martedì 13 ottobre 2015

L'Anima della Riscoperta (3): l' "Anti-Justine" di Restif de la Bretonne


Di solito libri che compro non sono scelti a caso: ho, quantomeno, una vaga idea dell'argomento o dell'autore. Raramente, quindi, mi capita di rimanere talmente scioccato in negativo da un titolo da non riuscire a finirlo. Ho cercato per molto tempo "L'Anti Justine" (1798) di Restif de la Bretonne e, quando lo trovai alla Feltrinelli di Genova, ero fuori di me dalla gioia. Ma la sensazione durò poco, molto poco. Non sono riuscito né a finirlo né a riprenderlo in mano a due anni di distanza e non ne ho la benché minima intenzione al momento. Per rendervi partecipi del mio disagio andiamo a vedere insieme la trama!

La trama non esiste. L'anonimo protagonista dall'incredibile sfilza di nomi imbarazzanti si limiterà a riempire ogni concavità gli si pari davanti fin dalla tenerissima età. Fine. Parenti, animali, nobili, prostitute, paggi o oggetti: nulla può dirsi al sicuro! Non esiste una sottotrama di alcun tipo, neppure abbozzata, il che collabora a rendere il tutto estremamente patetico e ridicolo. I titoli dei vari capitoli, poi, sono un programma! Passiamo da Il
Bambino che Già Rizza” a La Madre Fottuta” passando per Il Più Delizioso Degli Incesti” e uno dei più divertenti: Consigli di un Padre Mentre Sta Chiavando la Figlia”. Non aiutano la comprensione dell'opera anche i nomi dei personaggi che diventano, man mano che si sposano, sempre più lunghi e complessi, cambiando quasi di capitolo in capitolo. Per stessa ammissione del traduttore, tra l'altro, ci vien detto che non solo i nomi sono ininfluenti in un’opera del genere, ma che lo stesso Restif sbaglia in più punti i vari rapporti di parentela!

Quello che mi ha fatto decisamente sorridere sono tutte le esagerazioni sessuali tipiche dei più ingenui e inesperti pornografi che pensano che "più è, meglio è". Oltre ai classici giganteschi peni mortali, al liquido seminale usato come colazione prima di andare dal promesso sposo e le prestazioni fisiche degne di un treno a vapore, quello che più mi ha sconvolto è la TOTALE incoerenza delle azioni. Non sono esseri umani, ma nemmeno animali, è un continuo susseguirsi di atteggiamenti assolutamente irreali, di molto al di là della barriera della plausibilità!

La differenza principale tra Restif e De Sade è che mentre il primo scrive quest' obbrobrio per stupire,per far vedere che anche lui non è da meno del suo rivale e che non servono tanti giochi per divertirsi o cose complicate, il secondo ha dato piena concretizzazione al pensiero filosofico del libertinismo portandolo agli estremi, creando una para-filosofia del peccato e aprendo di fronte all'uomo il baratro del Male. La differenza tra un pornografo e un filosofo.
Tirando le somme: un’opera nata dall’ invidia per il capolavoro del rivale e destinata a morire ignorata dai più che, invece, ammirano il capolavoro Sadiano. Bisogna aggiungere altro? L’edizione italiana è, in ogni caso, ottima e molto ben curata della ES da €21,00. Manco a dirlo, vi sconsiglio vivamente l’acquisto ma, se siete curiosi, perché no?
L'originale articolo di 6 pagine è stato tagliato a 2 eliminando volgarità inutili e imbarazzanti ma non pensiate che abbia tagliato dei contenuti, anzi! Sfortunatamente il libro è solo questo, un imbarazzante ammasso di volgarità! Le prossime volte ci sposteremo in estremo oriente e faremo un piccolo viaggio attraverso la cultura giapponese per approdare tutti insieme al 31! Per scoprire di che si tratta venitemi a trovare sulla pagina Facebook! Grazie a tutti per l'attenzione, ci vediao martedì prossimo!

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