martedì 18 novembre 2014

"Collana #purogenio" (01): "We're Only in it For the Money" di Frank Zappa

Benvenuti a tutti quanti! Quest' articolo vuole essere qualcosa di particolare, il primo di una serie: vi spiegherò, infatti, perchè l'album "We're In It Only For the Money" di Frank Zappa sia #purogenio. Ovviamente sono gusti personali, per carità, ma nondimeno vi fornirò, in questa nuova rubrica, tutte le motivazioni del perchè una determinata opera/quadro/cd/qualunque cosa sia stata scritta/composta/dipinta/qualunque cosa nel momento giusto dalla persona giusta e nel modo giusto. Certo, si può dissentire ma, prima, voglio sentire le vostre motivazioni RAZIONALI per questo. Ma iniziamo con questo primo appuntamento!

Frank Zappa (quello più  a sinistra) e gli altri Mothers of Invention vi salutano

Terzo di una ricchissima discografia, "We're Only In It For the Money" (1968) di Frank Zappa e dei "The Mothers Of Inventions" è #purogenio per una serie di motivi tra cui, in primis, spiccano la cover (non ci metterete molto a capire il perchè) e il titolo. O meglio, forse dovrei dire "quella che sarebbe dovuta essere la cover"! Infatti Paul mcCartney, storico membro dei "Beatles", non approvò mai questa presa in giro del loro precedente capolavoro psichedelico "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band" (1967). 

La cover risultava ai suoi occhi forse esageratamente dissacrante con, sullo sfondo, personaggi "di dubbio gusto" (si notino i due omosessuali in alto a destra, scandalosi per l'epoca, e Jimi Hendrix sotto che abbraccia una ragazzina) censurati. In realtà, osservando attentamente la composizione, si nota un altro riferimento satirico alla band inglese: a sinistra un manichino, vestito di bianco, tiene sulle gambe un bambolotto nudo e censurato anch'esso. Qualche anno fa infatti i Beatles avevano pubblicato un album in America, "Yesterday and Today" che aveva, come cover, i membri vestiti da macellai, sporchi di sangue, circondati da bambole smembrate come se avessero ucciso dei bambini: ovviamente tutto fu censurato e reso "più conforme al buon costume". Ma ad essere ancora più incisivo fu il titolo "We're Only In It For the Money" che, in quel periodo, riferito alla "febbre" psichedelica del momento, aveva una forza particolarmente forte. Beatles,
 Love, Byrds, Jimi Hendrix e molti altri volevano far credere che quello che stavano facendo era assolutamente spontaneo, sincero e allegro, dal consumo di droghe allo spirito hippie di quel periodo. Ma, in realtà, dietro a quella facciata colorata e giocosa si annidiavano invidie, strategie commerciali e tanto, tanto malessere. Venivano infatti assunte droghe molto molto pesanti come l' LSD che provocava allucinazioni anche molto violente e portava la gente a suicidarsi (spesso i Beatles stessi ricorderanno con orrore certe esperienze). Negli anni '60
The "Butch Cover"
potrà sembrarvi strano ma questo tipo di sostanze alla fine rimaneva principalmente nelle mani delle band e dei più ricchi: fu solo nel decennio successivo che la grande massa iniziò a farne un uso compulsivo ricercando le stesse esperienze psichedeliche che, fino a quel momento, avevano potuto conoscere solo attraverso la musica di altri. Ma Frank Zappa, a differenza di
Zappa nel '68
quanto si possa pensare, fu da sempre contrario alle sostanze stupefacenti per tutta la sua vita (testimoniano i suoi amici più cari che si sarà fatto, se va bene, non più di cinque spinelli in 53 anni, giusto per intenderci). Vi è un episodio che, più di tutti, attesta il suo impegno: nel pieno degli anni '60 vi fu un periodo in cui diversi artisti, tra cui Jim Morrison al tempo fidanzato
Grace Slick che ai tempi era proprio una brutta ragazza
Grace Slick, cantante dei "Jefferson Airplane", presero in affitto comune una casa dalla quale, categoricamente, Frank Zappa volle bandire qualunque tipo di droga: inutile dire che, alla fine, fu bandito lui.


