martedì 9 giugno 2015

Piccolo Viaggio nella Storia della Letteratura (2): il Medioevo

Ciao a tutti! Oggi, dopo tanto tempo, riprendiamo in mano questo piccolo percorso nella storia della letteratura con il periodo Medievale. Le premesse sono le stesse per i due articoli precedenti sulla Grecia e Roma: queste non sono guide complete, non voglio dire tutto ma dire abbastanza così che chi non ha avuto modo di studiare la storia della letteratura possa avere, quantomeno, un punto di riferimento generale da consultare anche per articoli futuri. Ma non perdiamo altro tempo e iniziamo da dove siamo arrivati...



Siamo tra il 400 e il 500 d.C., periodo in cui l'Impero Romano è in forte crisi. In questo periodo si va ad affermare la divisione tra Impero Romano d'Occidente, con capitale a Roma, e Impero Romano d'Oriente, con capitale Costantinopoli (poi Bisanzio e infine Istanbul). Di quest'ultimo non mi occuperò: va solo segnalato, come autore, Procopio di Cesarea che, nella "Storia Segreta", dà un ritratto molto crudo e scandaloso della corte imperiale di Giustiniano e Teodora, personaggi a detta sua dal dubbio gusto e dalla dubbissima morale: ve lo consiglio, può essere una lettura molto gradevole e divertente! In ogni caso questa parte di impero crollerà solo nel 1453: una data molto importante di cui riparleremo approfonditamente! Ma torniamo ora allo sfortunatissimo Impero Romano d'Occidente che, invece, cede nel 476 d.C., schiacciato dal peso delle incursioni barbare. In questo
"Oh Madonna, ci risiamo..."
periodo vive il secondo autore cristiano più importante: Sant'Agostino di Ippona (354 - 430) che tra le "Confessioni" e la "Città di Dio" fonda quello che sarà il pensiero ufficiale cristiano per molti secoli a venire. In questo periodo gli scrittori cristiani sono sulla cresta dell'onda e la religione si diffonde piano piano anche tra i barbari. Gli altri scrittori cristiani di grandissima importanza sono Isidoro di Siviglia (560 - 635) che scrive le "Etimologie", un librone in cui cerca di spiegare l'origine delle parole (sbagliando 5 volte su 6) e San Tommaso d'Aquino (1225 - 1274) che merita un piccolissimo discorso a parte.

San Tommaso d'Aquino, in tutto il suo splendore
Si può dire, a tutti gli effetti, che Tommaso abbia fondato il cattolicesimo come noi lo conosciamo: dogmi, prese di posizione e morale sono fissate e catalogate nella sua "Summa Teologica", il libro veramente più importante per i cristiani, forse anche più dei Vangeli stessi. Egli fonde la dottrina cristiana alla filosofia di Aristotele che conosce e studia grazie alle traduzioni dall'arabo che riescono ad arrivare nel mondo cristiano. Egli fonda e cataloga tutto quell'oceano di conoscenze confuse in un modello di catechismo ordinato tutt'ora in vigore: chapeau!

I religiosi, che copiano sostanzialmente i testi che a loro fa più piacere, non sono però gli unici autori che troviamo. Una grande testimonianza di cosa fosse il regno dei Longobardi ci viene da Paolo Diacono (720 - 799) che scrive, appunto, la "Storia dei Longobardi" e che merita decisamente di essere ricordato. Gli influssi di questi popoli si fecero sentire parecchio, tanto da modificare interi sistemi di valori in molti ambiti, da quelli alimentari a quelli giuridici per non parlare della quasi unificazione dell'Italia: anche qui, chapeau!

E vi sembrerà strano ma per l'Alto Medioevo, che va fino all'anno 1000 circa, non ci sono altri autori. Ma il fatto che non ci sia un'opera scritta da una persona specifica non vuol dire che non circolino componimenti di altro tipo. Infatti, alle corti dei regnanti, vanno molto di moda i poemi cavallereschi, che venivano cantati da cantastorie e buffoni di corte. Sostanzialmente queste opere parlano di 3 cose: o di Re Artù e Lancillotto (ne ho parlato pure io QUI, ricordate?), o di Carlo Magno (la "Canzone di Orlando" la conosciamo praticamente tutti, penso) o di ciò che avveniva nell'antica Roma. Tutte queste narrazioni erano idealizzate: non per forza si ispiravano a personaggi realmente vissuti e i protagonisti si spostano in una cornice senza tempo e spazio reale. Così Giulio Cesare poteva, in un giorno, cavalcare da Roma a Camelot e incontrare Re Artù (cosa che, tra l'altro, succede sul serio). Alcune opere vengono messe per iscritto ma la maggior parte rimangono orali arrivando tranquille fino al 1200 quando vennero messe per iscritto da vari autori e, in particolare, da un certo Chrétien de Troyes (1135 - 1190) che però reinterpreta tutto sotto la chiave dell' "Amor Cortese".

"Ammazzamenti 2D": gli Avengers prima degli Avengers!




Spero tanto tanto per Arnaut che fosse un po' pi bello di così...


Questa moda viene fondata da un poema, il "Romanzo della Rosa" (rosa che sta a significare, tra l'altro, l'organo genitale della donna), che si diffonde in tutta Europa a una velocità incredibile: uno dei primi best seller della storia! In particolare vengono colpiti da quest'idea di amore i poeti trobadori ("trovatori" in Italia) della Francia del sud. Gente come Guglielmo d'Aquitania (1071 - 1126), Arnaut Daniel (1159 - 1210), inventore tra l'altro della sestina, e Bertran de Born (1140 - 1215) pongono su un piano superiore di esistenza la donna e la venerano ed adorano in modo quasi maniacale: loro fine il portarle amore e piacere in ogni modo così da averne, a loro volta, indietro. Questo modello d'amore arriverà presto anche in Italia...

mM per oggi direi che siamo a posto così! Settimana prossima continuiamo con una nuova tappa: la nascita della lingua italiana dalla scuola siciliana fino a Boccaccio! Non mancate!

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