Ciao
a tutti! Oggi, dopo tanto tempo, riprendiamo in mano questo piccolo
percorso nella storia della letteratura con il periodo Medievale. Le
premesse sono le stesse per i due articoli precedenti sulla Grecia e Roma: queste non sono guide complete, non voglio dire tutto ma dire
abbastanza così che chi non ha avuto modo di studiare la storia
della letteratura possa avere, quantomeno, un punto di riferimento
generale da consultare anche per articoli futuri. Ma non perdiamo
altro tempo e iniziamo da dove siamo arrivati...
Siamo
tra il 400 e il 500 d.C., periodo in cui l'Impero Romano è in forte
crisi. In questo periodo si va ad affermare la divisione tra Impero
Romano d'Occidente, con capitale a Roma, e Impero Romano d'Oriente,
con capitale Costantinopoli (poi Bisanzio e infine Istanbul). Di
quest'ultimo non mi occuperò: va solo segnalato, come autore,
Procopio di Cesarea che, nella "Storia Segreta", dà
un ritratto molto crudo e scandaloso della corte imperiale di
Giustiniano e Teodora, personaggi a detta sua dal dubbio gusto e
dalla dubbissima morale: ve lo consiglio, può essere una lettura
molto gradevole e divertente! In ogni caso questa parte di impero
crollerà solo nel 1453: una data molto importante di cui riparleremo
approfonditamente! Ma torniamo ora allo sfortunatissimo Impero Romano
d'Occidente che, invece, cede nel 476 d.C., schiacciato dal peso
delle incursioni barbare. In questo
periodo vive il secondo autore
cristiano più importante: Sant'Agostino di Ippona (354 - 430) che
tra le "Confessioni" e la "Città di Dio"
fonda quello che sarà il pensiero ufficiale cristiano per molti
secoli a venire. In questo periodo gli scrittori cristiani sono sulla
cresta dell'onda e la religione si diffonde piano piano anche tra i
barbari. Gli altri scrittori cristiani di grandissima importanza sono
Isidoro di Siviglia (560 - 635) che scrive le "Etimologie",
un librone in cui cerca di spiegare l'origine delle parole
(sbagliando 5 volte su 6) e San Tommaso d'Aquino (1225 - 1274) che
merita un piccolissimo discorso a parte.
"Oh Madonna, ci risiamo..." |
San Tommaso d'Aquino, in tutto il suo splendore |
Si
può dire, a tutti gli effetti, che Tommaso abbia fondato il
cattolicesimo come noi lo conosciamo: dogmi, prese di posizione e
morale sono fissate e catalogate nella sua "Summa Teologica",
il libro veramente più importante per i cristiani, forse anche più
dei Vangeli stessi. Egli fonde la dottrina cristiana alla filosofia
di Aristotele che conosce e studia grazie alle traduzioni dall'arabo
che riescono ad arrivare nel mondo cristiano. Egli fonda e cataloga
tutto quell'oceano di conoscenze confuse in un modello di catechismo
ordinato tutt'ora in vigore: chapeau!
I
religiosi, che copiano sostanzialmente i testi che a loro fa più
piacere, non sono però gli unici autori che troviamo. Una grande
testimonianza di cosa fosse il regno dei Longobardi ci viene da Paolo
Diacono (720 - 799) che scrive, appunto, la "Storia dei
Longobardi" e che merita decisamente di essere ricordato.
Gli influssi di questi popoli si fecero sentire parecchio, tanto da
modificare interi sistemi di valori in molti ambiti, da quelli
alimentari a quelli giuridici per non parlare della quasi
unificazione dell'Italia: anche qui, chapeau!
E
vi sembrerà strano ma per l'Alto Medioevo, che va fino all'anno 1000
circa, non ci sono altri autori. Ma il fatto che non ci sia un'opera
scritta da una persona specifica non vuol dire che non circolino
componimenti di altro tipo. Infatti, alle corti dei regnanti, vanno
molto di moda i poemi cavallereschi, che venivano cantati da
cantastorie e buffoni di corte. Sostanzialmente queste opere parlano
di 3 cose: o di Re Artù e Lancillotto (ne ho parlato pure io QUI,
ricordate?), o di Carlo Magno (la "Canzone di Orlando"
la conosciamo praticamente tutti, penso) o di ciò che avveniva
nell'antica Roma. Tutte queste narrazioni erano idealizzate: non per
forza si ispiravano a personaggi realmente vissuti e i protagonisti si spostano in una cornice senza tempo e spazio reale. Così Giulio
Cesare poteva, in un giorno, cavalcare da Roma a Camelot e incontrare
Re Artù (cosa che, tra l'altro, succede sul serio). Alcune opere
vengono messe per iscritto ma la maggior parte rimangono orali
arrivando tranquille fino al 1200 quando vennero messe per iscritto
da vari autori e, in particolare, da un certo Chrétien de Troyes
(1135 - 1190) che però reinterpreta tutto sotto la chiave dell'
"Amor Cortese".
"Ammazzamenti 2D": gli Avengers prima degli Avengers! |
Spero tanto tanto per Arnaut che fosse un po' pi bello di così... |
Questa
moda viene fondata da un poema, il "Romanzo della Rosa"
(rosa che sta a significare, tra l'altro, l'organo genitale della
donna), che si diffonde in tutta Europa a una velocità incredibile:
uno dei primi best seller della storia! In particolare vengono
colpiti da quest'idea di amore i poeti trobadori ("trovatori" in Italia) della Francia del
sud. Gente come Guglielmo d'Aquitania (1071 - 1126), Arnaut Daniel (1159 - 1210), inventore tra
l'altro della sestina, e Bertran de Born (1140 - 1215) pongono su un piano
superiore di esistenza la donna e la venerano ed adorano in modo
quasi maniacale: loro fine il portarle amore e piacere in ogni modo
così da averne, a loro volta, indietro. Questo modello d'amore
arriverà presto anche in Italia...
mM per oggi direi che siamo a
posto così! Settimana prossima continuiamo con una nuova tappa: la nascita della lingua
italiana dalla scuola siciliana fino a Boccaccio! Non mancate!
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