lunedì 23 marzo 2015

L'Anti-Romanzo: alle origini della narrazione moderna

Tutti sappiamo cos'è un romanzo: una serie di avventure, delle "storie", che si succedono in un tempo più o meno lineare e che hanno una certa consequenzialità. Certamente una definizione imprecisa, ma ci siamo capiti! Ma voi avete mai sentito parlare dell' "Anti-Romanzo"? Che cos'è? Quando nasce? Chi l'ha inventato? Ma, soprattutto, lo sapete che sta alla base di tutta la letteratura moderna e contemporanea? Andiamo a scoprire insieme di che sto parlando.

Laurence Sterne (1713-1768) è l'uomo che ha inventato l'Anti-Romanzo (e non James Joyce, come tutti pensano). Dell'autore in sé non ci interessa molto adesso ma sono due le opere per cui è celebre e vale la pena ricordarlo: "Vita e Opinioni di Trsitram Shandy" che prendiamo in esame oggi e "Viaggio Sentimentale Attraverso la Francia e l'Italia" che, magari, avete sentito citare a scuola per la celebre traduzione di Ugo Foscolo. Di solito la gente non si va a leggere il "Tristram Shandy" perché, in effetti, è molto lungo e, se non lo si comprende, risulta a tratti incomprensibile proprio perché è un Anti-Romanzo: io, ovviamente, di fronte a una prova del genere non mi sono trattenuto e ho scoperto uno dei miei libri preferiti di sempre (mai ascoltare il parere degli altri in alcuni casi!).

Il ritratto di Sterne ha un che di inquietante...

Teoricamente il romanzo dovrebbe parlare della vita di Tristram ma, in realtà, inizia MOLTO prima che sia nato (anzi, che sia concepito) seguendo le avventure del padre e le lunghe discussioni che lo zio Toby intrattiene con il servo per poi alternare tratti autobiografici a periodi in cui si finisce a discutere di nasi. Ogni concetto di "fluidità" e "ordine" della storia salta completamente, stravolto addirittura, e perde ogni concezione "oggettiva": tutto, infatti, viene posto nell'ottica "soggettiva" di Tristram. Ma ora cerco di spiegarmi meglio. In quegli stessi anni faceva scalpore, in Inghilterra, un filosofo chiamato David Hume: in poche parole, tra le varie cose che diceva, parlava anche del concetto di "immaginazione". Che cos'è "l'immaginazione"? Mo ve lo spiego!

Il ritratto di Hume sembra sempre una fotografia
Quando voi pensate a cose, non vi capita mai di saltare di palo in frasca da un argomento all'altro? Che ne so, ad esempio: sto facendo la pizza e penso a Napoli; mentre penso a Napoli mi ricordo di quando da piccolo ci sono andato coi miei; da lì mi viene in mente che, completamente a caso, nelle vie della città incontrai la mia bidella dell'asilo; a questo punto penso all'asilo e ai miei amichetti e così via (fun fact: veramente da piccolo incontrai la mia bidella preferita dell'asilo a casissimo a Napoli). Vi è un ordine logico a questa serie di pensieri? Sì, per carità, ma è tutto personale e nostro, "soggettivo" appunto. Allo stesso modo Sterne organizza la storia di Tristram non in ordine cronologico ma come capita, in base a un filo mentale conduttore che si può comprendere solo se ci si immedesima completamente nel protagonista. Quindi non dobbiamo stupirci se, nel mezzo di un racconto, l'autore si interrompe improvvisamente per riprendere da un punto casuale.

Di questo Capolavoro sentirete ancora parlare!


Sterne è stato l'inventore dell'Anti-Romanzo e ha influenzato tantissimi scrittori del suo tempo tra cui Diderot il cui "Jaques il Fatalista" non è che una copia (a volte proprio sputata) del "Trsistram Shandy". Ma l'eredità maggiore è passata certamente ai grandi scrittori del 1900 primi tra tutti Virginia Woolf e James Joyce, il celebre autore irlandese che ha composto quella grande opera che è l' "Ulisse". Questo discorso ci tenevo a farlo perché quest'ultimo viene sempre riconosciuto come il padre del romanzo moderno e contemporaneo quando, in realtà, un secolo prima già il nostro Sterne aveva messo delle basi così solide che senza il nostro autore irlandese difficilmente avrebbe creato qualcosa di così particolare. Inoltre Sterne viene spesso dimenticato nelle nostre scuole e in generale si tende a sottovalutare la sua grandissima importanza.

Settimana prossima, originariamente, volevo parlarvi dell'"Orlando" della Woolf ma ho deciso che, invece, mi metterò a dire molto brevemente la mia su un fatti di cronaca accaduto di recente: questo sia perché sto lavorando a qualcosa di abbastanza corposo che vedrete a breve sia per prendere un po' il respiro da argomenti un po' pesantucci come quello di oggi. Se vi è piaciuto l'articolo fatemelo sapere con un commentino qui sotto (sono aperti a tutti) oppure venite, come sempre, a trovarmi su Facebook!   

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