martedì 3 novembre 2015

Chi ha inventato la carta? Breve storia di una rivoluzione.


L'uomo, qualche millennio fa, dopo aver soddisfatto i suoi istinti primari ha sentito la necessità, l'istinto, di raccontare il mondo che lo circondava. All'inizio lo cantò, poi ne discusse e, infine, ne parlò per iscritto. La scrittura, appunto, come noi la conosciamo oggi arriva coi Greci (frase molto generica e decontestualizzata ma prendetela per quello che è) e nemmeno tanto presto, se era vista ancora da Platone come un "mezzo inferiore" rispetto all'oralità. Ma i tempi cambiarono e si decise che le parole, se scritte, erano meglio dei discorsi che si perdevano nella memoria ("Verba volant..."). E qui nacque il primo problema: dove scrivere? Certo, si usavano principalmente tavolette di cera o di argilla, più tardi rotoli di
papiro che però scarseggiavano e tanta, tanta pergamena. Questa, in particolare, richiedeva un sacco di lavoro ed era particolarmente dispendiosa: bisognava lavorare la pelle di un intero animale per molto tempo prima di riuscire a ricavarne una quantità misera di materiale. Per fortuna, però, l'inchiostro si poteva raschiare via e, sulla superficie opportunamente levigata, ci si poteva scrivere di nuovo: pensate a quanti testi sono andati perduti così! Oggi però, grazie alle più moderne tecnologie, riusciamo a ricostruire quello che è stato tolto ma si tratta, comunque, di scoperte recenti. Il punto su cui voglio focalizzarmi oggi, però, non è questo. Infatti nel Medioevo si iniziò a sentire l'esigenza di un nuovo materiale su cui scrivere, qualcosa di più comodo e meno dispendioso: era la nascita della carta.

Ma chi ideò la carta? Anche per quest'invenzione dobbiamo affidarci ai Cinesi che già l'adoperavano nel II sec. a.C. ! Presto questo nuovo materiale si propagò a macchia in tutto l'oriente fino ad approdare, di popolo in popolo, al Medio Oriente Arabo. Da qui riuscì presto a raggiungere le spiagge europee: abbiamo notizia di una cartiera in Spagna nel 1150 ma, in
realtà, questo materiale era già conosciuto dai Normanni in Sicilia. Vi siete mai chiesti quale sia il più antico documento in carta e dove sia conservato? Si trova attualmente all'archivio di stato di Palermo ed è un mandato che risale al 1109 della contessa Adelasia scritto in Greco e Arabo! Tuttavia in questo periodo l'uso della carta era molto limitato perché considerato, a tutti gli effetti, un materiale molto più fragile della pergamena e, dunque, poco affidabile: per un suo utilizzo massiccio dovremo aspettare l'invenzione della stampa.

D'altra parte la carta era fatta, all'epoca, in modo molto differente rispetto a oggi. La base, infatti, non era costituita da materiali vegetali uniti da del collante ma stracci di stoffa battuti e ridotti minuziosamente in polvere. Questo processo, particolarmente lungo e faticoso, fu semplificato dagli ingegneri Arabi che inventarono il sistema dei magli a due teste che, fatti funzionare grazie a un meccanismo ad acqua, battevano instancabilmente gli strofinacci senza che ci fosse bisogno dell'intervento dell'uomo. Nell'impasto di polvere e acqua, accuratamente miscelati, veniva immerso un telaio dalla rete fittissima che, una volta estratto, lasciava su di sé solo un
Antiche filigrane
leggerissimo strato di poltiglia. Questo, asciugato e trattato, diventava poi il foglio di carta. Solo successivamente si pensò dispalmarci sopra della colla in modo da rendere il materiale più resistente e meno "assorbente". Dal XIII secolo, poi, venne introdotta la "filigrana", un motivo particolare nel setaccio che lascia un vero e proprio segno di fabbricazione, concetto che viene ora usato sulle banconote per distinguere i falsi. Il primato di questa produzione, spetta, anche qui, all'Italia e, in particolare, alla città di Fabriano!


La storia delle cose che ci circondano non è mai scontata e banale e mi piacerebbe portarla avanti. Questa cosa, però, non posso farla da solo e non mi prendo decisamente tutto il merito di quello che vedete riportato qui sopra! Infatti è tutto tratto e riproposto a partire da un capitolo di "Medioevo sul Naso" di Chiara Frugoni (Laterza) che vi consiglio Vivamente di acquistare se volete saperne di più e che ho utilizzato anche per il mio precedente articolo sulla nascita degli occhiali. Vi ringrazio per aver letto fin qui, vi ricordo di venirmi a trovare sulla pagina Facebook e vi do appuntamento a venerdì!

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