martedì 6 ottobre 2015

La Storia dell'Elefante che Sconvolse l'Europa.

Gli animali passano sempre in secondo piano quando si analizza la storia e la società. Invece, a dispetto di quanto si possa credere, sono stati Fondamentali in moltissimi ambiti: medicina, diritto, scienze, letteratura e arte. E di tutti gli animali quelli più affascinanti, soprattutto per i Medievali che avevano, spesso, una limitata capacità di movimento a causa di situazioni politiche poco propense agli spostamenti, sono di certo le creature che provengono dall'estremo oriente, terra mitica in cui i vari viaggiatori testimoniavano di aver incontrato dei veri e propri prodigi. Basti pensare a quello che ci racconta Marco Polo: formiche giganti, uomini con la testa di
cane o acefali col viso sul petto e galline lanose grandi come cammelli! Di fronte queste descrizioni la fantasia dell'artista Medievale esplodeva e esigeva assolutamente di rappresentare l'animale in una bellissima e raffinatissima miniatura per decorare il manoscritto che stava copiando. Ma come fare? Le descrizioni non sono ricche di dettagli, lasciano troppo spazio alla fantasia e spesso si rischia di incappare in grossolani errori come nel caso del camaleonte, spesso scambiato per un grosso mammifero! Ma ecco che, ogni tanto, animali misteriosi riuscivano ad approdare sul continente Europeo e a essere studiati e osservati. Quella che vi racconterò oggi è la travagliata storia dell'elefante Abul-Abbas e della sua vita avventurosa!


Tutto inizia nella notte di Natale dell'800, quando Carlo Magno viene incoronato imperatore del Sacro Romano Impero da Papa Leone III nella basilica di S. Pietro. Dopo questa sfarzosa investitura il califfo di Baghdad Harun al-Rashid volle farsi amico il neo imperatore per marciare con lui contro Bisanzio. A tal proposito gli inviò numerosissimi e preziosissimi doni provenienti dall'estremo oriente tra cui animali esotici e bizzarri quasi mai visti in occidente. Però tra tutte le schiere di scimmie, cammelli e leopardi a noi interessano, in particolare, due bellissimi elefanti africani, il
fiore all'occhiello di tutto il serraglio! Sfortunatamente uno di questi annegò poco dopo essere partito da Alessandria d'Egitto ma, per fortuna, il più bello e grosso dei due si salvò e sbarcò felicemente a Pisa nell'801: si trattava proprio del nostro Abul-Abbas! Da lì venne portato su fino a Pavia dove Carlo Magno l'aspettava con gioia. Però il felice incontro durò molto poco: l'imperatore se ne tornò subito ad Aquisgrana mentre l'elefante venne portato in Liguria, imbarcato per la Marsilia e da lì risalì per tutta la Francia attraverso la valle del Rodano, la Saona e la Lorena fino a ricongiungersi col suo proprietario, dopo un'ultima sosta a Metz, solo nell'803. Lì divenne, da quel giorno, una vera e propria star: la gente veniva da ogni dove per poter vedere questo prodigio orientale che, tuttavia, durò pochi anni. Ci sono due versioni discordanti circa la sua morte: lo si vuole o morto durante una spedizione militare contro i Sassoni nell'810 o annegato nel Reno e il cadavere trascinato via dalla corrente. Forse, però, ci rimane un "piccolo" ricordo di Abul-Abbas: la tradizione vuole, infatti, che da una sua zanna venne realizzato un olifante per Carlo Magno, come quello che nella "Canzone di Orlando" l'eroe suona durante la battaglia di Roncisvalle! Quale sia, se ci sia effettivamente arrivato o se sia stato realizzato rimane, ancora oggi, un mistero...


Elefante slogato nella Città Proibita di Pechino
In ogni caso questa vicenda dell'elefante ebbe un'importanza grandissima proprio per gli artisti che lo poterono studiare e rappresentare in maniera un po' più veritiera, anche se di certo non era questo l'intento del miniaturista Medievale. Inoltre quest'animale è Fondamentale nel sistema simbolico delineato dei bestiari e rappresenta, fin dagli antichi Greci, uno dei migliori animali che si possano trovare in Natura! Il problema della rappresentazione dell'elefante, senza entrare troppo nel dettaglio, ha riguardato curiosamente paesi anche molto distanti come Cina e Giappone: sarebbe curioso uno studio comparatistico in questo senso, non trovate? 
Elefante Giapponese  a Nikko, Giappone

In futuro avremo modo di analizzare l'importanza anche di altri animali ma, per oggi, mi limito solo a questo. L'articolo è stato breve ma mi ha fatto un piacere incredibile realizzarlo, forse proprio per la sua leggerezza. In ogni caso l'appuntamento che vi do è per mercoledì e giovedì rispettivamente a Pavia alla libreria il Delfino e a Vigevano alla Feltrinelli per la presentazione/dialogo, in collaborazione con Arcigay Coming-Aut Pavia, del libro "Tutta un'Altra Storia: storia dell'omosessualità dall'antichità al secondo dopoguerra" con l'autore Giovanni Dall'Orto (di cui vi parlai QUI). Si tratta per me di un evento molto importante e vi aspetto numerosi se no... appuntamento a martedì prossimo con un nuovo articolo!   

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