Una
piccola premessa per chi si fosse perso la puntata precedente. In
questa piccola serie di tre articoli voglio ricostruire le vicende di
Medea ponendovi di fronte a un quesito finale: vi sareste comportati
come lei se foste stati nei suoi panni? Ovviamente il gioco è di
immedesimarsi con l'eroina nel suo tempo e nella sua epoca. Quindi
sono molto più che benvenuti i vostri commenti qui sotto, aperti a
tutti anche senza account Google Plus, oppure sulla pagina facebook!
Medea
è un personaggio molto controverso. L'altra volta aveva fatto
letteralmente a pezzi il fratello per fuggire con l'amante Giasone
abbandonando il padre, il re Eeta, e la sua patria, la Colchide, una
terra completamente diversa dalla Grecia dove si sta dirigendo e di
cui non conosce nulla. Se vi ricordate Giasone e i suoi 50 erano
stati costretti dal re Pelia, zio di Giasone, a prendere il vello
d'oro per poter allontanare il più possibile il nipote, nella
speranza che morisse tra atroci sofferenze in quanto legittimo erede
al trono che aveva conquistato con l'inganno. Tuttavia, appunto,
l'eroe torna sano e salvo ma il tiranno non gli vuole cedere il
potere. Allora Medea escogita un trucco: convince le figlie di Pelia
a farlo a pezzi (una cosa che alla nostra eroina piaceva molto, a
quanto pare) e a bollire le sue carni dopo avergli fatto bere un
intruglio: ne sarebbe rinato ringiovanito. Ovviamente così non fu e
i due sposini si trovano a fuggire precipitosamente da Iolco (#Yolco)
per rifugiarsi a Corinto. Ed è da qui che il tragediografo Euripide
inizia la sua tragedia (la "Medea", appunto) e da qui che
riprendiamo la nostra eroina...
Le figlie di Pelia si accingono a "ringiovanirlo" |
Ritroviamo
i nostri personaggi con qualche anno in più e due figli sul
groppone, due bellissimi maschietti. Mentre Giasone è ben visto
dalla comunità (rimane comunque un eroe con origini divine), Medea,
da brava donna nell'antica Grecia proveniente da un paese straniero,
non solo se ne sta chiusa in casa come tutte ma viene anche mal
vista, tanto da risultare una presenza decisamente scomoda nella
città: in fondo diciamo che ha, al momento, giusto qualche morto
sulla coscienza, un po' di diffidenza è pure comprensibile. La
situazione diventa sempre più tesa finché il re di Corinto,
Creonte, offre in sposa la figlia Glauce a Giasone, nonostante egli
sia già impegnato con Medea. E lui? Che fa? Accetta, ovvio no? E
Medea? Ha fino all'alba del giorno dopo le nozze per lasciare la
città!
Incomparabile l'espressione di pura follia di Medea |
Ora,
come potete ben immaginare, Medea ci rimane, giustamente, un po' di
merda: sola, in un paese sconosciuto, è abbandonata dall'uomo che le
ha fatto tradire la sua patria (dove tutti la odiano comunque) per
amore e che le ha dato due figli. In più se ci aggiungiamo il fatto
che è una giovane donna sui vent'anni in una Grecia al 100%
maschilista... bhe, diciamo che ci sono state situazioni migliori!
Che fare allora? Perché non escogitare una tremenda Vendetta? Si
finge disposta ad accettare il fatto che dovrà abbandonare marito,
figli e terra e invia in dono alla sposa un mantello e un diadema per
la festa. Ovvimente non stiamo parlando di una donna qualunque ma di
una maga accecata dalla follia omicida: infatti si tratta di doni
avvelenati e appena vengono indossate da Glauce questa prende fuoco
come una fiaccola. Il padre Creonte si slancia sulla figlia per
salvarla ma anch'egli "s'accende" e non di passione:
muoiono così in preda ad atroci dolori sotto gli occhi della corte e
di Giasone. Questi non fa in tempo a capire che dietro a tutto questo
c'è Medea e a raggiungerla che scopre che ormai è accaduto il
peggio...
Medea
infatti HA FATTO A PEZZI I FIGLI e sta fuggendo su un carro trainato
da draghi volanti. Allora, fa letteralmente a pezzi i figli di fronte agli occhi del
suo, ormai ex, amato. Decisamente una soluzione... estrema! Ma voi,
sinceramente, cosa avreste fatto? Sì, il gesto è estremo e lei
accecata dall'ira ma teniamo conto anche della sua posizione in quel
momento e di cosa ha dovuto passare prima. Il gesto di Giasone è imperdonabile ma... addirittura uccidere i figli innocenti? Vero anche che se fosse stata lei a morire, suicidandosi, non avrebbe inferto un colpo così duro al marito. L'idea di voler sterminare ogni legame di sangue è molto arcaica e riflette un ordine non solo umano ma anche divino. Che abbia fatto bene a punire Giasone perché si è rivoltato contro la morale comune? Che questo gesto sia stato "infuso" in lei dalle divinità? Più che Medea condivisibile qui la domanda è... Medea è perdonabile? A voi la risposta...
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