Creando il più grande album satirico anti-psichedelico attraverso l'utilizzo, però, delle tonalità e melodie psichedeliche stesse provò non solo che la storia del "fumare canne per trovare la giusta ispirazione in trip" era una palla ma che, dietro a questo mondo apparentemente pacifista, si nascondeva un brulicare di interessi economici e non solo che avrebbe fatto rabbrividire chiunque! Non a caso, fin dal primo album, fu tenuto sotto controllo addirittura dai servizi segreti americani che non gradivano troppo certe libertà. Ma andiamo a vedere, anche solo in modo generale (anche perchè se no facciamo notte) le canzoni! Come un po' in tutti i suoi album dell'epoca le tracce non sono completamente musicali: una cacofonia di suoni vari tratti da sitcom americane, programmi televisivi e trasmissioni radiofoniche danno l'idea di un pastiche magari non gradevole di per sè ma certamente rappresentativo dello spirito "plasticoso" dell'epoca!


Molte sono le canzoni che parlano di ribellione dei figli, hippie dell'ultim'ora, verso i genitori, chiusi nel loro perbenismo borghese cieco e capitalista.

Società borghese e perbenista quella, poi, di "Harry You're a Beast" in cui si parla di una scena di stupro famigliare di un padre di famiglia sulla propria moglie che si rifiutava di offrire "l'altro buco".

Canzone invece di vera denuncia politica è "Who Needs The Peace Corps?" in cui viene denunciato sia il potere ufficiale (i "Peace Corps" sono un gruppo di volontari fondati nel 1961 e si sente facilmente la frase "I love the police as they kick the shit out of me durante uno sproloquio psichedelico) sia gli hippy (il ritornello "go to S. Francisco" è un motivo che ritorna sempre per tutto l'abum con un alone ironico che farete fatica a non cogliere).

Absolutely Free è, invece, un vero inno (ovviamente da leggersi in chiave ironica) del pensiero hippie confuso ma, nella sua semplicità, incredibilmente poetico. Fatto sta che la canzone, senza anche il suo "flower power sucks" ripetuto in maniera quasi ipnotica che lo rende unicamente comico e originale, rimane la mia preferita in assoluto di questo album. Che condividono con lei questo spirito psichedelico libero sono anche "Concentration Moon" e "Take Your Clothes Off While You Dance" che, però, non riescono a reggere il confronto seppur di grandissima qualità.

A parte "What's the Ugliest Part of Your Body" (con tanto di "reprise" che strizza l'occhio alla "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band" dei Beatles anch'essa seguito dalla sua seconda parte) e la simpatica "Make the Water Turn Black" (basata su un'esperienza di Zappa che, con degli amici, cerco di mantenere sotto osservazione un barattolo di urina per vedere che succedeva) la canzone che più colpisce per la sua forza satirica è "Flower Punk" in cui a essere modificata e parodizzata è "Hey Joe" dei Byrds (sì, quella di Hendrix è una cover molto diversa dall'originale).
Perchè poi vi metto il disco per intero in una posizione random e non il video per ogni canzone? Andatelo a "Blogger" che mi mette sull'articolo dove vuole lui i video senza che li possa spostare!




Ovviamente so di essere stato molto sbrigativo nel parlarvi di ogni traccia ma spero che questa come analisi vi sia piaciuta. Quindi questi i motivi per cui, secondo me, "We're Only in it for the Money" è #purogenio! E voi, che cosa ne pensate? Siete d'accordo con me o no? Ditelo qui con un commento oppure venite a trovarmi sulla mia pagina fb! Rubriche di questo tipo saranno molto irregolari in quanto pensate per essere infra settimanali e il tempo, come capite anche voi, non è infinito per nessuno! Noi ci si vede sabato con "Cirano de Bergerac" di Rostand!

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