martedì 14 luglio 2015

5 Cose Contronatura che ti circondano ogni giorno (e che non sospetteresti mai).


Ultimamente ho sentito parlare spesso di comportamenti "contronatura" (e sapete benissimo a che proposito) ma più veniva tirato in ballo questo termine, più capivo quanto fosse abusato da gente che nemmeno sospettava del suo significato. Ragionando tra me e me, tra un paragrafo di diritto dell'Unione Europea e l'altro, mi sono reso conto che siamo circondati quotidianamente da comportamenti contronatura che i più nemmeno sospettano. Prima di iniziare, però, una piccola precisazione sul termine cultura. Questa, infatti, almeno a grandi linee, la si può definire come "tutto ciò che circonda l'uomo e che egli ha tratto e modificato dalla natura per i propri fini". Cultura e Natura ci appaiono, dunque, come due mondi inconciliabili, l'uno frutto della distorsione dell'altro, e in eterno conflitto. Ma non perdiamo altro tempo e buttiamoci sui nostri 5 punti!





Ebbene sì, avete capito bene, la famiglia è contronatura. Anzi, si tratta della costruzione più sociale (e quindi culturale) che sia mai esistita. Il termine, innanzitutto, nasce nell'antica Roma e sta a indicare non quel modello "tradizionale" di cui si sente tanto parlare ma anche gli schiavi, i servi e quanti facevano parte del "patrimonio". Prima, invece, si ragionava per stirpi (quella che in greco viene definita "ghenos"): così, ad esempio, io, essendo figlio di Paolo, mi sarei chiamato "Riccardo il Paolinide", ad indicare il mio ceppo d'origine, non chi mi stava attorno: questa è l'origine antica del nostro cognome! La stessa famiglia, ancora prima del boom degli anni '60, era una famiglia allargata, in cui vivevano assieme molte generazioni e tanti rami diversi ("Il Dolore Perfetto" di Ugo Riccarelli l'avete mai letto?). In natura, tra gli animali, si ragiona a branco, le femmine ruotano tra i maschi e non si creano veri e propri legami: dunque, la "famiglia" è contronatura.



Lo "stato" come lo conosciamo noi nasce nel 1815 col Congresso di Vienna. Prima nulla che potesse definirsi veramente tale: niente divisione dei poteri, niente democrazia, niente diritti senza contare la divisione originaria in città-stato, molto diversa da quella di oggi. Noi viviamo in una gigantesca costruzione sociale imposta dall'alto come la sola possibile ed immaginabile. E badate, non sto parlando di "nazione" che invece presuppone una partecipazione emotiva comune a genti anche distanti (prendete l'Italia del risorgimento, per dire, "unita" dal Piemonte alla Sicilia). Gli animali non hanno nulla di nulla del genere pur vivendo in comunità distinte: dunque, lo "stato", è contronatura.



Su questo punto penso siamo tutti d'accordo. Modificare anche radicalmente il proprio aspetto, corporatura e quant'altro va a modificare un corpo che,
seppur imperfetto esteticamente, ci è stato donato dalla Natura (o da Dio, come volete) per essere il più funzionale possibile. Anche i tanto odiati peli, per dire, se ci sono è per un motivo: rasarseli per questioni di bellezza è controproducente agli occhi dell'efficienza del nostro organismo. Presso gli animali vi sono dei comportamenti che privilegiano l'estetica a fini riproduttivi ma non mettono in pericolo l'animale o, comunque, non modificano la sua funzionalità. Se si va in discoteca a gennaio con la minigonna e la canottiera (cosa accettabilissima d'estate, non prendete questa affermazione come una dichiarazione di bigottismo) forse il rischio di prendersi febbre e raffreddore c'è. Allo stesso modo infilare le labbra nel collo delle bottiglie per gonfiarsele è molto dannoso per la saluta: dunque, la moda è contronatura.



Ebbene sì, i diritti non esistono in natura, mi dispiace: niente diritto allo studio, di libertà d parola, di riunione ecc. Ve li sognate! Tra animali intercorrono, invece, un fitta rete di doveri tra individuo ed individuo. Così il capobranco ha dei doveri nei confronti dei più deboli e viceversa. E la cosa non è poi così strana se ci pensate: il filosofo Cinese Confucio ha basato tutta la sua teoria politica su questo principio della rete di doveri. Se tutti li rispettassero, dice, si creerebbe una società in perfetta armonia e concordia. Che fate, gli andate a dire voi che ha sbagliato? Dunque, i diritti sono contronatura.



Se il vostro mondo sta crollando a pezzi dopo i 4 punti precedenti ecco la mazzata finale. In Natura niente amicizia ma solo collaborazione per raggiungere uno scopo che avvantaggi entrambi gli organismi. Un cagnetto e un gattino abbracciati non sono amici ma hanno un fine comune (quello di mangiare) in un ambiente comune (la casa del padrone) e sanno che devono collaborare per star meglio. Così l'amicizia, che può comportare anche una perdita per un individuo a favore dell'altro, è presente solo tra gli uomini e, come tale, è una costruzione sociale: dunque, l'amicizia è contronatura.


Ma c'è un Ma! Quale valore bisogna attribuire a queste 5 cose contronatura? A mio parere... nessuno. Nel 2015 la distinzione natura-cultura è superata e non ha più senso di esistere in quanto la cultura è diventata, in un certo senso, la nuova natura: è la Natura Umana. Quindi, in conclusione, quando dovete dire cosa sia "giusto" o "sbagliato", per favore, non tirate in ballo in concetto di contronatura, retrogrado, superato e pure sbagliato ma, piuttosto, portate delle motivazioni Serie.

Amandovi ogni giorno sempre di più, anche per oggi l'articolo si conclude qua: mi piacerebbe aprire una piccola discussione al riguardo per cui potete lasciare o un commentino qui sotto o scrivere sulla pagina Facebook. Noi ci vediamo settimana prossima con una nuova video recensione e un piccolo aggiornamento per quello che accadrà nelle prossime settimane: statemi bene e prendete il sole anche per me!

Nessun commento:

Posta un commento