giovedì 5 marzo 2015

Alle origini del mito: Topolino Stregone

Luciano di Samosata
Una sorpresa è una sorpresa sempre, anche mentre leggi: a volte ti capita di girare la pagine e di vedere l'origine di qualcosa che ritenevi scontato fin da quand'eri piccolo. Questo è quello che mi è successo l'altro giorno. Stavo affrontando, la sera prima di un esame, "I Patiti della Menzogna ovvero lo Scettico", un dialogo di Luciano di Samosata inserito nel volume "Racconti Fantastici" della Garzanti di cui vi parlerò tra qualche giorno. Si tratta di un testo satirico che prende di mira le false credenze e i santoni (tra cui Gesù, a detta di Luciano!!) che circolavano all'epoca dell'autore. A un certo punto un tale di nome Eucrate parla di uno stregone di nome Pancrate a cui ha fatto da discepolo e che seguiva in giro di città in città. E a un certo punto ci racconta...

"Ogni volta che arrivavamo a una locanda, prendeva il catenaccio della porta, la scopa oppure il pestello, lo ricopriva con un mantello, pronunciava una formula magica e lo faceva camminare, in modo che tutti lo ritenevano un essere vivente. Non solo, ma andava anche ad attingere acqua dal pozzo, preparava da mangiare, metteva in ordine, insomma era un servo abile e scrupoloso in tutto; Pancrate, poi, quando non ne aveva più bisogno, con un'altra formula magica ritrasformava la scopa in scopa e il pestello in pestello."

Pancrate, tuttavia, è geloso del suo potere e non trasmette le parole magiche all'allievo Eucrate, invidioso di tanto potere. Allora, una volta, si nasconde nel buio e riesce a cogliere la formula del maestro. E così...

"[...] il giorno dopo, mentre Pancrate si occupava dei suoi affari al mercato, prendo il pestello, lo vesto come faceva sempre lui, pronuncio le sillabe magiche e gli ordino di portare l'acqua. Ritorna con l'anfora piena e gki dico <<Basta, non portare più acqua e ridiventa pestello>>; ma quello non mi ha badato affatto, e continuava con l'anfora finché ci ha riempito tanto di acqua da allagare la casa. Allora io, non sapendo come rimediare . temendo che Pancrate, al suo ritorno, se la prendesse con me - agguanto un'accetta e spacco il pestello a metà; ma ciascuna delle due metà ha preso un'anfora e si è messa a portare acqua."


Fortuna che dopo poco tornò Pancrate il quale riuscì a risolvere la situazione!



Lo stesso episodio viene proposto paro-paro nel cartone Disney "Fantasia" (1940), quello che da piccoli ci facevano sempre vedere perché ci addormentassimo subito. Topolino stregone ha il cappello e non la formula ma sempre quello rimane! Metto qua la scena per quelle due o tre persone che non l'hanno mai vista: 


A essere sincero non avevo idea che Topolino Stregone avesse un'origine così antica e particolare! E voi? Lo sapevate già? Conoscete altre fonti da cui la storia potrebbe essere tratta? Fatemelo sapere con un commento qua sotto (sono aperti a tutti) oppure su Facebook! Noi ci vediamo lunedì verso le 18 con la recensione di questi "Racconti Fantastici" e in serata, alle 21 e 15 per chi vuole, in live sul canale Youtube con ospite Sabaku no Maiku! Vi lascio QUI il link all'evento e troverete anche qui, un 10 minuti prima, il collegamento col video che poi potrete rivedere anche più tardi con molta calma. Alla prossima!


2 commenti:

  1. Beh, tenendo conto che ogni Classico Disney è una riproposizione di un racconto o personaggi del passato... ci sta tutto.

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    1. Poi un Luciano di Samosata in uno scritto mezzo sconosciuto non è malaccio! Di sicuro una citazione più nascosta del "Libro della Giungla"....

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