sabato 3 maggio 2014

Collana "A Bordo di Libro" (extra 1): la Serba Belgrado e la Bosniaca Sarajevo (Introduzione fondamentale e cenni storici)

E buongiorno a tutti quanti, dopo un tempo incredibile che non ci sentivamo! Oggi, come avrete capito dal titolo, non sono qui per parlarvi di libri ma di una mia esperienza di viaggio. Prima di iniziare con qualunque tipo di premessa però 2 cose. 1) Questo brano, per mantenere fresca e genuina (come una mozzarella Vallelata) l'esperienza di viaggio, lo sto scrivendo di getto=non rileggo ciò che scrivo=ci saranno errori di battitura e non solo=non è che sono scemo o altro se vedete degli strafalcioni lessicali o cose simili, non abbiatene (come se anche nei brani che controllo non ci fossero erroracci schifosi, ma vabbè). Altra cosa: voglio ricordare a tutti quanti del raduno del blog che si terrà SABATO 10 MAGGIO AL SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO ALLE ORE 14:00 E DI CUI VI PARLO qui. I dettagli li trovate tutti nel link che vi ho messo ma se non vi è chiaro qualcosa chiedete pure o fatemi sapere robe!

Detto ciò iniziamo... con un'altra premessa! Chi non segue permanentemente il blog ed è qua per caso e vuole leggersi questo stracazzo di articolo (scusate il francesismo) lo può trovare al paragrafo successivo mentre qui due righe per chi mi segue più assiduamente. Ok, sappiate che non sono impazzito: so che il blog si chiama Letterarte (il che fa pensare a dei libri circa di solito) e che fin'ora abbiamo trattato prevalentemente di libri MA, se vi ricordate, nel primissimo articolo scritto vi avevo detto che questo è un blog di CULTURA e non solo di LETTERATURA. Così ho deciso di regalarvi la mia esperienza di un viaggio, seppur piccolo, da legare, se così si può dire, alla collana "Abordodilibro". Perchè? Perchè viaggiare con i libri, con le letture, sfortunatamente non basta: per quanto ci si possa immedesimare nel protagonista (e nel prossimo articolo della collana lo faremo molto bene) il viaggio rimane un'esperienza sensoriale da vivere in prima persona incontrando la gente, gli odori, i sapori e ascoltando i rumori tipici di una città lontana dalla nostra che porta una ventata di fresca novità (no, non lavoro per un'agenzia turistica comunque). E così, come fin'ora vi ho regalato brani informali di opere serie ho pensato di condividere questo mio piccolo viaggio con tutti voi! Spero vi possa divertire e spero vi invogli a viaggiare ed esplorare culture diverse dalla nostra!

Questa invece è un'avvertenza per tutti che non sarebbe necessaria in un clima di pace mondiale ma che sul web, dove giornalmente si combatte una guerra mondiale digitale fatta di insulti e di minacce, è bene fare. In questo articolo si parla di Serbi e Bosniaci, due etnie che molto recentemente sono entrate in guerra (di quelle serie, non come in Ucraina ora che ci sono, al confronto, solo poche scaramucce) e vi accennerò anche al periodo comunista di Tito in Jugoslavia. Ora, io sono un classe '94, non fo vissuto, visto o sperimentato NULLA, dal punto di vista storico, di quello di cui vi parlerò. Anche a scuola l'argomento viene trattato poco e la mia fonte si informazione è piuttosto vaga (mio padre che di queste cose comunque se ne intende un po'). Quindi di sicuro (ma non è che lo faccio per tirarmela, è un di sicuro seriamente) CI SARANNO FORTI IMPRECISIONI DAL PUNTO DI VISTA STORICO E PER QUANTO RIGUARDA DATE E INTENZIONI DELLE PARTI IN CAUSA NON POSSO ASSICURARE NULLA: FATTO STA CHE CERCHERO' IN TUTTI I MODI DI RIPRODURRE LE COSE A GRANDI LINEE COME SONO ANDATE (NON SCRIVO TUTTE E SOLO PUTTANATE, QUESTO E' IL SENSO). IL GIUDIZIO CHE POSSO DARE E' DEL TUTTO PERSONALISSIMO E NON E' VOLTO AD OFFENDERE NESSUNO NELLO SPECIFICO MA E' UN SEMPLICE PUNTO DI VISTA, NULLA DI PIU'!!! NON SONO CONTEMPLATI O TOLLERATI RAZZISMI E DISCRIMINAZIONI DI ALCUN TIPO PER QUANTO RIGUARDA LE ETNIE E LE RELIGIONI COINVOLTE; MIRO SOLO A DARE UNA VISIONE PIU' OGGETTIVA POSSIBILE (spero si essere stato chiaro!!!!!!). Ma detto questo, iniziamo!

Innanzitutto chiariamo dove e per quanto sono stato nei vari luoghi: partiti venerdì per la serba Belgrado ci siamo diretti domenica nella bosniaca Sarajevo da cui, dopo un' escursione giornaliera a Mostar martedì, mercoledì siamo tornati a Belgrado per poi tornarcene in Italia il venerdì dopo (insomma dal 25 fino a ieri, il 2). Non vi riporterò il nome di ogni singola chiesa/monumento perchè: 1) questa vuole essere un'esperienza di viaggio condivisa, non una guida vera e propria; 2) scrivo tutto sul momento e non ricerco tutti i nomi precisi anche perchè alcuni me li ricordo; 3) le due capitali non sono enormi e le cose, se ci andate, le troverete da soli; 4) non posso ricordarmi i nomi di tutte le moschee di sarajevo perchè non ho familiarità con l'arabo. In ogni caso se volete poi delle indicazioni più precise scrivetemi o in privato o qua sotto in commento e ovviamente vi riempio di link e indormazioni. Io ho viaggiato con i miei genitori (2+1=3) e siamo andati da soli, non in gruppi o con guide locali di sorta ma anzi armati di guide turistiche prese in prestito e non proprio dettagliatissime.

