe prima
capirete facilmente come la penso.
Ma adesso arriva la parte Veramente interessante: Voi come la pensate al riguardo? Siete d'accordo con me? La pensate diversamente? Creiamo un bel dibattito assieme: potete o lasciarmi qua
sotto un commentino (sono aperti a tutti, iscritti a Google Plus o meno) per dirmi come la pensate
al riguardo oppure venite a trovarmi su Facebook dove siete sempre i
benvenuti! Alla prossima!
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