Dunque, cerchiamo di dare questo stramaledetto quadro storico? Senza complicarci troppo: c'erano i romani, poi i barbari, poi l'impero romano d'oriente (ortodosso) che si è trasformatp anche lì in regno ottomano (mussulmano). Per diversi secoli il territorio è rimasto il loro finchè, almeno per un po', non sono arrivati gli austriaci (cattolici). In parte il tutto era sotto l'impero austro-ungarico, un po' era semi indipendente ma fatto sta che nella regione della Bosnia, circa verso la Serbia, c'è una piccola fascia montuosa in cui vivono diversi serbi, seppur in territorio bosniaco, che vogliono l'indipendenza. Tra questi vi è Gavrillo Princip, colui che nel 1914 sparò a Sarajevo all'arciduca Ferdinando Emanuele Filippo Salvatore Ermanno (mi sembra si chiamasse proprio così) facendo scoppiare la prima, e così di consguenza anche la seconda, Guerra Mondiale (anche se l'assassino viene in quella regione adorato come eroe nazionale dell'indipendenza). Finisce la II G.M. (Giovane Marmotta) e tutti quegli stati balcani passano sotto il partigiano Tito che aveva scacciato Tedeschi e Italiani fascisti da quei territori. Tito è un comunista un po' ribelle e, finchè c'è Stalin, non lo accetta. Poi passa sotto il controllo dell' U.R.S.S. pur facendo un po' di testa sua: infatti è uno degli stati fondatori (quello Jugoslavo, non Tito) della federazione dei paesi non allineati nel blocco che divise in due il monso durante la guerra fredda. E fu così che, seppur sotto l'ala comunista, riuscì in una magnifica impresa diplomatica non solo con i paesi occidentali come gli U.S.A. ma anche con i territori interni alla Jugoslavia che stavano tutti belli uniti. Ma questa pace non era destinata a durare: nel 1980 Tito muore e, quando poi cade il muro di Berlino, ogni stato vuile la sua indipendenza. Alcuni, come la Slovenia, la trovano facilmente per via di confini naturali, mentre altri stati cominciano a farsi la guerra tra di loro. Questo è il caso di Croazia, Serbia, Montenegro, Kossovo e Bosnia ed Herzegovina (una regione della Bosnia più verso il mare). Serbia e Montenegro hanno dapprima mosso la guerra bombardando le isole della Croazia e compiendo stragi in Bosnia per via di quella porzione di terra già vista col Gavrillo (che poi in quei monti comunque sono pochissimi i Serbi che ci vivono). Miloseviç, il leader super conservatore serbo, non si fa scrupoli a bombardare dalle alture circostanti Sarajevo per 3 mesi e mezzo facendo circa 10 mila morti (sono stato su quelle alture e bombardare da lì era uno scherzo, si vede tutta la città). Ovviamente hanno colpito scuole e vari edifici storici come il vecchio comune che conteneva tantissimi manoscritti andati ora perduti! Ma questo non è nulla rispetto al massacro compiuto da loro a Sebrenizva (non so se si scrive così, non credo, ma questa è la pronuncia). Un generale Serbo ha attaccato ferocemente questa cittadina un tempo conquistata dai mussulmani a scapito degli ortodossi bizantini (tutto fiero parla di "vendetta") per cui la gente è dovuta fuggire in massa verso i monti (si sta parlando di civili quindi anche bambini, donne incinte e non e anziani). Da lì tre possibilità: 1) consegnarsi ai Serbi che avevano promesso di risparmiare chi si fosse arreso (cosa falsa perchè hanno giustiziato sommariamente interi furgoni pieni di gente scaricando i corpi in fosse comuni); 2) scappare per le montagne nascondendosi coi Serbi che catturavano e ammazzavano chi incontravano (e ne hanno uccisi diversi); 3) andare alla base della NATO (che non faceva nulla anche per via dell'influsso dell'ex unione sovietica) dove però un plotone di soldati Olandesi che non vedevano di buon occhio i cittadini (il graffito "No teeth? A moustache? Smells like shit? Serbian Girl!" penso parli chiaro) ha fatto entarre in quest'are a sicura solo 5000 tra donne e bambini allontanando gli altri (anche loro scappati per i monti e molti intercettati). Quello di Sebrenizva è il più grande massacro sistematico in Europa dopo quello Nazista che ha causato più di 8000 morti (alcune fosse comuni non sono ancora state riesumate). Tutto questo pensate 20 anni fa e per motivi alla fine di carattere prettamente religioso. La NATO intervenì con diverse sanzioni ma la Serbia se ne fottè e dichiarò, sempre con Miloseviò, guerra al Kossovo. A questo punto la NATO, e l'Italia con lei, intervenne mandando delle truppe: sono quei soldati che ancora oggi muoiono di leucemia perchè la Serbia ha utilizzato PALLOTTOLE AL PLUTONIO (O URANIO ARRICCHITO) contravvenendo a non so quante migliaia di trattati internazionali. La soluzione da prendere fu una sola: Belgrado venne per 3 mesi bombardata. Miloseviç però con dei brogli continuava a rimanere al potere finchè nel 2000 una rivolta popolare non l'ha cacciato. Condannato dal tribunale dell'Aia è morto in carvere nel 2006. E così finisce questa "piccola" introduzione storica. Nell'articolo immediatamente successivo invece parlo dell'esperienza di viaggio in sè, seguitemi!


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